Chiesa di San Francesco a Pienza

Luogo: Pienza

Comune: Pienza

Data/periodo: XIII secolo – La Chiesa ha recuperato il suo aspetto iniziale in seguito ai restauri compiuti negli anni 1998-2002

Descrizione: La Chiesa di San Francesco costituisce l’unico edificio totalmente riferibile al medioevo e all’ antica Corsignano, costruita nel sec. XIII dai Frati Minori, seguaci di San Francesco alcuni anni dopo la morte del Santo avvenuta nel 1226. Il chiostro attiguo invece fu restaurato o rifatto dal cardinale Francesco Todeschini, poi Pio III, nei primi anni del Cinquecento. La Chiesa presenta le caratteristiche dell’architettura francescana: la facciata  con portale singolo con oculo sovrastante, all’interno navata unica con tetto a capriate, pareti totalmente affrescate.

Il ciclo di affreschi dell’abside è attribuito a Cristofano di Bindoccio (detto il Malabarba) e Meo di Pero pittori senesi della seconda metà del Trecento che raccontano Storie della vita del santo di Assisi (Francesco che riceve le stimmate di Cristo sul Monte della Verna, Francesco e il lupo di Gubbio, nelle vele della volta Francesco e le tre virtù francescane). Nelle pareti laterali sono visibili solo alcuni affreschi venuti alla luce durante i restauri effettuati tra la fine dell’Ottocento e i primi  del Novecento. Anch’essi sono stati attribuiti ai pittori del ciclo dell’abside ma se non tutti, almeno alcuni come lo sposalizio mistico di Santa Caterina e le figure dei Santi Giovanni Evangelista e Pietro, sono riconducibili ad altro pittore, il senese Niccolò di  Ser Sozzo.

Nella controfacciata si trova una scritta:

Sex mille ducentus incipit ordo minorum – Numero dux quorum bisdecem vixit annorum (L’ordine dei minori ebbe inizio nel 1206 – Il loro capo visse per (un numero di) venti anni).

All’interno, nella parete sinistra, è visibile una lapide con lo stemma della famiglia Piccolomini che   ricorda che per un po’di tempo vi è rimasto sepolto il padre di Enea  poi trasferito a Siena sempre all’interno della Chiesa di San Francesco. Nella prima visita fatta a Corsignano, dopo essere divenuto papa, Enea Silvio Piccolomini celebrò a San Francesco la messa. La Chiesa ha recuperato il suo aspetto iniziale in seguito ai restauri compiuti negli anni 1998-2002 è stato ristrutturato il Presbiterio, togliendo gli altari neogotici degli inizi del ‘900  e rinnovato tutto l’arredo liturgico con opere dello scultore senese Massimo Lippi: Altare, Ambone, Croce astile, Crocifisso, Sede, Immagine mariana. Entrando a sinistra si trova un Presepe (chiaro riferimento al Santo ideatore del primo presepe – Greggio Natale 1223) in ceramica realizzato nel 1989 dallo scultore e ceramista pientino Piero Sbarluzzi.

La confraternita francescana fu sciolta per la prima volta  fra il 1649 e il 1654 con una bolla di papa Innocenzo X la cosiddetta riforma dei “conventi piccoli” che prevedeva di sopprimere le strutture prive di un numero sufficiente di religiosi. La popolazione si adoperò per far ritornare i frati a  Pienza ciò che avvenne nel 1658. I frati rimasero fino al 1788 quando il convento venne soppresso e convertito in un convitto denominato “Accademia Ecxclesiastica” per chierici  della Diocesi di Pienza e di Chiusi. Pochi anni dopo, nel 1792 l’istituzione fu trasformata nel Seminario Vescovile che vi rimase fino al 1956. Il convento ed il chiostro annesso attualmente sono integrati in una struttura alberghiera. Appartiene alla chiesa di San Francesco una pala d’altare, Madonna della Misericordia e i Santi Sebastiano e Bernardino, di Luca Signorelli che è conservata all’interno del Museo Diocesano di Pienza.

Bibliografia:

Pellegrini F., Pienza il Sogno  dell’Umanista, Editrice Donchisciotte, 1995

Pellegrini F., Pienza la Città Utopia, Edizioni Brunetto Martini

Pierini M., Pienza. Guida alla città e ai dintorni, Siena Nuova Immagine Editrice, 1997

Gruppo Fotografico Pientino, Alle origini di Pienza – Testimonianze medievali dall’antica Corsignano, Gruppo fotografico Pientino, 2005

Autore scheda: Valentina Pierguidi

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