La tabaccaia a Monteroni

Luogo: Monteroni d’Arbia

ComuneMonteroni d’Arbia 

Data/periodo: La tabaccaia viene inaugurata nel 1923 e cessa la sua attività nel 2005 

Descrizione: Il 6 marzo del 1923 nasceva, promossa dalla Cattedra ambulante di agricoltura di Siena, la Cooperativa Tabacchicoltori della Val d’Arbia. Proprio a pochi mesi di distanza da questa iniziativa veniva inaugurata a Monteroni la fabbrica in laterizio della tabaccaia, sul modello di altre già sorte o che sarebbero sorte negli anni successivi in tutta la provincia di Siena (l’anno successivo, sempre su iniziativa della Cooperativa, nasceva la tabaccaia di Buonconvento). 

Edifici di solito di notevoli dimensioni, collocati nei centri storici o nelle periferie dei centri abitati, le tabaccaie assunsero spesso connotati peculiari che le distinsero da analoghe strutture produttive destinate ad altri usi. Il movimento di espansione della coltivazione del tabacco nelle campagne toscane rientrava nel più vasto movimento a livello nazionale che, a partire dalla nuova legislazione di inizio secolo (integrata poi dalla legge del 1917) con cui lo stato italiano aveva istituito le Concessioni Speciali con cui si autorizzavano produttori privati a svolgere le prime fasi della lavorazione del tabacco per poi consegnare il prodotto ai monopolivide la tabacchicoltura italiana diffondersi notevolmente tra inizio Novecento e Grande Guerra. 

La lavorazione – la “cura”, secondo il termine tecnico usato dagli addetti ai lavori – del tabacco all’interno della tabaccaia, organizzata in quattro fasi secondo il procedimento importato dagli Stati Uniti ad inizio Novecento, si caratterizzava come un’attività a cavallo tra attività prettamente agricola e manifattura industriale. 

Lo stabilimento, di notevoli dimensioni e di tipica architettura fascista, riuscì fin da subito ad assorbire quantità importanti di manodopera, soprattutto femminile (“le tabacchine”), e segnò profondamente, anche da un punto di vista del profilo paesaggistico, il paese di Monteroni. 

Alla prima tabaccaia, ubicata non distante dall’antico mulino e dai binari della linea ferroviaria Siena-Grosseto, ne seguirono poi altre a San Fabiano e Curiano, finendo per configurare Monteroni come una realtà di vertice della produzione di tabacco nel senese (e una delle più importanti a livello nazionale ma anche europeo), in grado di fare concorrenza anche alla pur vasta e tecnologicamente avanzata produzione della Val di Chiana. 

L’organizzazione ricevuta con la concessione del 1923 rimase sostanzialmente immutata fino al secondo dopoguerra quando, nel quadro delle trasformazioni dell’assetto produttivo che avrebbero portato alla crisi e poi alla scomparsa della mezzadria nel corso degli anni Cinquanta, anche la coltivazione del tabacco subì radicali mutamenti. Nel 1949 la Cooperativa venne sciolta e trasformata in società per azioniNel 1951 la tabaccaia di Monteroni, insieme alle altre della Val d’Arbia e alle licenze di coltivazione, veniva ceduta ad un grande imprenditore del tabacco umbro, Francesco GiontellaFu il primo passo verso un progressivo abbandono della coltivazione, favorito dal boom economico degli anni Sessanta e dall’abbandono delle campagne da parte di molti contadini attirati in città dalle nuove opportunità occupazionali. Nel 1964 veniva chiusa la tabaccaia di Buonconvento. La tabaccaia di Monteroni, pur con forti stravolgimenti nei ritmi e nelle modalità di produzione e soprattutto con forti riduzioni di manodopera, tra alterne vicende rimarrà operativa fino al 2005. 

 Bibliografia: 

Tabacco e tabacchine in Val d’Arbia. Coltivazione e lavoro in tabaccaia a Monteroni e Buonconvento, a cura di A. Orlandini, Siena, Protagon, 2009

Vigni C., La cattedrale del tabacco: la manifattura tabacco di Monteroni d’Arbia, Siena, Gli ori, 2009

Autore scheda: Eleonora Belloni 

 

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