Le Terme romane di Mezzomiglio – Chianciano Terme

Luogo: Località Mezzomiglio

Comune: Chianciano Terme

Data/periodo: I-II sec. d. C.

Descrizione: La località Mezzomiglio situata a valle del Viale della Libertà, presso il centro urbano di Chianciano Terme e già nel XVIII secolo alcuni eruditi locali, quali il Paolozzi e il De Vegni, vi segnalarono l’esistenza di resti di edifici da riferire ad età romana, che furono indagati nell’Ottocento dal proprietario Giulio Bartoli Avveduti.

Lo scavo condotto da David Soren dell’Univerità di Tucson – Arizona ha permesso di riportare alla luce un piccolo edificio ad uso termale orientato ad est, composto da più ambienti fra cui sono identificabili con certezza due piccole vasche: una, di forma semicircolare, ha un pavimento in opus signinum con piccole tessere in marmo bianco ed è costruita in opus caementicium gettato all’interno di casseforme di legno; l’altra, di forma quadrata, è rivestita in cocciopesto, mentre le strutture murarie di fondazione sono costruite con laterizi e pietrame legati da abbondante malta. Del paramento in elevato, in opus reticulatum, si conserva soltanto un breve tratto della prima fila di cubilia nell’angolo nord-ovest. Sulla parete est della vasca semicircolare si imposta una canaletta con fondo in tegole poste di piatto alle cui alette è addossata una fila di ciottoli fluviali che dovevano accrescere la robustezza della struttura; anche l’altra vasca è comunicante attraverso una fistula di piombo non più esistente, con una piccola canaletta in laterizio. Negli altri ambienti sono rilevabili parti dell’hypocaustum di cui rimangono conservate suspensurae di forma rotonda disposte a coppia e alcuni lacerti di pavimento in cocciopesto.

Più a monte è stata messa in luce una grande vasca, alimentata da acque minerali sorgive che discendono dalle circostanti colline, anch’essa ad uso termale, con paramento interno in opus incertum coperto da una cimasa in blocchi di travertino e struttura esterna in opus caementicium. Il pavimento in doppia pendenza è realizzato con embrici di terracotta, alcuni dei quali recanti bolli consolari del 114 d. C. Il complesso termale, di notevoli dimensioni, sembra databile al II sec. d. C. e da esso proviene un’importante iscrizione in cui è menzionato un personaggio di rango equestre, che ricoprì la carica di tribuno militare nella I legione di stanza a Novae in Moesia inferiore (provincia romana del basso Danubio corrispondente con l’attuale Bulgaria) e successivamente divenne procuratore nella Gallia Lugdunense.

Nel mondo romano le terme venivano frequentate con grande assiduità e alcune zone erano riservate agli uomini, altre alle donne e se non esistevano settori divisi l’accesso veniva regolamentato con orari differenziati. Le donne pagavano per l’ingresso alle terme un asse, mentre per gli uomini la metà, gratuito era per soldati e bambini. Alle terme potevano essere effettuati bagni in grandi vasche, come quella di Mezzomiglio, successivamente personale specializzato poteva praticare massaggi con oli profumati. Alcuni medici avevano riscontrato l’effetto purgativo di certe acque, altre invece potevano lenire malattie dello stomaco, dei reni, della bile e respiratorie, quest’ultime attraverso l’uso inalatorio. Una classificazione delle acque minerali sulla base della composizione e della temperatura, era stata condotta da Plinio il Vecchio suddividendole in acidule, alluminose, bituminose, ferruginose, saline e sulfuree.

Alla fine del I sec. a. C., Chianciano era già sede di alcuni edifici termali rinomati e a queste fonti salutari si recò a curarsi anche il poeta Orazio, su consiglio del medico Antonio Musa. Questi era riuscito a guarire, ricorrendo a bagni freddi e fomenti, Augusto da una grave malattia. Per questo l’imperatore permise ad Antonio Musa, che prediligeva gli studi di botanica e aveva scritto anche un trattato sulla betonica (pianta erbacea medicinale della famiglia delle Labiate), di fregiarsi del titolo di medicus Augusti e volle  ricompensarlo con l’erezione di una statua in bronzo, collocata accanto a quella di Esculapio.

Le terme dove si recò il poeta Orazio sono da riconoscere con i monumentali resti in corso di scavo nella località Mezzomiglio che al pari di altri edifici del territorio, ubicati in località I Piani, Palazzo Bandino e Montauto, subirono una profonda ristrutturazione in età Traianea, come indicano alcune tegole con bollo del 114 d. C., in cui vengono menzionati i consoli P. Manlius Vopiscus e Q. Ninnius Hasta.

Bibliografia:

Coli A., Intorno all’uso delle acque minerali e termali di Chianciano, Siena 1870

Soren D., Excavations at Mezzomiglio locality, Chianciano Terme, in “Etruscan Studies” 4, 1997, p. 145ss.

Soren D., Bizzarri C., Marzano A., Romer F., “La sorgente d’Orazio” a Chianciano Terme. Guida Archeologica, University of Arizona , Tucson 1998

Soren D., Olivas J., Reconstructing Horace’s Sacred Spring, in “Etruscan Studies” 6, 1999, p. 123-133

Soren D., Somers L., Resistivity and Magnetic Gradient Survey Results at Chianciano Terme, in “Etruscan Studies” 7, 2000, p. 125-131

Soren D., Calapà A., Gli scavi in località Mezzomiglio a Chianciano Terme, “Archaeologiae” I, 2003

Soren D., Nell E., Mecchia P., Nuovi scavi a Mezzomiglio, Chianciano Terme, “Archaeologiae” II, 2004

An Ancient Roman Spa at Mezzomiglio: Chianciano Terme, Tuscany: Archaeological Excavations 1995-2001, Soren D. ed., Oxford 2006

An Ancient Roman Spa at Mezzomilgio Chianciano Terme, Tuscany: Material Culture and Reconstructions 2002-2010, vol. II, Soren D., Mecchia P. eds., Oxford 2010

Autore scheda: Giulio Paolucci

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