La cisterna romana delle Camerelle – Chianciano Terme

Luogo: Località Camerelle

Comune: Chianciano Terme

Data/periodo: I-II sec. d. C.

Descrizione: Sulla sommità collinare prospiciente la Val di Chiana è visibile una grande cisterna a tre navate con volta a botte, purtroppo in gran parte crollata, orientata est-ovest. Nella zona mediana è uno stretto ambiente posto ortogonalmente, recante sul soffitto un’apertura, dalla quale, mediante un puteal, veniva attinta l’acqua. Da questo corridoio si accede a tre piccoli vani intercomunicanti, coperti a pseudo volta, ubicati nella parte centrale della struttura. Degli ambienti soprastanti il serbatoio idrico rimangono alcuni lacerti di pavimento in opus signinum, in parte ornati con tessere di arenaria disposte a formare un disegno geometrico.

In prossimità dell’angolo nord-est della cisterna, in corrispondenza di una piccola depressione circolare ricavata sul pavimento di cocciopesto, è collocato un tubo di terracotta collegato all’esterno con due valvole in bronzo, esposte nel museo, poste all’inizio di una canaletta di tegole. Si tratta di due rubinetti di dimensioni differenti, collegate da un raccordo in piombo, utilizzate per l’apertura del flusso idraulico in due differenti tubature. Quella di dimensioni maggiori doveva essere collegata ad una fistula di piombo di tipo vicinario (diametro cm. 9,2), mentre quella minore ad una di tipo drenario (diametro cm. 4,6). Sul pianoro posto ad Oriente del serbatoio sono stati scoperti tre pozzi: uno con rivestimento di blocchi di travertino e due con mattoni anulari. La parte più profonda dei pozzi è rivestita in cocciopesto e da questi si dipartono alcuni cunicoli ispezionabili, che li collegano fra loro attraverso gallerie scavate nell’arenaria a 5 metri dal piano di campagna, coperte a pseudo volta e intonacate con cocciopesto. I pozzi distano tra loro una trentina di metri e sembrano rispettare le indicazioni fornite dalle fonti antiche per i sistemi idraulici. Lo scavo ha permesso di recuperare numerosi frammenti ceramici, molti laterizi e alcune anfore vinarie del tipo Forlimpopoli, databili al II sec. d. C., due delle quali sono esposte nel museo.

Il grande complesso idrico delle Camerelle doveva assolvere le esigenze idriche di un piccolo abitato, purtroppo ancora non identificato, ubicato lungo il tracciato della via Cassia, quasi a metà percorrenza fra la città di Chiusi e la statio di Ad Novas identificata presso Acquaviva di Montepulciano.

L’importanza della località è documentata dalla costruzione della più antica pieve di Chianciano dedicata i SS. Cosma e Damiano che si sovrapposte ad un precedente culto pagano. L’area risulta frequentata in epoca altomedievale (VII-VIII secolo) come testimoniano i resti di una sepoltura distrutta. Successivamente il vasto serbatoio idrico venne utilizzato a fini abitativi, come documentano i numerosi frammenti di vasellame acromo medievale, altri con gocce di vetrina di colore verde e ciotole a smalto bianco del XV-XVI secolo, talvolta recanti sul fondo un monogramma cristiano in colore blu.

Bibliografia:

Maggi D., Saggio dei monumenti etruschi e romani trovati a Chianciano, Fiesole 1829

Masci M., Naldi B., Paolucci G., Etruschi e romani nel territorio di Chianciano Terme, Città di Castello 1992

Paolucci G., Osservazioni preliminari per la conservazione della cisterna romana delle Camerelle presso Chianciano Terme, in Conservazione e manutenzione di manufatti edilizi ridotti allo stato di rudere, a cura di Marino L., Firenze 1989, p. 93-94

Paolucci G., Ceramica invetriata da Chiusi e Chianciano Terme, in La ceramica invetriata tardoantica e altomedievale in Italia, a cura di Paroli L., Firenze 1992, p. 314-315

Autore scheda: Giulio Paolucci

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