Ecosistema del lago di Chiusi

Luogo: Lago di Chiusi 

Comune: Chiusi 

Denominazione: Il Chiaro di Chiusi 

Data/periodo: Allinizio del Quaternario, circa 2 milioni di anni fa, si formò un grande bacino lacustre che attraverso eventi naturali e per opera delluomo darà origine ai laghi di Chiusi e Montepulciano

Descrizione: Il lago di Chiusi, allo stesso modo del lago di Montepulciano, prima della bonifica operata dalla famiglia Medici, era assai più vasto e le paludi che lo circondavano giungevano fin sotto le colline chiusine e umbre. Attualmente per dimensioni è il secondo lago della Toscana e rappresenta ciò che resta di questa vasta palude che occupava la Val di Chiana. 

Il lago si trova nel Comune di Chiusi e confina ad oriente con la regione Umbria e più precisamente con il Comune di Castiglione del Lago. È collegato con il lago di Montepulciano tramite il Canale di Passo alla Querce. 

È situato a m 251 s.l.m., ha forma ellittica, ed una superficie di circa 3.700 m2 

Si tratta di un lago alluvionale principalmente alimentato dalle piogge, con scarsa profondità (dai 3 metri presso la riva fino ai 5 al centro), alta temperatura delle acque ed elevata presenza di alghe e altre piante acquatiche. Tutto questo può provocare un eccessivo consumo di ossigeno che in passato ha provocato morie di pesci.  

Il lago riveste un grande interesse naturalistico soprattutto per la tutela degli uccelli acquatici, divenuti ormai rari e minacciati in tutta Europa. Per questo motivo è stato designato come sito dimportanza comunitaria (SIC) e dal 1999 il Comune di Chiusi ha istituito per il Chiaro lArea Naturale Protetta dInteresse Locale (A.N.P.I.L.), che ha unestensione di 818 ettari e comprende il lago (circa 250 ettari), una fascia a canneto e boschetti ripariali.  

Tra la zona di Poggio Casale e le due torri di Beccati Questo e Quello c’è la garzaia” (colonia di ardeidi), una delle più importanti in Toscana ed unica in provincia di Siena, dove nidificano la garzetta, la nitticora, la sgarza ciuffetto e lairone rosso. La colonia duccelli in essa presente è inaccessibile da terra, a causa di un folto bosco igrofilo composto nella parte perennemente allagata  da salici (Salix cinerea)  intercalati da fasce di canneto, e difficilmente raggiungibile dal lago a causa dellintricata vegetazione acquatica.  

Tra gli ardeidi presenti nel lago abbiamo anche il tarabusino, ospite fisso in primavera-estate, lairone bianco maggiore e lairone cenerino che frequentano larea nel periodo invernale.  

Tra gli uccelli abbiamo, inoltre, il germano reale, la canapiglia, il codone, il fischione, lalzavola, il mestolone, il moriglione, lo svasso maggiore, la moretta, la folaga e il falco di palude. Numerose sono le specie di passeriformi che frequentano il canneto.  

La vegetazione rivierasca presenta piante che necessitano di unumidità permanente, caratterizzate da pioppi (bianco e nero), salici e ontani con sottobosco a sambuco, sanguinello, equiseto, menta acquatica, etc.. 

Laspetto che più caratterizza il lago è il canneto a cannuccia palustre, formato prevalentemente a Phragmites australis, che rappresenta un buon rifugio per gli animali che popolano il lago. Fino a pochi anni fa la cannuccia era regolarmente tagliata per farne coperture di capanni, cannicci per mettere a essiccare luva da vinsanto e per preparare il brustico. 

Spostandosi verso il centro del lago, la fascia di canneto scompare, a favore della vegetazione più strettamente acquatica. Nelle acque basse e tranquille, prossime alle rive, galleggiano le felci acquatiche, di dimensioni di pochi centimetri; in prossimità delle rive e nei fossi ad acqua stagnante la lenticchia dacqua, la cui parte superficiale misura pochi millimetri.  

Vicino alle rive e fino a circa due metri di profondità vive, ancorato al fondo e con foglie galleggianti, il nannufaro dai grandi fiori gialli, le cui foglie fanno da superficie dappoggio a rane e uccelli.  

Nella parte più profonda del lago la luce riesce a penetrare debolmente, a causa della torbidità  dellacqua, rendendo impossibile la vita alle piante. Queste condizioni di luce scarsa sono ancora favorevoli per la vegetazione algale. 

La fauna ittica, pur compromessa per le ripetute introduzioni di specie esotiche, è rappresentata da: persico reale, persico trota, luccio, anguilla, carpa, tinca, pesce gatto, persico sole, carassio (pesce rosso) e alborella. In particolare il pesce gatto, grazie alla sua adattabilità e resistenza, è al momento predominante sulle specie indigene più pregiate, tradizionalmente pescate nel lago a scopo commerciale. Dal 2002 è stata potenziata lattività di produzione ittica con la creazione di ununità di pescicoltura, utilizzata per preservare le specie autoctone e sostenere lattività di pesca, producendo forme larvali dei pesci tipici del lago, catturati nel periodo riproduttivo.  

Tra le specie aliene” o alloctone presenti nel lago c’è anche il gambero della Louisiana, comunemente chiamato gambero killer molto pericoloso perché mangia le uova di anfibi, insetti acquatici e pesci, e la nutria, un roditore originario dellAmerica del Sud, importato in Europa per la pelliccia. La nutria scava le sue lunghe tane sugli argini del lago e dei canali, nutrendosi della vegetazione acquatica, ma anche di alcune colture agricole. Come tutte le specie introdotte, la nutria ha avuto una forte espansione demografica, provocando spesso danni sia allambiente naturale sia a quello agricolo.  

Bibliografia: 

Dallai L., Pizzaiolo G., Sarti L. (a cura di), La Chiana dal mare alle bonifiche. Storia di un fiume invisibile, Cooprint Industria Grafica, 2011, pubblicato per conto di Fondazione Musei Senesi

Fuccelli A.,Gengaroli G., Guastaldi A., I Chiari, Cortona (AR), Cassa Rurale ed Artigiana di Chiusi, 1991 

Loro R., Pagnotta L., Rossi M.P., I Chiari di Chiusi e di Montepulciano. I laghi degli Etruschi in Terra di Siena, San Gimignano, Amministrazione Provinciale di Siena

Links: 

Video Vita nei laghi di Chiusi e Montepulciano, caricato da BengodiTV – Alex Revelli Sorini 

Sito ufficiale del Sentiero della Bonifica

Note: Il termine Chiaro, pur non essendone certa lorigine, indica lo specchio dacqua privo di piante e detriti e quindi più chiaro rispetto alla palude circostante; secondo una leggenda il nome deriverebbe dalle acque limpide del lago nelle quali, nelle notti serene, si specchiava la bella dea etrusca del cielo, Tiu.  

Unaltra tradizione è legata a Santa Mustiola, che fuggita da Roma inseguita dai suoi persecutori, giunse a Chiusi attraversando le acque del lago miracolosamente trasportata del suo mantello. Ancora oggi il 3 aprile, sul far dellalba, una scia luminosa segna, secondo alcuni, il tragitto fatto dalla martire. 

Nel Quattrocento nellarea chiusina si celebrava la Desponsatio Clanarum, ossia lo sposalizio delle Chiane. Ogni anno, nella domenica dopo Pasqua, il Sindaco del Comune di Chiusi, si recava con una barca nel più chiaro delle acque, vale a dire al centro del lago, per confermare la giurisdizione del comune sulle acque con una cerimonia che ricordava quella dello sposalizio celebrato dai veneziani nel mare. Nel Chiaro al suono di trombe e chiarine, il Sindaco gettava un anello dargento per proclamare la proprietà di Chiusi sopra le Chiane.   

Autore scheda: Cristina Golini 

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