I tre cappotti della Giraffa

Luogo: Piazzetta della Giraffa, 2 – Sala dei Palii – Siena

Contrada: Contrada Imperiale della Giraffa

Data/periodo: La Giraffa ha vinto tre cappotti nella storia: nel 1807, nel 1897 e nel 1997

Descrizione: L’evento del cappotto, vittoria nel palio di luglio e in quello di agosto dello stesso anno, è abbastanza eccezionale: in oltre tre secoli si è verificato soltanto sedici volte. Sei volte nel Settecento nell’arco di venti anni: Civetta 1776 e 1778, Onda 1779, Valdimontone 1781, Lupa 1785, Torre 1787. Otto volte nell’Ottocento: Giraffa 1807 e 1897, Nicchio 1834, Bruco 1842, Chiocciola 1850, Tartuca 1886 Drago 1890, Torre 1896. Nel Novecento solo due volte: Tartuca 1933 e Giraffa 1997.

Il palio di luglio del 1807 fu corso il giorno 3 a causa delle forti piogge approfittando di uno sprazzo di sereno verificatosi nel pomeriggio. La Giraffa, con il cavallo sauro di Bernardino Ricci e il fantino Botto (con questo soprannome è ricordato Agostino Rocchi di Belforte, anche se il Bandini nel suo Diario riporta Antonio Rocchi detto il Beccamorto), passò prima al secondo giro e vi rimase approfittando dei contrasti che avvennero nelle retrovie fra varie contrade. Sempre il Bandini riferisce che il giorno successivo, secondo l’abitudine, avvenne il giro della vincitrice con il pranzo a mezzogiorno a spese del fantino e la domenica successiva fu effettuato il pranzo di tutte e dieci le contrade partecipanti a spese dei capitani “secondo il consueto”.

La carriera di agosto riuscì stupenda come riferito da tutti i cronisti: dopo tre tentativi di mossa a causa degli intrighi dei fantini, nei primi giri fu molto contrastata e la Giraffa, con il cavallo baio chiaro di Giuseppe Manetti e il fantino Mattia Marzi detto Mattio macellaro, prese la testa all’ultimo giro e andò a vincere seguita dalla Lupa che arrivò seconda di “quattro dita”. Inizialmente i Lupaioli pretendevano il palio, ma una volta convinti dell’evidenza, il palio fu consegnato al capitano della Giraffa senza contrasto, con la presenza del picchetto di soldati che lo accompagnò con la comparsa fino alla chiesa di Provenzano e a quella della Contrada. Il giorno successivo la Giraffa, secondo il costume, girò per Siena per fare le mance per il fantino.

Dopo novanta anni, nel 1897, la Giraffa riuscì a ripetere la doppia vittoria, che si realizzò in modo abbastanza rocambolesco. Il palio fu corso il 4 luglio e la Giraffa, con il cavallo Febo (sauro con stella in fronte di Martini Daniele) e il fantino Domenico Fradiacono, detto Scansino, era fra le favorite. Il palio risultò molto lottato con continui sorpassi fra l’Istrice, la Chiocciola e la Giraffa, che all’ultimo momento riuscì a superare le altre due vincendo tra le acclamazioni del pubblico. Il cronista de Il Libero Cittadino concluse così la sua cronaca: “.. gli amatori delle nerbate sulle spalle altrui, rimasero discretamente soddisfatti, perché certi fantini se le scambiarono proprio con gusto”. La vittoria fu ottenuta con un costo superiore di tre volte a quanto stabilito dal Seggio, fatto che portò il Priore a pretendere le dimissioni del capitano e la decisione dell’Assemblea che in futuro la carica di capitano venisse affidata al Seggio, che di volta in volta avrebbe designato persona di sua fiducia. Per il palio di agosto la Giraffa fu estratta a sorte e le fu assegnato di nuovo il cavallo che aveva vinto a luglio e che, con il fantino Massimo Tamberi detto Massimino, vinse di nuovo. Questa volta, inspiegabilmente, fu spesa una cifra modesta. Nei giorni successivi, Il Libero Cittadino pubblicò la smentita della sedia e del capitano dell’Oca circa le voci che correvano riguardo al contributo economico che aveva dato alla Giraffa “in odio ad altre contrade”. Da questi due fatti ognuno può trarre le conclusioni che vuole. Questo cappotto fu festeggiato domenica 26 settembre con la tradizionale cena nelle vie imbandierate e illuminate e, a testimonianza di quello del 1807, le vecchie bandiere furono appese assieme alle nuove.

Alla fine del Novecento, essendosi verificato il solo cappotto della Tartuca nel 1933, si andava sostenendo che tale evento non era più possibile, ma la Giraffa, a cento anni precisi dal precedente, conquistò l’ultimo cappotto. Con Penna Bianca (Lobis Andrea) di luglio e Quarnero di agosto, montati magistralmente dal Pesse, la Giraffa smentì tutti. Non serve qui ricordare le gli avvenimenti relativi a queste due vittorie che tutti possono rivivere attraverso i media, in cui sono ampiamente documentati e ai quali rimandiamo, ma ci sembra valga la pena di rammentare come si vociferasse che quel cappotto giraffino fosse già scritto.

Bibliografia:

Lombardi P. T. (a cura di), Memorie di Palio a cavallo di tre secoli

Imperiale Contrada della Giraffa, Numero unico, 1997: vol. I Il Sogno, Vol. II La realtà, vol. III La storia

Il Libero Cittadino, 4  e 8 luglio 1897

Fonti:

Archivio Comunale di Siena, Preunitario 256, Processi palii alla tonda; 692, Memorie delle carriere alla tonda corse nella Piazza del Campo dal 1650 al 1856; Postunitario  XA Cat X n.25, Feste e spettacoli pubblici

Note: Per festeggiare le vittorie del 1997, la Giraffa fece sia la tradizionale cena in Piazza Provenzano nell’ottobre dello stesso anno, che quella che fu chiamata “la Cena dei Cappotti” in Piazza San Francesco, nel maggio del 1998. In quest’occasione molti contradaioli sfilarono e quindi sedettero a tavola con gli abiti d’epoca che richiamavano gli anni 1807 e 1897.

Autore scheda: Contrada Imperiale della Giraffa, Franco Semboloni

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