Fattoria di Fèlsina – Castelnuovo Berardenga

Luogo: Località Fèlsina

Comune: Castelnuovo Berardenga

Data/periodo: XII-XX secolo

Descrizione: Fondata dagli Etruschi, che le donarono il nome e vi introdussero la vite e l’ulivo, Fèlsina sotto i Romani divenne una stazione di posta e luogo di ristoro ai margini della Via Antiqua (che collegava Siena e Arezzo).

Nel Medioevo un documento del 1165 (una carta venditionis pubblicata nel “Cartulario della Berardenga”) attesta la presenza di un “hospitalis in Felsine”, ovvero una struttura di accoglienza ed ospitalità affiancato da primitive strutture ecclesiastiche, poderi e cascine lungo la Francigena. Un esplicito riferimento ad una “strata de Rancia” attesta, inoltre, che Fèlsina era ben inserita nella rete viaria.

Il volto attuale di Fèlsina risale al XVIII secolo ed è opera della nobile famiglia fiorentina dei Busatti dell’Ordine di Santo Stefano: sulla facciata della chiesa della fattoria si può vedere, infatti, uno stemma apposto dagli stessi Busatti. La famiglia, iscritta alla nobiltà di Arezzo nel 1837, si estinse nel corso dell’Ottocento dopo l’unione con la nobile famiglia dei Ricci, che diede origine alla casata Ricci-Busatti.

Dopo il suo acquisto, nel 1966, da parte dell’imprenditore ravennate Domenico Poggiali, nel corso degli anni Fèlsina è divenuta una moderna azienda vitivinicola (sviluppata su un’estensione di circa 588 ettari di cui 94 di vigne), in cui la tradizionale suddivisione in poderi e l’utilizzo dell’antica coltivazione orizzontale mediante terrazzamenti si integrano armoniosamente nel contesto dei nuovi impianti specializzati, quasi tutti di piccole dimensioni.

Sono stati realizzati, inoltre, i restauri della cantina e oggi la struttura offre anche degustazioni all’interno della propria enoteca. I terreni intorno alla fattoria sono molto eterogenei  nella composizione (calcareo-petrosi o di arenaria e argilla mescolate a sedimenti marini) e i vigneti, orientati quasi tutti a sud sud-ovest, sono posti su declivi ventilati.

Al suo interno la fattoria presenta vari corpi di fabbrica: villa, stalla medievale, fattoria, scuderia in stile neoclassico; c’è anche un giardino all’italiana con quattro parterres rettangolari; tra gli arredi principali una vasca circolare, una scalinata con grotta sottostante e pozzo.

La villa, a pianta irregolare, si sviluppa su tre livelli ed è costituita da due corpi; essa è adibita sia ad usi agricoli che ad abitazione e si accede al primo piano con una scala a due rampe simmetriche addossata alla facciata principale.

La scuderia ottocentesca, ora adibita a cantina, si affaccia sul piazzale principale e si compone di due corpi rettangolari e con tre portali a tutto sesto per l’accesso; internamente l’ambiente principale è una stanza centrale coperta a volte, con un corridoio e tre arcate per lato impostate su pilastri circolari in mattoni.

Ai lati della fattoria si trova anche un boschetto all’inglese, la cui scarpata era utilizzata come pallinaio per lo svago domenicale dei contadini della fattoria; sotto la medesima scarpata, durante la Seconda Guerra mondiale, furono costruiti due rifugi semicircolari a doppia uscita.

La fattoria comprende anche la cappella (o chiesa) di Santa Maria Maddalena, attestata nelle decime due-trecentesche come “Ecclesia S. Marie Magdalene de Felsina”. La cappella è, inoltre, documentata nel 1676, nel 1729 e nel 1813 come cappella di Santa Maria del Rosario, infine nel catasto del 1825 come proprietà Ricci. Situata di fronte alla villa, è formata da una navata rettangolare conclusa da un’abside semicircolare e presenta esternamente una facciata a lesene sormontata da una trabeazione e un timpano triangolare; sul retro è un piccolo campanile a vela, mentre l’interno è coperto con una volta a botte ed è intonacato di bianco e grigio.

A poca distanza dalla villa si trova un podere, detto di Fèlsina, documentato nella seconda metà del Seicento come proprietà Campioni e nel Catasto del 1825 come appartenente ai Ricci. L’edificio, a pianta irregolare su due piani, comprende un cortile su cui si affacciano le stalle e una torre colombaia a pianta rettangolare situata nell’angolo est; la muratura è irregolare, a pietrame e laterizi, con mattoni e grandi bozze squadrate negli spigoli.

Bibliografia:

Bonelli Conenna L., Pacini E. (a cura di), Vita in villa nel Senese. Dimore, giardini e fattorie, Pisa, Pacini Editore, 2000

Gabbrielli F., Rotundo F. (a cura di), Architettura nel Chianti senese. Catalogo di Castelnuovo Berardenga, San Quirico d’Orcia, Editoriale Donchisciotte, 1996

Romagnoli E., Vedute dei contorni di Siena, Siena, Betti Editrice, 2000

Fonti:

Schede ICCD di riferimento ASBAP Si e Gr: schede di catalogo nn. 00234922, 00234923, 00234924, 00234925

Autore scheda: Giulia Vivi

 

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