La chiesa di Sant’Agostino e i suoi orti
Luogo: Piazza Sant’Agostino – Siena
Contrada: Contrada della Tartuca
Data/periodo: XIII secolo – XIX secolo
Descrizione: Nell’area antistante Porta all’Arco si sviluppa il Prato di Sant’Agostino, che potremmo definire l’unico “prato” al mondo fatto di sassolini. La piazza è tra le poche di Siena a pianta quadrata ed alle sue spalle è delimitata dal monumentale complesso del Convento di Sant’Agostino e della chiesa ad esso annessa.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1258 protraendosi per oltre cinquant’anni e subendo nel corso del secoli ampliamenti e ristrutturazioni, soprattutto nel corso del XV secolo.
Nel 1747 un incendio disastroso richiese una completa riedificazione di cui si occupò Lodewijk van Wittel al secolo Luigi Vanvitelli, gli interventi terminarono nel 1755. Nel 1811 il semplice ingresso della struttura venne arricchito con il loggiato neo-classico disegnato dall’architetto Agostino Fantastici oggi riportato all’originario splendore con il recente restauro. Gli interni della chiesa sono degni di nota, oltre ai poderosi altari in marmo policromo vi troviamo opere di Francesco di Giorgio Martini (gli affreschi La nascita della Vergine e la Natività), Rutilio Manetti (Sant’Agostino tentato dal diavolo), Francesco Vanni (Battesimo di Costantino), il Sodoma (Adorazione dei Magi), Ambrogio Lorenzetti (Maestà), il Perugino (Crocifissione) e Astolfo Petrazzi (Comunione di San Girolamo) a cui si aggiunge il monumento marmoreo a Pio II opera di Giovanni Duprè.
Nel XVII secolo il convento divenne un convitto-scuola, il Collegio Tolomei, in onore del nobile Celso Tolomei che lasciò parte dei suoi beni all’istituto. Le lezioni erano tenute dai Gesuiti e godettero da subito di un’ampia notorietà. La Compagnia di Gesù venne abolita nel 1773 per cui la gestione del Collegio passò agli Scolopi i quali collaborando con l’Università concepirono il Collegio come istituto propedeutico per la facoltà di Farmacia. Gli insegnamenti impartiti comprendevano Filosofia naturale, Botanica, Matematica, Chimica e Fisica.
L’Unità d’Italia portò, nel 1862, al riordino delle strutture scolastiche e all’istituzione del Ginnasio-Liceo, con la creazione di quest’ultimo venne riorganizzato anche il percorso formativo indirizzandolo verso le materie classiche ed umanistiche. Originariamente intitolato a Francesco Guicciardini, nel 1932 venne ridenominato “Liceo Enea Silvio Piccolomini”, nome che conserva ancora oggi.
La Contrada della Tartuca ha da sempre intrattenuto relazioni molto proficue con il Liceo, usufruendo anche dei suoi spazi per i festeggiamenti (la cena del piatto si è tenuta sia sotto le logge che nella corte interna).
Alle spalle del complesso architettonico troviamo gli Orti de’ Tolomei: come suggerisce il nome, qui trovavano spazio gli orti coltivati dai frati del convento. L’area oggi è adibita a parco pubblico, tuttavia vi sono tracce che testimoniano la loro vocazione originaria grazie alla persistenza di ulivi ed alberi da frutto, la risistemazione delle aree verdi in seguito alla costruzione del parcheggio sotterraneo hanno garantito una nuova fruibilità dell’area e un maggior transito. La Contrada della Tartuca usufruisce sia degli spazi esterni per l’organizzazione di eventi all’aperto (soprattutto per “Aggiungi un posto a tavola”) che di una parte dell’ex-convento che si affaccia proprio sugli orti.
La posizione sopraelevata fanno degli orti una terrazza naturale da cui si gode una delle vedute più suggestive di Siena e di tutto il suo territorio circostante, sempre qui nel corso del 2000 venne collocata la scultura Goccia opera di Tony Cragg acquistata dal Comune di Siena nel 1998.
Bibliografia:
Cresti C. (a cura di), Agostino Fantastici architetto senese 1782 – 1845. In occasione della mostra tenutasi a Siena nei magazzini del sale di Palazzo Pubblico 25 settembre 15 novembre 1992, Torino , Allemandi, 1992
Zanibelli G., Il Liceo classico di Siena, Siena, Nuova Immagine, 2011
Autore scheda: Contrada della Tartuca, Laerte Mulinacci
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