Montepulciano nel cinema

Luogo: Montepulciano

Comune: Montepulciano

Descrizione: Nel 1950 Montepulciano entra nella storia del cinema grazie al Cristo proibito, unico film del giornalista, commediografo e romanziere di origini pratesi Curzio Malaparte (1898-1957), pseudonimo di Kurt Suckert. I titoli di testa scorrono sulle immagini aeree che mostrano un paesaggio argilloso, quello delle Crete senesi. Mentre la voce fuori campo informa lo spettatore sulla geografia che sta osservando e dalla quale emergono Siena, Pienza, Montepulciano, in lontananza si scorge il monte Amiata e compaiono infine i due protagonisti, reduci dalla Seconda Guerra mondiale, sopravvissuti alla prigionia in Russia. Lungo le colline campeggiano delle croci, tracce dei massacri della guerra e delle sofferenze che ancora segnano l’animo di Bruno (interpretato da Ralf Vallone), intenzionato a ritornare nel suo borgo natio (Sarteano) per vendicare la morte del fratello, tradito da qualche compaesano e fucilato dai soldati tedeschi. A  Montepulciano è ambientata la sequenza della festa per la vendemmia dove, tra saltimbanchi, imbonitori, musicisti, giostre e l’ampia tinaia dove le donne pestano l’uva, la gioia si sostituisce al doloroso passato bellico. Alla festa in piazza fa seguito – in un gioco di contrappunti dialettici restituiti attraverso il montaggio e le scelte luministiche – la processione che sfila davanti al Palazzo Comunale e al duomo. Macabre figure che brandiscono delle falci, donne con maschere mortuarie, nani e gobbi che trasportano il crocifisso: in un sincretismo che mescola paganesimo e cristianesimo si consuma la passione di Cristo.

Ne L’arcidiavolo di Ettore Scola (1966), la piazza di Montepulciano è il palcoscenico di alcune delle malefatte di Belfagor (interpretato da Alessandro Gassman), versione comica di Cesare Borgia, inviato da Belzebù per provocare nuovamente la guerra tra la Firenze di Lorenzo de’ Medici e lo Stato Pontificio.

Anche la commedia in costume, dalle tonalità carnevalesche ed erotiche, trova in Montepulciano un dei suoi set ne Le piacevoli notti (Armando Crispino, 1966).

Ancora, Sogno d’una notte di mezza estate (Paul Hoffman, 1999) è una delle tante trasposizioni cinematografiche dell’omonima opera shakespeariana. Ciò che rende degno di nota il lavoro di Hoffman riguarda il tentativo di “toscanizzare” la commedia. Così, nel film di Hoffman, forse rifacendosi al lavoro fatto da Kenneth Branagh a Greve in Chianti per il suo film Molto rumore per nulla (1993), Montepulciano si trasforma nel regno di Atena.

Nel 2002, poi, il regista tedesco Tom Tykwer realizza, tra Roma e Montepulciano, il film Heaven, storia di evasione e fuga basata su una sceneggiatura che Krzysztof Kieslowski scrisse prima di morire.

La piazza centrale, il Palazzo Comunale e le storiche Cantine del Redi di Palazzo Ricci sono infine il set del film The New Moon (Chris Weitz, 2009), ispirato al secondo capitolo della saga fantasy di Twilight, scritta da Stephenie Meyer.

Bibliografia:

Beccastrini S., Vista Nova. Il cinema in Toscana, la Toscana nel cinema, Firenze, Aska, 2002

Martellini L. (a cura di), Il Cristo proibito di Curzio Malaparte, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1992

Vigni F., Come onde nel mare. Siena e la sua terra nello specchio del cinema, Firenze, Aska, 2005

Autore scheda: Massimiliano Coviello

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento