Monumento ai martiri di Scalvaia – Monticiano

Luogo: Scalvaia, località Acqua Nera

Comune: Monticiano

Data/periodo: 1945

Descrizione: Il monumento, situato in uno slargo che fiancheggia la strada Maremmana tra Monticiano e Scalvaia (ai margini di un’area boscosa), è dedicato ai partigiani uccisi dai fascisti sul Monte Quoio, nei pressi di Scalvaia, l’11 marzo 1944, a seguito del rastrellamento compiuto nella notte tra il 10 e l’11.

Realizzato subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in pietra calcarea grigia, presenta un basamento a pianta semicircolare in regolari conci sagomati di pietra disposti su due file, delimitato lungo il diametro da un muro di contenimento; al centro svetta una grande colonna in pietra con base scolpita a modanature e capitello sormontato da sfera con stella. Lungo il perimetro superiore del basamento sono disposte in regolare successione 11 colonnine uguali con base scolpita e fusto spezzato, i cui frammenti sono simbolicamente raccolti intorno alla base della colonna centrale. Il motivo delle colonnine spezzate ricorre anche in altri monumenti commemorativi dei caduti della Resistenza nel territorio senese (tra cui quello di Montaperti).

Sulla superficie del basamento sono incisi i nomi dei 16 partigiani del Monte Quoio vittime della violenza fascista: AI MARTIRI DEL MONTE QUOIO 11-3-1944/ BOSCHI SOLIMANO/ BORGIANNI ADORNO/ BOVINI GIOVANNI/ MASI TOMMASO/ ANTONUCCI LILIOSO/ HAUDIN ROBERT/ MARI ALDO/ FILIPPINI EZIO/ FABBRI ARMANDO/ PIERI AZELIO/ BORRI CESARE/ AVI ALIZZARDO/ AVI ALVARO/ SIMI PRIMO/ MASI FAUSTINO/ BINDI RENATO.
Il monumento è stato sfigurato nel Marzo 2010 con croci celtiche e svastiche in vernice nera.

Bibliografia:

Amidei S. (a cura di), Infamia e Gloria in terra di Siena durante il nazi-fascismo, Siena, Cantagalli, 1945, p. 8

Meoni V., Stefanini M., Messaggi di pietra. Immagini della Resistenza senese, Siena, Nuova Immagine, 1992, pp. 12, 21-22

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385625 (compilata da F. Aiello, 1995)

Autore scheda: Giulia Vivi

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