Il Castellare degli Ugurgieri

Luogo: Vicolo del Castellare – Siena

Contrada: Contrada Priora della Civetta

Data/periodo: 1200

Descrizione: Il Castellare degli Ugurgieri, antico complesso fortificato di origine medievale, è il cuore pulsante della Contrada Priora della Civetta.

È costituito da un piccolo spazio triangolare, racchiuso da alti palazzi, che rimane a testimoniare un’antica tipologia di aggregazione, quella appunto dei castellari, nati come residenze dei feudatari che provenivano dalla campagna e che si insediavano in città.

L’uso che ne veniva fatto era dunque di corte interna, uno spazio quasi domestico, rialzato rispetto alle vie circostanti e aperto all’esterno solo da un lembo di cielo e da due vicolini coperti da volte a botte.

Oggi, che è uno spazio urbano pubblico, esso funge da luogo di ritrovo: citando Christian Norberg-Schulz, ne “L’Abitare” (1) ,“l’insediamento funziona soprattutto come luogo d’incontro, dove gli esseri umani possono scambiare i loro prodotti, le loro idee e i loro sentimenti. Sin dai tempi antichi, lo spazio urbano è stato il foro, la piazza dove avvenivano gli incontri.(…) Incontrarsi non presuppone necessariamente trovarsi d’accordo, ma anzitutto confrontare le proprie diversità. Lo spazio urbano è così essenzialmente un luogo di scoperta, un ambiente di possibilità. Nello spazio urbano l’uomo abita, nel senso che esperisce le potenzialità di un mondo. Questo modo di incontrarsi potrà essere chiamato abitare collettivo, usando il termine di collettivo nel senso originario di raduno o assemblea”.

Questa definizione, che potrebbe essere applicata in generale anche al concetto di Contrada, è particolarmente calzante nel caso del Castellare, che per sua conformazione richiama un’idea di abitare collettivo e di condivisione degli spazi.

Proprio la sua origine di casa-fortificazione, ha generato uno spazio protetto ed intimo, che sembra scavato in una massa compatta di edifici, i quali ne definiscono un carattere leggibile ed un’identità ben precisa. Questa sua caratteristica influenza e attira chiunque vi transiti, e ha fatto sì che diventasse il centro naturale di tutte le attività della Contrada.

Qua si trovano infatti la Sede Museale, la Cucina, la Società, la Stalla, ed altre stanze della Contrada: qui si riuniscono i contradaioli per ritrovarsi, per cenare insieme, per aggregarsi, qui trascorrono momenti di speranza e condivisione, qui i piccoli Civettini crescono ed imparano a conoscere il mondo della Contrada, non ultimo qui viene custodito il cavallo nei giorni del Palio.

Si tratta di un luogo che trasuda emozione e storia, un luogo in cui i classici parametri spaziali vengono ribaltati rispetto al concetto comune di spazio aperto, come spesso accade nella città medievale: lo spazio verticale è maggiore rispetto a quello orizzontale.

Nonostante questo, in mancanza di spazi verdi, presenti in quasi tutte le altre Contrade, il Castellare è diventato luogo di svago e di divertimenti per i contradaioli, e in cui il gioco stesso è mutato in base alla forma della città.

La tipica “palla a un balzo”, ad esempio, mostra come chi ha vissuto e vive tutt’oggi il Castellare si sia in qualche modo adattato ad esso, reinventando i giochi in base alla sua conformazione, e quindi in verticale: il gioco, simile al calcio, consiste infatti nel lanciare il pallone più in alto possibile. Gli stessi alfieri della Contrada, che qui si allenano e imparano a “girare” la bandiera, sfruttano nello stesso modo lo spazio.

Partendo dalle possibilità del luogo, dunque, le persone che lo hanno attraversato lo hanno fatto proprio, adattandovi i propri comportamenti e creando un rapporto di reciproco scambio.

Bibliografia:

Norberg- Schulz C., L’abitare. L’insediamento, lo spazio urbano, la casa, Milano, Electa, 1984

Note: (1) Norberg- Schulz C., L’abitare. L’insediamento, lo spazio urbano, la casa, Milano, Electa, 1984

Autore scheda: Contrada Priora della Civetta, Giulia Ciatti

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