Foresta di Berignone in Val d’Elsa

Luogo: Tra Volterra e Casole d’Elsa

Comune: Dal punto di vista amministrativo il sito ricade nel Comune di Volterra; geograficamente si trova nel Comune di Casole d’Elsa

Data/periodo: Istituita nel 1995 come Riserva Naturale

Descrizione: La foresta di Berignone-Tatti è un’area di 2668.70 ettari situata tra i Comuni di Volterra e Pomarance, sulla destra idrografica del fiume Cecina. Se dal punto di vista amministrativo la massima superficie del complesso ricade nell’area sud-orientale del Comune di Volterra, sconfinando poi parzialmente in quello di Pomarance, sotto l’aspetto puramente geografico quest’area trova invece un naturale prolungamento e un’indiscutibile continuità ambientale nell’adiacente territorio orientale, amministrato dal Comune di Casole d’Elsa.

All’interno del sito si trova la Riserva Naturale del Berignone, che ricopre un’area di 2.489 ettari tra il monte Soldano (556 m s.l.m.) e il Poggio Alessandro (434 m s.l.m.). Tre i corsi d’acqua all’interno dell’area: i torrenti Sellate e Fosci e, nella parte meridionale, il fiume Cecina, alla sua confluenza con il Pavone.

Questo sito è stato sottoposto a tutela in quanto presenta caratteristiche di naturalità, paesaggistiche e di conservazione della biodiversità quanto mai rilevanti. Importanti sono anche le testimonianze antropiche presenti: infatti, fino agli anni Sessanta, i boschi sono stati sfruttati per alimentare le caldaie di evaporazione utilizzate alle saline di Volterra e per la produzione di carbone. Alcune di queste carbonaie sono state ricostruite e sono utilizzate a scopo didattico.

Dal punto di vista geologico, le formazioni maggiormente rappresentate sono i depositi lacustri del Miocene superiore (conglomerati lacustri, arenarie e marne sabbiose lignitifere con opercoli di Bithynia, argille lacustri spesso lignitifere a Limnocardium). Nella parte nord-orientale della riserva affiorano le Arenarie di Ponsano (Miocene medio – Tortoniano inferiore), ricche in macro e microfossili deposti in ambiente marino neritico (0-200 metri di profondità). Le ofioliti affiorano nella zona del Castello dei Vescovi.

I boschi del Berignone si presentano come un fitto intrico di arbusti e alberi sempreverdi, impenetrabile per la presenza di numerose specie lianose e con rami volubili come le lonicere (Lonicera sp.), la robbia (Rubia peregrina), lo smilace (Smilax aspera), l’asparago (Asparagus acutifolius), le vitalbe (Ciematis sp.) e il tamaro (Tamus communis). Esempi di lecceta si trovano fra Berignone e Tatti, nelle vicinanze dell’itinerario escursionistico n. 2 sul percorso didattico “il Pino”, dove si trovano anche dei rimboschimenti di conifere quali l’abete bianco e la douglasia (Ceccolini e Cenerini 2004). Nei versanti esposti a nord troviamo specie caducifoglie come il cerro, la roverella, l’orniello, il carpino nero e gli aceri, oltre alla rovere (Quercus petmeo).

Sono presenti in questa area ben 63 specie ornitiche. Tra le specie censite, ben sette sono inserite nella Lista Rossa degli uccelli italiani. Nelle zone più rade della macchia, nidifica l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), nei boschi troviamo il picchio verde (Picus viridis), la ghiandaia (Garrulus glandarius), il luì piccolo (Phylloscopus coybita), il fiorrancino (Regulus ignicapillus) e la cinciarella (Parus caeruleus). Se nei rimboschimenti a conifere nidifica la cincia mora (Parus ater), nelle aree fresche e ombrose troviamo il pettirosso (Erithacus rubecula) e lo scricciolo (Troglodytes troglodytes). Il rampichino (Certhia brachydadyla) e il rigogolo (Oriolus oriolus) abitano soprattutto i boschi di alberi d’alto fusto. Come uccelli predatori troviamo il biancone (Circaetus gallicus) e lo sparviero (Accipiter nisus), mentre tra i rapaci notturni il barbagianni (Tyto alba), l’allocco (Strix aluco) e la civetta (Athene noctua). Sul greto ciottoloso del fiume Cecina nidifica infine il raro occhione dai grandi occhi gialli.

Bibliografia:

Ceccolini G. e Cenerini A., Toscana. Parchi ed aree protette, Roccastrada (GR), Editrice “Il mio Amico”, 2004, pp. 182-186

Fonti:

Bianchi L., Tenerani L. e Vatteroni A. (a cura di), Analisi delle aree naturali protette e dell’incidenza del Piano Strutturale su tali aree, relazione redatta a supporto del Piano Strutturale del Comune di Volterra, 2005

Autore scheda: Serena Castignoni

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