Affreschi della chiesa dei Santi Giusto e Clemente a Monticiano

Luogo: Monticiano

Comune: Monticiano

Data/periodo: XIV-XV secolo

Descrizione: Nel Giugno 1999, durante i lavori di restauro della parrocchia di Monticiano, il parroco don Domenico Poeta rilevò la presenza di affreschi del Quattrocento, confermata poi anche da Alessandro Bagnoli della Soprintendenza di Siena.
Del primo affresco restano intatte due delle quattro figure forse prima esistenti. La prima è San Sigismondo, ritratto con corona e aureola, un paio di eleganti stivaletti ai piedi, il bastone del comando nella mano destra e un globo (presumibilmente un mappamondo) nella sinistra. Sotto si può leggere, pur se solo in parte, la scritta Gisismundus Rex. Il culto di San Sigismondo si diffuse molto in Italia, perlopiù a Cremona e in Toscana, dove è raffigurato in molte opere (lo troviamo ritratto anche nella sagrestia della Pieve di Santa Maria Assunta a Tocchi). L’altro santo raffigurato è San Bernardino da Siena, ritratto su un emisfero di terre abitate con castelli e città divisi da corsi d’acqua, che veste un abito francescano e tiene in mano una tavola con il monogramma IHS. Un’iscrizione sotto l’affresco indica che questo fu eseguito nel 1453, nove anni dopo la morte del santo e tre dopo la sua canonizzazione.
Sulla stessa parete spicca un altro affresco con l’immagine imponente di San Cristoforo. La leggenda tramanda che traghettava i viandanti da una riva all’altra di un fiume. Una notte gli si presentò un fanciullo che, durante il percorso, diventò sempre più pesante, tanto che il santo faticò a traghettarlo. Il bambino rivelò di essere Gesù Cristo e confidò a Cristoforo di aver portato sulle spalle il peso del mondo intero. Da questo momento, dopo aver ricevuto il battesimo, il santo si recò in Licia a predicare e qui subì il martirio. Nell’affresco il pittore ritrae una figura maestosa e fiera, che si erge sopra il fiume alla cui destra vediamo la piccola figura di un frate.
Non sappiamo chi sia l’autore degli affreschi, ma pare accertato che appartenga alla scuola senese della prima metà del Quattrocento. Secondo alcuni critici l’affresco raffigurante San Cristoforo sarebbe anteriore agli altri e sarebbe stato realizzato dal Maestro dell’Osservanza, mentre per Alessandro Bagnoli gli affreschi sarebbero stati eseguiti tutti nella stessa epoca da un pittore vicino al Sassetta come Sano di Pietro.

Nella parte alta della parete sinistra del coro, inoltre, è stato scoperto un piccolo affresco, raffigurante un uomo con copricapo bianco e un santo, seduti all’interno di una struttura architettonica (forse una stanza) sormontata da un arco. Le pose delle due figure ricordano quelle di personaggi simili rappresentati nelle Natività della Vergine del Trecento e Quattrocento senese, quindi questo affresco potrebbe essere parte di una scena più ampia raffigurante la nascita della Madonna (in questo caso il santo raffigurato potrebbe essere San Gioacchino). Sull’epoca di realizzazione si può ipotizzare la seconda metà del Trecento, dal momento che i tratti fisiognomici (naso e occhi) ricordano la pittura dei Lorenzetti e li riscontriamo, ad esempio, nella pittura di Bartolo di Fredi, Paolo di Giovanni Fei o Luca di Tommè.

Nella cappellina a destra dell’altare maggiore, infine, si nota un interessante affresco della fine del Trecento – inizio Quattrocento di scuola senese, raffigurante la Madonna e San Giovanni Evangelista e in alto due angeli, tutti in atto di adorazione di una croce di legno.

Bibliografia:

Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, p. 18

Brogi F., Inventario generale degli oggetti d’arte della provincia di Siena, Siena, Nava, 1897, p. 365

Calossi C., Monticiano. La storia, l’arte, Siena, Cantagalli, 1996, p. 15

Ciompi A., Monticiano e il suo beato, Monticiano, Parrocchia dei Santi Giusto e Clemente, 2002, pp. 64-70, 115

D’Innella M. (a cura di), Siena e il senese, Milano, Touring Club Italiano, 1996, p. 126

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: SBSAE Si e Gr: scheda OA n. 09/00354776

Autore scheda: Giulia Vivi

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