Il ballo del Trescone a Montalcino

Luogo: Montalcino

Comune: Montalcino

Data/periodo: Il ballo del Trescone fa parte integrante della Sagra del Galletto di Camigliano che si svolge la prima domenica di ottobre e della Sagra del Tordo di Montalcino l’ultimo fine settimana di ottobre quando Il Trescone  scende per le strade del paese creando un’atmosfera di festa

Descrizione: Il  Trescone è un ballo di origine contadina  tipico del folclore della Toscana e della Val d’Orcia. Il movimento del ballo è molto vivace e viene eseguito a coppie da  ballerini vestiti nei costumi tipici della campagna. Il termine trescone potrebbe derivare dai un vocaboli tedeschi  thriskan (battere) e odresken (trebbiare), forse in riferimento al movimento di battere i piedi nella danza, che ricorda il modo con cui i contadini nelle aie staccavano i chicchi di grano dalle spighe, oppure semplicemente da “tresca”, con allusione al corteggiamento. Si ritiene che l’origine di questa danza sia antichissima. I termini “tresca e trescone” sono conosciuti fin dal XIV° secolo, ma il ballo sarebbe stato introdotto dalla Germania verso il mille e diviene molto popolare tanto da essere citato da Dante (Inferno Canto XIV, 40-41) e da Boccaccio.
A Montalcino nel 1941 nasce il gruppo di ballo popolare “Il Trescone” in seguito delle riprese del film storico “Pia dei Tolomei” che vide come comparse molti abitanti del paese e tra questi un gruppo che doveva eseguire canti e balli tradizionali della campagna. Da allora è sempre stato presente alle feste di Montalcino in particolare per “L’Apertura delle Cacce” per la “Sagra del Tordo” e per la “Sagra del Galletto”. Il repertorio del gruppo ilcinese si basa su cinque tipi di balli tradizionali: il trescone, la manfrina, galappa, giga e lo scottish che vengono ballati da un numero che va da otto a sei coppie di ballerini accompagnati da due fisarmoniche e preceduti da un carro trainato da buoi.

Bibliografia:

Gala G. M., Trescone a veglia. Balli della maremma toscana, Firenze, Collana discografica “Ethnica”, Ed. Taranta, 2001

Autore scheda: Raffaella Smaghi

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