Ettore Bastianini

Luogo: Via Paolo Mascagni, 31 – Siena

Contrada: Contrada della Pantera

Settore di riferimento: Lirica

Data/periodo: 1922-1967

Descrizione: Ettore Bastianini nacque a Siena, in Via Paolo Mascagni, il 24 settembre 1922. Di umilissime origini, lavorava come garzone in una pasticceria il cui proprietario, Gaetano Vanni (Panterino doc) era amante delle lirica e scoperte le doti non comuni del ragazzo in fatto di voce e musicabilità, lo portò con sé a cantare nel coro della Metropolitana.

Bastianini intraprese i primi studi di canto appena diciassettenne con Fatima Ammannati Vannoni (che era convinta fosse un basso). Nel 1945 debutta come basso a Ravenna in “Le Bohème” e solo sei anni più tardi si rese conto che le sue doti potevano portarlo verso una carriera completamente diversa: quella di baritono.

Divenne uno dei più apprezzati baritoni del mondo, ma la fama raggiunta non riuscì ad allontanarlo dalla sua città e dalla sua contrada e nel 1959 subentrò come Capitano ad Alessandro Cialfi. Nel 1962 offrì alla Contrada la nuova stalla e le nuove monture per il giro annuale (i cui bozzetti erano stati realizzati da Bruno Marzi). Con il suo determinante contributo la Pantera vinse il palio del 2 luglio 1963, gettando via la cuffia presa nell’agosto dell’anno prima. La generosità del Capitano si vide anche in occasione dell’ampliamento dei locali, che vennero inaugurati il 7 luglio del 1963 e solennizzati da una messa nella Chiesa di San Quirico celebrata dall’Arcivescovo Mario Ismaele Castellano.

L’anno successivo all’interno dei locali, nacque la Società Due Porte; in quel periodo Bastianini era già malato e forse aveva già rinunciato alle cure che gli avrebbero privato la voce. Non poteva rinunciare al canto, che gli aveva permesso di uscire da Stalloreggi e arrivare ad Alessandria d’Egitto davanti a Re Farouk, a New York, a Parigi dove ad ascoltarlo c’era De Gaulle, a Bruxelles di fronte a Re Baldovino, alla Scala, al San Carlo, Città del Messico, Tokio, Los Angeles, Dallas, Siviglia, Vienna, che gli aveva permesso di stare sul palco con Beniamino Gigli, Maria Callas, Mario Del Monaco, Giulietta Simionato, Antonietta Stella, Renata Tebaldi, Giuseppe Di Stefano e di essere diretto da un colosso della musica come Herbert Von Karayan.

Ettore affidò i suoi ricordi ad un diario di ricordi che dal 1945 arrivano fino al 1964: questo è stato custodito gelosamente da Alessandra Venturini (il cui padre Aldo era avvocato, amico e  confidente di Bastianini) e che adesso è stato donato all’archivio della Pantera.

Il 25 gennaio 1967 Bastianini muore a Sirmione: muore l’uomo ma non la sua voce, fatta di bronzo e di velluto.

Bibliografia:

Boagno M., Starone G., Ettore Bastianini – Una voce di bronzo e di velluto, Parma 1991

Boagno M., Ettore Bastianini: i suoi personaggi, Parma 2004

Mazzeo A., Ettore Bastianini basso: stralci di vita e di arte degli inizi, Siena 1996

Rizzacasa A. (a cura di), Ettore Bastianini, Siena 1999

Leoncini A., La Pantera, Storia della Contrada, Siena 1995, pp. 139-142

Cini A., Così Antonello ricorda Ettore, in “Grattapassere”, II, 2012, Siena 2012, p. 7

Autore scheda: Contrada della Pantera, Umberto Poggiolini

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