La facciata dell’Oratorio di Santa Caterina

Luogo: Via Santa Caterina, 66 – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Oca

Denominazione: Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda, Oratorio della Tintoria

Data/periodo: A seguito della canonizzazione di Caterina Benincasa, gli abitanti del rione di Fontebranda svolsero pressioni sul Comune affinché venisse costruito un Oratorio in onore della Santa. Nel 1464 il Comune concesse alla Contrada di Sant’Antonio e San Pellegrino la somma di 100 fiorini così da coprire l’acquisto dell’edificio in cui si riteneva avesse vissuto la Santa, con l’impegno da parte delle comunità parrocchiali di costruire e sistemare l’Oratorio. Nel 1465 iniziarono finalmente i lavori ad opera di maestranze non locali, motivo per cui la facciata non trova facilmente un modello in nessun’altra architettura senese

Descrizione: La facciata attuale dell’Oratorio non è quella originale, come testimoniato dalle fotografie d’epoca, ma una fedele copia eseguita nella seconda metà dell’Ottocento, dopo il forte terremoto del 1798.

Nel 1874 morì Pietro Pieraccini, eclettico ocaiolo attento alle arti ed al territorio della sua Contrada, il quale lasciò mille lire “per il restauro della facciata della Chiesa”. La Sedia Direttiva della Contrada prese spunto da questo lascito per intraprendere i lavori, nominando un’apposita commissione formata da: Giuseppe Partini (architetto), Pietro Marchetti (architetto), Giulio Ganfini (Governatore della Contrada), Francesco Bani (Cassiere), Giovanni Cambi (capo maestro muratore). I lavori iniziarono nel marzo del 1877. Date le condizioni del corpo di fabbrica, si decise di rivestire la facciata esistente con un’altra, perfetta copia della prima, più aggettante di circa venti centimetri. Al contrario dei precedenti interventi, realizzati in stile neogotico, qui l’architetto Partini si trovò a confrontarsi con un’elegante facciata rinascimentale, che ripropose perfettamente senza nessuna personale interpretazione e con aggiunte minime: il primo stemma a sinistra presente nel fregio, non più leggibile, venne sostituito con uno scudo con al centro un’oca, ad affiancare quelli di Repubblica, Comune e Popolo, in ricordo di chi aveva contribuito alla realizzazione ed al restauro dell’Oratorio; dotò inoltre la facciata di un basamento lapideo, anch’esso in pietra serena, che andò a sostituire quello esistente al di sotto delle basi delle lesene, in origine in laterizio. Al termine dell’intervento, avvenuto il 6 maggio 1877, l’unico elemento originale rimasto era la lunetta in marmo, mentre risultò completamente rinnovato l’intero apparato decorativo in pietra, così come le specchiature in mattone a faccia vista.

Successivamente all’intervento partiniano, in occasione del rifacimento della pavimentazione stradale, venne eliminato il piccolo piano inclinato che conduceva al portale, sostituito da un secondo gradino aggettante rispetto al prospetto, sul quale nel 1896 verrà aggiunta la cancellata, tuttora esistente; come ultima modifica, nel 1897, venne sostituito lo scialbo e cambiato l’anonimo portone inserito dal Partini con l’attuale.

La facciata, oggi come in origine, è una grande edicola in pietra serena, di ordine corinzio, “applicata” sul fondo in mattoni, al di sopra di uno zoccolo che segue l’andamento della strada. Il fondo in mattoni è racchiuso da un ordine architettonico interamente in pietra serena: due lesene sormontate da due capitelli corinzi a sostegno di un’elaborata trabeazione. L’architrave è bipartita, segnata da una linea perlinata; il fregio ha due cornici, ed è ornato dai quattro stemmi, uniti da festoni; la cornice ha la fascia più in basso formata da dardi ed ovuli, e termina nella parte più aggettante con un motivo a palmette. Al centro del timpano si apre l’oculo, con una elegante cornice in forma di ghirlanda di foglie. Il portale, posto al centro dell’edicola, ne ripete in piccolo la decorazione ma in versione semplificata.

Bibliografia:

Riedl P. A. (a cura di), L’oratorio di santa Caterina in Fontebranda. Le vicende costruttive, gli affreschi, gli argenti, Poggibonsi, Tap Grafiche, 1990

Note: L’Oratorio è un luogo di culto fortemente sentito dal popolo di Fontebranda: vi si celebrano le funzioni religiose e vi si conserva il drappellone nei giorni successivi alla vittoria. Fino agli anni Ottanta la benedizione del cavallo in occasione dei Palii si svolgeva all’interno dell’Oratorio, mentre adesso viene celebrata nella piazzetta antistante il Santuario di Santa Caterina. L’Oratorio è inoltre una tappa fondamentale del percorso museale della Nobile Contrada dell’Oca. Su richiesta, è possibile visitare la Sede Storica della Contrada (Oratorio e Museo). Per informazioni scrivere a: info@contradadelloca.it  e visitare il sito www.contradadelloca.it

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Oca, Filippo Cinotti

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