I ruderi di Castiglion della Farma – Monticiano

Luogo: Castellaccio

Comune: Monticiano

Denominazione: Castellaccio

Data/periodo: Il castello è attestato per la prima volta nel 1202, nell’atto con il quale i conti Ardengheschi si sottomisero, con tutti i loro possedimenti, al Comune di Siena. Alla metà del secolo, il centro vide una sensibile diminuzione degli abitanti, in un quadro più generale di spopolamento dei territori sottoposti alla famiglia comitale.
Dal catasto del 1316-20 risulta che la maggior parte dei terreni che costituivano la curia di Castiglion della Farma, che si estendeva sia al di qua che al di là del torrente, fossero ancora in mano ad un ramo disceso dalla famiglia ardenghesca, ma ormai inurbatosi a Siena, che possedeva anche il cassero.
Nel 1327, Gaio e Ugolino Ardengheschi vendettero il castello a Vannuccio Cambi, che nel 1318-20 risultava comproprietario anche di una ferriera ubicata sulla riva opposta del Farma.
Nel 1368 il castello risulta essere nelle mani della famiglia Malavolti, esule da Siena, che nel 1390 lo pose sotto la tutela di Firenze.
Nel 1404, dopo la fine della guerra viscontea, Orlando Malavolti venne ucciso e il castello tornò sotto il dominio senese. Il castello fu del tutto abbandonato alla metà del Quattrocento

Descrizione: I ruderi si trovano su un piccolo poggio oggi denominato Castellaccio, posto a valle della frazione di Solaia, delimitato a sud dal corso del torrente Farma. Sono visibili molti ruderi di strutture murarie sia sulla sommità del poggio che sui versanti est/sud-est: è possibile riconoscere una struttura sommitale (di circa 20 metri per 20) delimitata da un muro a sacco largo circa un metro, una serie di ambienti lungo le pendici e un grosso muro di fortificazione alla base del poggio, dello spessore di circa tre metri, realizzato in pietre sbozzate di grandi e medie dimensioni disposte su corsi regolari.  Inoltre, il Farma divenne un vero e proprio “polo industriale” per la lavorazione del ferro e ancora oggi sono visibili i resti delle ferriere.

Bibliografia:

Barlucchi A., Alle soglie della crisi trecentesca, in Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, pp. 127-140, pp. 128-130

Borracelli M., Origini e alto medioevo, in Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, p. 52

Cammarosano P., Passeri V., Città borghi e castelli dell’area senese-grossetana, Siena, Amministrazione provinciale di Siena – Assessorato Istruzione e Cultura, 1984, p. 116

Cortese M. E., L’acqua, il grano, il ferro. Opifici idraulici medievali nel bacino Farma-Merse, Firenze, All’Insegna del Giglio, 1997, pp. 287-288

Francovich R., Archeologia e territorio, in T. Detti (a cura di), La terra dei musei. Paesaggio, arte storia del territorio senese, Firenze, Giunti, 2006, pp. 13-39

Francovich R., Un parco senza confini. I segni della storia nel bacino del Farma-Merse, in T. Detti (a cura di), La terra dei musei. Paesaggio, arte storia del territorio senese, Firenze, Giunti, 2006, pp. 254-261

Ginatempo M., Crisi di un territorio: il popolamento della Toscana senese alla fine del Medioevo, Firenze, Olschki, 1988, p. 222

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Fonti:

Il Constituto del Comune di Siena dell’anno 1262, a cura di L. Zdekauer, Milano 1897 [rist. an. Siena, 1974], n. XV

Il Costituto del Comune di Siena, volgarizzato nel 1309-1310, a cura di A. Lisini, 2 voll., Siena, 1903, II, n. CCII

Autore scheda: Maria Elena Cortese

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