Giuseppe Garibaldi a Cetona

Luogo: Cetona

Comune: Cetona

Settore di riferimento: Storia

Data/periodo: 1849 – 1867

Descrizione: 3 Luglio 1849: Garibaldi, Anita e quattromila uomini lasciano Roma per raggiungere le coste tirreniche o adriatiche ed imbarcarsi alla volta della Repubblica di Venezia, assediata dagli Austriaci. In fuga verso nord sulla Cassia, passato il confine ad Acquapendente (più probabilmente che a Salci) tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana, il Generale e il suo esercito devono eludere la sorveglianza delle truppe nemiche. Hanno urgenza di proseguire ma si spostano con prudenza procedendo a piccole tappe. Quindi, dopo il bivio del Polacco entrano a Celle sul Rigo, poi a San Casciano dei Bagni e scendono alle Piazze, dove, si dice, Garibaldi abbia abbeverato il suo cavallo alla fonte di Casa Piero lungo la strada per Cetona.

È notte, piove, i soldati e i cavalli hanno bisogno di riposo, Anita è esausta.

Arrivati a Cetona, Garibaldi e la moglie sono ospiti del gonfaloniere Rodolfo Gigli, i garibaldini, invece, trovano rifugio nei giardini del Parco Terrosi. Dal 16 al 18 luglio l’intera comunità di Cetona si adopera offrendo loro provviste, buon vino, foraggio per i cavalli e armamenti. Le donne di Cetona, inoltre, regalano ad Anita, un elegante vestito di seta verde.

Dopo tre giorni, il Generale e il suo esercito, però, devono proseguire. Come da consuetudine una pattuglia procede in avanscoperta, quando a Palazzo Tosoni lungo la strada per Chiusi è assalita da alcuni contadini al grido di Viva Maria. Nell’imboscata muore un giovane garibaldino. L’episodio testimonia la forte ostilità dei cittadini di Chiusi, sobillati – secondo alcuni autori – dal Vescovo Ciofi e dall’Arciprete Leandri, nei confronti di Garibaldi e del suo esercito considerati ladri e briganti, colpevoli di aver cacciato il papa da Roma.

Per rappresaglia, il Generale e il suo esercito confiscano i beni alimentari dei conventi della zona, alcuni frati sono rapiti e liberati successivamente mentre proseguono il loro viaggio verso nord.

Garibaldi torna a Cetona ancora una volta il 23 agosto 1867, ospite a casa Terrosi, mentre sta organizzando una nuova spedizione militare per liberare Roma dal governo pontificio. A Palazzo Tosoni, dopo diciotto anni dai tragici eventi, si radunano volontari e armamenti pronti a partire e a combattere per e con Garibaldi, questa volta.

Bibliografia:

Asso F., Itinerari garibaldini in Toscana e dintorni 1848-1867, Firenze, Centro Stampa Regione Toscana, 2003, pp. 33– 36

Barengo U., Vicende mazziniane e garibaldine nella corte dei Carabinieri Reali, Milano Edizione del Museo Storico dell’Arma, 1942, p. 190

Belluzzi R., La ritirata di Garibaldi da Roma nel 1849, Rimini, Bruno Ghigi Editore, 2007, pp. 67-80

Doricchi G., Un vestito per Anita, l’ospitalità di Cetona ai garibaldini in fuga, in Oliveto L. (a cura di) Qui sostò l’Eroe. Garibaldi in terre di Siena, Forlì, Primamedia Editore, 2008, pp. 49-57

Franci M., 4000 anni di storia per Cetona, Siena, Centrooffset, s.d., pp. 27-28

Frigyesi G., L’Italia nel 1867, Storia politica e militare corredata di molti documenti editi ed inediti di notizie speciali, Firenze, Stabilimento di G. Pellas, 1870, pp. 502-504

Grassini G., Cetona nel quadro del Risorgimento e i suoi incontri con Garibaldi, in Grassini P., Cetona e il suo ambiente, Roma, Tipografia Meloni, 1971, pp.101-107

Molaioli A., Cetona Ricordi per il futuro, Testimonianze foto cartoline d’epoca per una storia scritta dalla gente, Roma, Tipograf, 2006, pp. 40-44

Terrosi P., Garibaldi a Cetona, Racconto Storico, Firenze, Tipografia Mariani, 1859, pp.7-27

Documenti:

Lettera di Giuseppe Garibaldi

Fonti:

Archivio storico del Comune di Cetona

Note: Nell’Archivio storico comunale sono conservate alcune lettere che attestano il passaggio di Garibaldi e la messa a disposizione da parte della comunità di aiuti a favore delle truppe; è inoltre presente una bandiera tricolore, donata, secondo alcune fonti, da Garibaldi a un cittadino di Cetona durante il soggiorno del 1849.

Autore scheda: Lucia Burchielli

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