Collezione di arte sacra a Monticiano

Luogo: Convento di Sant’Agostino

Comune: Monticiano

Denominazione: Museo della sala capitolare

Descrizione: Accanto alla sala capitolare del convento di Sant’Agostino a Monticiano, troviamo un ambiente (forse parte dell’antico refettorio) in cui sono raccolte opere provenienti dalla chiesa parrocchiale dei Santi Giusto e Clemente, dall’eremo Camerata e dal convento stesso.
Di grande interesse è l’urna dove era conservato il corpo del Beato Antonio Patrizi, ubicata fino al 1995 sull’altare maggiore della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. L’opera venne eseguita a Roma tra il 1699 e il 1701 su commissione del marchese Filippo Patrizi, discendente del Beato. È costituita da cornici dorate con intagli finissimi, cristalli alle pareti e listata di specchi a diamante; all’interno un guanciale di velluto rosso di seta con trine d’oro.

Da segnalare sono anche due antifonari miniati di scuola aretina del XIII secolo in cartapecora, conservati oggi in due teche.
Si conserva anche un quadro proveniente dall’altare della chiesa di Camerata, raffigurante la Madonna Assunta con i Santi Pietro e Paolo, eseguita e firmata da Francesco Nasini nel 1657. Notevole è anche il frammento di lunetta con resti delle figure di due santi (presumibilmente di San Lorenzo e Santo Stefano), forse parte dell’affresco trecentesco raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Stefano e Lorenzo, anticamente ubicato nella lunetta sovrastante il portale della pieve di San Lorenzo a Merse e attribuito ad Andrea di Bartolo.

In alcuni armadi sono raccolti paramenti sacri del XVIII-XIX secolo, arredi sacri della chiesa databili dal XVI al XIX secolo – tra cui un reliquiario in legno e argento del XVIII secolo contenente il frammento di un dito del Beato Antonio – e vari oggetti di oreficeria (ostensori, monete, anelli e orologi, statuette, ex voto, ceri votivi).

L’opera più significativa conservata all’interno del museo è, però, il frammento di vetrata raffigurante la Crocifissione tra la Vergine e San Giovanni Evangelista, ritrovata nel 1982 da Alessandro Bagnoli, che l’ha attribuita a Pietro Lorenzetti e datata tra il 1310 e il 1320.
In origine, la vetrata si trovava nella zona superiore della bifora del coro della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Il restauro eseguito alcuni anni fa permette di godere dell’alta qualità dell’opera, in particolare della cromia basata sulle tonalità dell’azzurro, del verde, del bruno e del giallo. Si tratta di uno dei pochi esempi di vetrata dipinta dell’arte senese, insieme a quella di Duccio di Buoninsegna nel Duomo di Siena e al frammento di vetrata con un San Michele Arcangelo, attribuito ad Ambrogio Lorenzetti, nel Palazzo Comunale di Siena. Nel Museo d’Arte Sacra di Massa Marittima è inoltre conservata una vetrata circolare raffigurante il Crocifisso, derivata da un cartone di Pietro Lorenzetti, che lo utilizzò probabilmente anche per la vetrata di Monticiano.

Bibliografia:

AA.VV., Guida ai luoghi agostiniani. Piccoli incanti nel Senese, Sala Baganza, Editoria Tipolitotecnica, 2001, pp. 45, 48

Ascheri M., Borracelli M. (a cura di), Monticiano e il suo territorio, Siena, Cantagalli, 1997, pp. 20-21, 24, 304

Brogi F., Inventario generale degli oggetti d’arte della provincia di Siena, Siena, Nava, 1897, pp. 366.

Calossi C., Monticiano. La storia, l’arte, Siena, Cantagalli, 1996, pp. 23, 30

Ciompi A., Monticiano e il suo beato, Monticiano, Parrocchia dei Santi Giusto e Clemente, 2002, pp. 187, 232-233

Guiducci A. M. (a cura di), Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse, Milano, Mondadori, 1999, pp. 132-133

Rondini A., Siena e la sua provincia. Guida annuario 1931, Siena, 1931, p. 653

Salvatici P., Vita del Beato Antonio Patrizi e notizie storiche su Monticiano, Siena, La Poligrafica, 1949, p. 38

Autore scheda: Giulia Vivi

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