I giardini del Bruco

Luogo: Via del Comune – Siena

Contrada: Nobil Contrada del Bruco

Data/periodo: XV-XXI secolo

Descrizione: Lo spazio verde che si estende dalla sede della Contrada alle antiche mura cittadine rappresenta, per noi Brucaioli, una ricchezza inestimabile perché è qui che, in gran parte dell’anno, pulsa la vita contradaiola, in quanto luogo di ritrovo quotidiano, sede per gli allenamenti di alfieri e tamburini, nonché posto ideale per i bambini e per effettuare manifestazioni ed iniziative di vario genere.

Questo spazio verde, delimitato dalle abitazioni di Via del Comune e la cerchia muraria del XV secolo, sorse nel 1450 circa quando, per racchiudere entro le mura cittadine, a scopo di difesa, i terreni della Valle di Follonica e quelli della Basilica di San Francesco, l’Amministrazione Comunale terminò l’opera muraria che, iniziando dal tratto delle mura all’altezza dell’attuale chiesa di Santo Spirito, si congiunge con la struttura laterale di Porta Ovile.

Alla fine del XVIII secolo, gran parte del terreno era di proprietà del clero, denominato “Vigna di San Francesco”, e quello di proprietà della Contrada era limitato all’orto della Chiesa.

Nel 1873 fu deciso di non affittare più l’orto annesso all’Oratorio, ma di adoperarlo “per comodo della Contrada, spianarlo e ridurlo a modo che possa servire per riunioni…”. In effetti, il terreno fu anche abbassato rispetto alla Chiesa, in modo da togliere l’umidità di cui risentiva. Fu sicuramente questa la prima idea di uno spazio verde per la Contrada e per la Società.

In occasione dei lavori per la realizzazione del museo, avviati in maniera decisa nel 1966, la terra asportata fu sistemata davanti al museo, dove c’era un avvallamento del terreno, ricavando così un piazzale allo stesso livello degli interni.

Ma solo nel 1979 l’antico progetto fu concretamente realizzato. Si giunse infatti a un accordo, con l’Arcivescovo Mario Ismaele Castellano, che aveva sempre dimostrato grande disponibilità nei confronti delle Contrade, per l’acquisto del terreno prospiciente la nostra sede. Si trattava di un ettaro di terreno situato tra Via del Comune e le mura, fin dietro la Basilica di San Francesco. Era uno spazio vitale per la Contrada che avrebbe consentito, come poi è avvenuto, di organizzarvi tutte le manifestazioni a cui partecipano numerosi contradaioli: dal “Bao Bello Chef” (iniziativa enogastronomica e di divertimenti vari alla quale, da alcuni anni, é collegata un’interessante mostra sui vari aspetti della cultura e della tradizione senese) che, per diversi giorni, diviene motivo di ritrovo per tutta la città, alla cena della prova generale, alle fitte e consuete cene e a tutto il resto, senza creare ostacoli o recare qualche disturbo alla cittadinanza, come la chiusura di strade, di piazze o di porte come avviene in altre Contrade.

C’è anche da tener presente che nel territorio del Bruco non ci sono strade o piazze in piano, adatte cioè per organizzarvi cene o altre manifestazioni a cui partecipano parecchie persone. Nei giardini ci sono anche punti fissi di aggregazione ben definiti come il bar, la “pergola” e lo spazio giochi attrezzato per i bambini dove, oltre alle immancabili altalene e scivoli, fa bella mostra di se la “pista dei barberi”, un blocco di travertino dove, grazie alla volontà di coloro che seguono i bambini, al progetto di Massimo Betti, architetto-contradaiolo, alla creatività di un artigiano marmista ed al lavoro di alcuni genitori, “corrono” quelle palline di legno colorate, con i colori delle 17 Contrade, che noi senesi chiamiamo “barberi”. Questo gioco, tutto senese, fa sì che la pista sia utilizzata non solo dai bambini ma, specialmente nelle calde sere estive, anche da molti giovani che ripongono, nel “barbero” scelto, la speranza di avere una bibita o un caffè pagato dagli altri amici concorrenti.

Note: Nel corso dei secoli, a seguito di furti, alcuni dei nostri tabernacoli sono stati sostituiti con opere contemporanee.

Autore scheda: Nobil Contrada del Bruco, Antonio Basili

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