Il cestaio

Luogo: Asciano

Comune: Asciano

Data/periodo: Nato nel 1952, Fabio Guerrini vive e lavora ad Asciano

Descrizione: Fabio Guerrini è nato in un podere chiamato Sant’Anna, vicino a Vescona, tra Asciano e Arbia, nel 1952. La sua era una famiglia contadina che viveva ai limiti della sussistenza: suo padre, per limitare le spese, si arrangiava a realizzare piccoli manufatti in legno e, per arrotondare i bassi introiti, si era messo a lavorare la stiancia e il vimini, con cui rivestiva sedie e realizzava borse che poi vendeva in paese. Da qui è nata la grande passione di Fabio per la scultura lignea, che lo ha portato anche a far parte della compagnia degli Artisti del Garbo di Asciano.

Con gli anni poi, Fabio ha recuperato la tradizione artigiana dell’intreccio, facendosi insegnare dallo zio di sua moglie, Agostino, mancato nel 2012. All’inizio, Fabio esponeva nei mercatini le sue sculture in legno, insieme ai manufatti del maestro cestaio; infine, ha iniziato a realizzare pure lui panieri e cistelle. Oggi produce anche graticci (o seccafichi) e cesti di varie forme, a volte privi di manici e di grandi dimensioni. I panieri, di taglie più ridotte, vengono utilizzati anche oggi per la raccolta di funghi, uova, frutti di bosco e altri prodotti di piccole dimensioni. I graticci, chiamati anche seccafichi, hanno la funzione di vassoi e si possono usare, appunto, per l’essiccazione di fichi, pomodori e altro. Le cistelle, invece, sono dei piccoli contenitori dotati di una corda da legarsi attorno ai fianchi, in modo tale da lasciare libere le mani: venivano utilizzate in passato principalmente per la raccolta delle olive (brucatura).

La materia prima per la costruzione di questi manufatti è primariamente il salice rosso, una pianta che ha dei ramoscelli molto lunghi (possono arrivare a più di due metri) e particolarmente resistenti. I rami vengono potati quando la pianta madre è “ferma”, ovvero durante i mesi più freddi, prima che si formino le gemme primaverili. Per arrecare il minor danno possibile alla pianta conviene attendere la fase di luna calante, meglio se subito dopo il plenilunio: i rami raccolti durante questo periodo, infatti, sono meno propensi ad essere attaccati da parassiti. Una volta raccolti, per mantenerli in condizioni di massima flessibilità, i rami vengono lasciati a bagno fino al loro utilizzo.

Come afferma Fabio, oggi le persone acquistano i manufatti del cestaio principalmente per usarli come complementi d’arredo, segni un po’ nostalgici di un tempo passato e di una cultura contadina fatta di grande povertà ma anche di grandi capacità manuali. Proprio in quest’ottica, molto spesso il cestaio viene chiamato nelle scuole per mostrare ai ragazzi come vengono realizzati i panieri e capita a volte che gli venga chiesto di condurre corsi anche per gli adulti.

Fonti:

Intervista a Fabio Guerrini raccolta da Nicola Patti ad Asciano il 25 settembre 2013

Autore scheda: Nicola Patti

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