Val di Cecina

Luogo: Val di Cecina

Comune: Casole d’Elsa

Data/periodo: 8000 a. C.

Descrizione: La Val di Cecina è un’area ubicata in corrispondenza del bacino del fiume Cecina ed in parte dei fiumi Era e Cornia. Si presenta come una depressione allungata in direzione est ovest verso la costa tirrenica. Il fiume Cecina, dal quale prende il nome nasce sui rilievi di Gerfalco e Montieri (1000 m. s.l.m.) e sfocia vicino a Cecina dopo un percorso di 79 km.

Il territorio della Val di Cecina, dalla costa all’entroterra, appartiene a due sistemi di paesaggi, quello delle colline plioceniche ed il sistema di paesaggio Rilievi dell’Antiappennino (Balestrieri G., 2005). I paesaggi che oggi vediamo sono il risultato degli eventi geologici che hanno coinvolto quest’area. In particolare, una prima fase di tettonica compressiva che ha portato alla formazione dell’Appennino settentrionale a cui è seguito la fase distensiva con la formazione di fosse tettoniche corrispondenti agli attuali bacini di Volterra, val d’Era, Val di Fine e della bassa val di Cecina. In queste aree a una prima fase di sedimentazione di tipo continentale lacustre, seguì un ulteriore sprofondamento con ingressione marina e trasformazione delle aree in bacini marini. Di questa fase sono i ritrovamenti di organismi marini tra cui anche balene, squali, tra cui la scoperta del 2006 di un cetaceo fossile a Orciano Pisano (Dominici S., 2009). L’alternanza poi di fasi alterne di ingressione e regressione marina, portò alla formazione di vaste zone lagunose salmastre dove si sono deposti i gessi e il salgemma che è stato utilizzato poi nelle saline di Volterra.

Circa tre milioni di anni fa, l’area iniziò a sollevarsi determinando un assottigliamento della crosta e l’insorgere dei fenomeni idrotermali legati alla messa in posto, al di sotto dell’area ad una profondità di 7 chilometri, di un corpo magmatico. Le emissioni di gas e acqua termale nella zona tra Larderello e Lagoni rossi sono la testimonianza di questi eventi avvenuti milioni di anni fa. I molteplici paesaggi che oggi vediamo spaziano dalla zona costiera con Costa degli Etruschi, all’Oasi di Bolgheri, caratterizzata da stagni, boschi e dune, dove svernano le oche selvatiche, e rifugio faunistico per molte altre specie. Dietro l’oasi si trova San Guido, famoso per il filare di cipressi, troviamo Bolgheri, dove si trova la casa di Giosuè Carducci. Vicino, Castagneto Carducci, che si raggiunge attraversando una zona che è stata feudo della famiglia degli Aldobrandeschi e luogo di origine, adesso del famoso “Sassicaia” prodotto su suoli di conoide deposti da un predecessore del Cecina nel Pleistocene e caratterizzati da frazioni grossolane (da qui il nome Sassicaia). Poi i paesaggi degli etruschi con Volterra capoluogo di una delle dodici lucumonie etrusche, le balze e le sue saline.

Il paesaggio geotermico, andando verso Pomarance, ha il sopravvento, e qui troviamo la centrale geotermoelettrica e dell’impianto di riscaldamento di Castelnuovo Val di Cecina. (Lotti S., 2005). Alcuni dei paesaggi descritti sono Siti di Interesse Regionali come il SIR della Balze di Volterra e crete, poi i paesaggi sulle ofioliti di Caselli (SIR Caselli e complesso di Monterufoli), altri sono in aree protette come il Bosco di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello, il Bosco di Berignone Tatti, Montenero, Valle del Pavone e Rocca Silvana. Alle ofioliti, rocce di un fondale marino di diciotto milioni di anni fa, sono associate le principali mineralizzazione della zona, in particolare le miniere di calcedoni ei depositi cupriferi di Monterufoli, la miniera di Villetta o la Miniera di Caporciano, nei pressi di Montecatini Val di Cecina. Anche la zona tra Montecastelli e Rocca Silvana era nota fin dall’antichità per le miniere di argento e rame (Piano Paesaggistico Regione Toscana).

Bibliografia:

Balestrieri, G., Il turismo rurale nello sviluppo territoriale integrato della Toscana, Regione Toscana, IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana), Firenze, 2005

Lotti S., Le attrattive delle aree di indagine: le impressioni di un giornalista in Balestrieri G. (a cura di) “Il turismo rurale nello sviluppo territoriale integrato della Toscana”, Regione Toscana, IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana), Firenze, 2005 pp. 61 -64

Dominici S., Cioppi E., Danise S., Betocchi U., Gallai G., Tangocci F., Valleri G., Monechi S. Mediterranean fossil whale falls and the adaptation of mollusks to extreme habitats in “Geology 37, 2009, pp. 815–818

Documenti:

Piano paesaggistico Regione Toscana, Ambito 13 Val di Cecina

Autore scheda: Serena Castignoni

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