Chiesa di San Lorenzo a Percenna – Buonconvento
Luogo: Percenna
Comune: Buonconvento
Data/periodo: XIII secolo, ristrutturazione nel 1786 e nel 1830
Descrizione: La chiesa di San Lorenzo a Percenna si trova sulla cima di un’alta collina, in una delle più antiche località della zona, nota già dal XI secolo come castello della nobile famiglia senese dei Cacciaconti e nel 1265 come castello di frontiera del contado.
Per questo la chiesa è considerata uno dei più antichi luoghi della devozione cristiana a Buonconvento e secondo la tradizione sarebbe stata costruita su di un tempio pagano.
Percenna fu centro importante in epoca tardo antica e alto medievale come luogo di un mercato e sede di un vicario, perse poi di rilievo e la comunità locale fu aggregata a quella di Buonconvento alla fine del Trecento. Un’emigrazione degli abitanti fu, infatti, sollecitata dal Governo Senese nel 1385.
Della chiesa di San Lorenzo non si hanno notizie anteriori al XIII secolo, il primo documento la menziona nel 1236 sotto la giurisdizione dell’Abbazia di Sant’Antimo insieme ad un’altra antica chiesa buonconventina, Santa Cristina in Caio. Questa aveva origini paleocristiane e risulta nota fin dall’anno 815 come afferente all’abbazia, ma tutta l’area circostante ha radici ben più remote, vi è infatti un importante sito archeologico di epoca etrusco-romana.
La chiesa di Percenna fu restaurata una prima volta con il materiale di risulta della demolizione della chiesa di Santa Cristina, avvenuta nel 1786 circa perché la costruzione verteva ormai in stato di abbandono e di degrado. Alcune sue parti furono inserite nel paramento murario della chiesa di San Lorenzo, quali la cornice di pietra posta al di sopra del portale d’ingresso.
Oggi la chiesa si presenta in buono stato ma completamente stravolta rispetto al suo aspetto originario, in particolare a causa del profondo restauro effettuato nel 1830 a spese del nobile Giulio del Taja, grosso proprietario terriero della zona. Un’altra ristrutturazione è stata effettuata in tempi recenti a causa di un cedimento statico nella parte sinistra.
Il prospetto si presenta in mattoni con inserimenti in pietra in varie parti della struttura, il campanile è a vela con doppia campana, la facciata è più alta rispetto al resto e suddivisa in tre parti, di cui la centrale maggiore rispetto ai laterali.
L’interno è a navata unica, su cui si aprono due nicchie laterali, con altari su cui trovano posto due moderne sculture di Cristo e della Madonna col Bambino.
Orna l’altare maggiore una sontuosa macchina processionale barocca, realizzata nel Settecento in legno intagliato a volute, con cromia celeste e dorata. Al centro stava la raffinata tavola di Matteo di Giovanni con la Madonna col Bambino e angeli, oggi ne è presente una copia realizzata su legno, mentre l’originale è esposta al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia (Buonconvento). L’opera appartiene alla fase giovanile dell’artista, intorno al 1470, e mostra freschezza compositiva, il sereno cromatismo, il modellato della veste della Vergine che Matteo rappresenta come una nobil donna dell’epoca. Traspare ancora l’influenza del maestro, Domenico di Bartolo, nella maniera di disegnare i volti.
Un’altra opera d’arte già in San Lorenzo e ora al museo di Buonconvento è la tela con l’Assunzione della Vergine con i Santi Pietro e Andrea del pittore senese Pietro Sorri, commissionata nel 1605 da Cristoforo Belli allora rettore della chiesa e il cui stemma compare in basso al centro. La tela rappresenta il momento in cui l’artista lascia il colorismo di matrice veneziana che l’aveva contraddistinto agli esordi quando era attivo nella città lagunare, per avvicinarsi alla pittura del Passignano, suo maestro e in seguito suocero, con tonalità più limpide e luminose.
Murata nella parete a sinistra si trovava fino agli Novanta del Novecento, prima del cedimento strutturale, una lapide sepolcrale della fine del XIV secolo, raffigurante il proposto Andrea Minucci, assai raffinata e ancora permeata della cultura trecentesca nel linearismo gotico delle pieghe della veste, negli archetti trilobati attorno alla testa del defunto ed il cuscino a nappe. La lapide era collocata originariamente sul pavimento di fronte all’altar maggiore e attribuita allo scultore Sano di Matteo, giovane collaboratore di Jacopo della Quercia.
Bibliografia:
Cammarosano P. , Passeri V., I castelli del senese, Nuova Immagine Editrice, Siena 2006, p.178
Carli N., Civitelli G., Giannettoni G., Pellegrini B., Buonconvento: ambiente, arte e cultura, Circ. Cult. Amici di Buonconvento, Arezzo, 2005, p. 77-78
Guiducci A.M. (A cura di), Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse, Ed. Mondadori, Milano, 1999, p. 60
Guiducci A.M. (A cura di), Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia, guida del museo, Protagon Editori Toscani, Siena, 1998, pp. 50-53, 140-41
Fonti:
Schede Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Siena e Grosseto N°: 00402921
Note: La struttura è oggi curata e utilizzata dal Quartiere Percenna del Comune di Buonconvento.
Autore scheda: Agnese Fanti
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