L’eccidio di Palazzaccio

Luogo: Podere Palazzaccio, fattoria di Arceno

Comune: Castelnuovo Berardenga

Data/periodo: 4 luglio 1944

Descrizione: L’eccidio di Palazzaccio, avvenuto nell’omonimo podere della fattoria di Arceno, è ricordato come l’unico massacro di civili italiani da parte di soldati tedeschi in provincia di Siena (in realtà, in tutta la provincia di Siena, i civili non appartenenti a gruppi partigiani morti per mano tedesca furono 67, ma in tutti gli altri casi si trattò di omicidi commessi individualmente e non di repressioni collettive). Si tratta di un episodio la cui ricostruzione è rimasta per anni controversa.

A nord della zona di San Gusmè, in località Campi, i tedeschi avevano imbastito una linea di arresto, la “Irmgard-Hilde”, che arrivava fino al castello di Brolio. Il settore era diviso tra la X e la XIV armata. Dal 4 giugno, le truppe tedesche erano in piena ritirata. Il 17 giugno Kesselring aveva emanato la disposizione nota come “Nuova regolamentazione per la lotta alle bande”, ripresa e ampliata da un documento del comandante della XIV armata, Lemelsen, in data 3 luglio.

A partire dalla metà di giugno, i gruppi partigiani attivi tra San Gusmè e Castelnuovo Berardenga avevano condotto una serie di assalti e di sabotaggi ai danni delle truppe tedesche presenti nella zona. Il 4 luglio 1944, il giorno dopo la liberazione di Siena da parte dei soldati francesi, alcune famiglie coloniche erano sfollate a Palazzaccio, dove abitava la famiglia Barbagli-Scala, a causa dei rastrellamenti tedeschi.

L’eccidio sarebbe stato originato da un attacco compiuto da alcuni partigiani del Gruppo comandato dal tenente Uliano Grilli, appartenente al I Gruppo Bande, settore A del Raggruppamento Monte Amiata, ai danni di due soldati tedeschi della Divisione Paracadutisti Corazzata “Hermann Goering” acquartierati da un giorno nel podere Fornaci, in territorio aretino, che si erano fermati a cogliere delle albicocche da una pianta vicino al podere Pancole della tenuta di Arceno. Uno dei soldati tedeschi rimase probabilmente ferito.

Rientrati al comando delle Fornaci, i due militari dettero l’allarme e subito alcuni colpi di mortaio vennero indirizzati sui poderi Pancole, Casalone e Palazzaccio. Una squadra di circa 12 uomini raggiunse il podere Pancole; trovatolo vuoto, lo incendiò e poi si diresse verso Palazzaccio. Sembra, ma non è provato, che il tenente Uliano Grilli abbia cercato di organizzare un’azione di difesa ma che i suoi uomini non lo abbiano seguito. Intanto gli uomini presenti al Palazzaccio, sentendosi in pericolo, fuggirono nei boschi.

Accerchiata la casa colonica, i militari fecero uscire tutti i presenti e li ammassarono nel cortile. Fu piazzata una mitragliatrice e il comandante dette ordine di sparare. Il militare addetto all’arma, anziché sparare sulle persone, per motivi sconosciuti puntò in alto. Il comandante allora, irritato dal gesto del militare, iniziò a sparare con la propria pistola. Otto persone, tra cui tre bambini, morirono sul posto; un uomo, riuscito a fuggire nel bosco, venne intercettato ed ucciso dai tedeschi che stavano rientrando al podere Fornaci. Tutti gli altri riuscirono a salvarsi fuggendo nei campi, non inseguiti dai tedeschi. Dei presenti al podere, sopravvissero quattro persone: tre bambini e una nonna. Alcuni parlarono anche della morte dello stesso comandante, probabilmente ucciso da uno dei suoi stessi soldati, ma l’episodio rimane a tutt’oggi controverso. Il podere Palazzaccio venne dato alle fiamme.

Il pomeriggio di quello stesso giorno, le avanguardie della XXIV Brigata Guardie, VI divisione corazzata sudafricana, entravano a San Gusmè liberandola. Nessuna inchiesta venne tuttavia aperta sull’eccidio.

A San Gusmè, negli anni seguenti, l’episodio fece sorgere una “memoria divisa” tra chi difendeva l’operato dei partigiani e chi li accusava non solo di aver provocato la reazione dei Tedeschi, ma anche di non essere intervenuti in difesa dei civili.

Dal 1964, ogni anno, la domenica più vicina al 4 luglio il Comune di Castelnuovo rievoca l’eccidio con una messa di suffragio e una cerimonia di commemorazione che si svolge nel luogo dove è stata compiuta la strage, e dove sono stati sistemati una lapide (1964) e un piccolo monumento (2000).

Bibliografia:

Bellaciao. La resistenza nel senese, Siena, Edizioni Cantagalli, 2000

Biscarini C. (a cura di), E i tedeschi ci ordinarono di scavare una fossa, San Miniato (Pisa), FM Edizioni, 2002, pp. 37-39

Biscarini C., Castelnuovo Berardenga, estate 1944. Un comune in guerra, Siena, Nuova Immagine, 1994

Biscarini C., Messaggio speciale: le sigarette sono arrivate. Partigiani, badogliani e sabotatori nella provincia di Siena, San Miniato, FM Edizioni, 2002, pp. 125-144

Biscarini C., Palazzaccio 4 luglio 1944: la memoria scomoda, Siena, Nuova Immagine, 1997

Clemente P., Dei F. (a cura di), Poetiche e politiche del ricordo. Memoria pubblica delle stragi nazifasciste in Toscana, Roma, Carocci, 2005

Gentile C. (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Roma, Carocci, 2005

Meoni V., Messaggi di pietra: immagini della resistenza senese, Siena, Nuova Immagine, 1992

Tognarini I., Kesselring e le stragi nazifasciste. 1944: estate di sangue in Toscana, Roma, Carocci, 2002

Documenti:

Biscarini-Palazzaccio-4 luglio-1944

La-guerra-addosso

Note: Le vittime dell’eccidio: Vasco Resti, nato il 15 agosto 1927 a Castelnuovo; Ida Lusini, nata il 12 marzo 1916 a Rapolano; Ivo Barbagli nato il 21 dicembre 1940 a Castelnuovo; Tullia Panichi, nata il 10 febbraio 1891 a Gaiole; Silvana Barbagli, nata il 19 settembre 1937 a Castelnuovo; Margherita Ontani, nata il 15 novembre 1912 a Bucine; Santa Righi, nata il 27 ottobre 1912 a Civitella; Foscolo Baglioni, nato il 5 luglio 1943 a Castelnuovo; Azelio Baglioni, nato a Pergine il 21 luglio 1912.

L’iscrizione della Lapide di Palazzaccio:

BAGLIONI AZELIO – ANNI 32

BAGLIONI FOSCOLO – ANNI 1

BARBAGLI IVO – ANNI 3

BARBAGLI SILVANA – ANNI 6

LUSINI IDA in BARBAGLI – ANNI 28

ONTANI MARGHERITA in BARBAGLI – ANNI 21

PANICHI TULLIA in SCALA – ANNI 53

RESTI VASCO – ANNI 16

RIGHI SANTA in BAGLIONI – ANNI 31

CADDERO IL 4 LUGLIO 1944 VITTIME INNOCENTI DI

BARBARA RAPPRESAGLIA NAZIFASCISTA RICHIAMO

PERENNE AD AMORE DI LIBERTA’ ED OPERE DI

PACE

4 LUGLIO 1964 – VENTENNALE DELLA RESISTENZA

Iscrizione del sepolcro dei caduti del Palazzaccio:

PALAZZACCIO

4-7-44

SE CI RICORDERETE

NON SAREMO MORTI

INVANO

Il tenente Uliano Grilli: Uliano Grilli era nato a Gaiole, ma aveva vissuto a Castelnuovo dall’età di quattro anni. Divenuto sottotenente dell’Esercito, dopo l’8 settembre aveva assunto il comando della I Banda nel settore di San Gusmè. Decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare nel 1967; morto suicida l’anno successivo, secondo alcuni per il tormento legato ai fatti di Palazzaccio.

Autore scheda: Eleonora Belloni

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