Parco fluviale dell’Alta Val d’Elsa

Luogo: Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa

Comune: Colle Val d’Elsa

Data/periodo: 1997 (anno di Istituzione)

Descrizione: Il parco Fluviale dell’Alta val D’Elsa si trova nel comune di Colle val D’Elsa. Rientra, come tipologia di area, nelle A.N.P.IL. (Area Naturale Protetta di Interesse Locale) ed è inserita nell’Elenco regionale delle Aree protette. Ha una estensione di 203,63 ettari e comprende il tratto del fiume Elsa e gli ambienti ripari a monte del centro abitato di Colle. Oltre a questi ambienti fluviali, l’area tutela la località delle vene di Onci, caratterizzate da un termalismo sub termale (19°C) e delle Caldane con termalismo ipotermale (22°C). Queste sorgenti fanno si che nel fiume Elsa, ci sia una abbondanza di pesci in quanto le acque calde favoriscono la riproduzione (due all’anno).

Le motivazioni che hanno portato alla istituzione di questa zona, con delibera della Giunta comunale, come sottolinea il direttore Centini, sono prevalentemente nel valore ambientale, paesaggistico e storico dell’area. In particolare, il primo input da cui è partito il progetto di tutela, è stato quello della salvaguardia della Nitticora (Nycticoras nyctycoras) un uccello presente nell’area da maggio ad ottobre. Si tratta di una specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli, un airone che nidifica nelle zone umide, dal piumaggio bicromatico con il ventre bruno striato di bianco e capo, ali e dorso di colore marrone scuro. Altra specie presente, di elevata rilevanza naturalistica, è l’Averla piccola (Lanius collurio), specie in rarefazione in molte regioni europee. L’ambiente del fiume Elsa, continua il direttore Centini, è un luogo dove è possibile per il visitatore osservare tutte le tipologie vegetazionali tipiche degli ambienti fluviali: la vegetazione sommersa, costituita da popolazioni di alghe e di piante con fiori veri e propri, localizzate in aree a bassa velocità delle acque come i  canali e le anse di Onci e Botro degli Strulli, la vegetazione natante  della acque calme in zona Caldane , rappresentata da popolamenti puri di lenticchia d’acqua (Lemma minor) e da piante di ninfea (Ninphaea alba).

Sulle sponde del fiume, tra le piante elofitiche, si trova la menta acquatica (Menta aquatica) dall’odore aromatico gradevole e dove l’acqua diviene più bassa, si trovano popolamenti di cannuccia palustre (Phragmites australis). Ed ancora, i sentieri del Parco, si snodano all’ombra dei pioppi (Populus nigra e Populus alba), salici bianchi, aceri campestri ed olmi. Ma oltre a queste tipologie comunque comuni di vegetazione ripariale, come sottolinea il direttore Centini, esistono all’interno del parco delle emergenze floristiche (segnalate nelle note). Le emergenze faunistiche sono state valutate sulla base di due criteri: il primo dando importanza alla entità endemiche che sono quelle più a rischio per le attività umane e il secondo definendo livelli di interesse crescente (regionale, nazionale, comunitario). Le emergenze faunistiche accertate sono 13 (segnalate nelle note).

La gestione del Parco è affidata a un comitato di gestione le cui principali finalità sono il mantenimento ed il recupero degli ambienti fluviali mediante opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, tesi a garantire la qualità delle acque, la regimazione idraulica ed il ripristino della naturalità dell’ecosistema. Il Parco è fruibile al pubblico, percorrendo un sentiero che lo attraversa denominato percorso naturalistico “sentierelsa” e raggiungibile mediante otto accessi.

L’ingresso del Parco più spettacolare è sicuramente quello dal Ponte di San Marziale. Dalla “Steccaia” inizia un percorso che segue il corso dell’Elsa fino alla località Ponte di Spugna. Percorrendo il sentiero si trovano dei cartelli descrittivi della flora e fauna presenti. Vengono annualmente svolti dei progetti di educazione ambientale rivolti non solo alla fascia scolastica, ma anche ad un turismo naturalistico. L’area, conclude il direttore, anche se oggetto di studio e di ricerca scientifica, è un luogo dove godere del verde e delle bellezze delle natura presenti in prossimità del centro urbano.

Bibliografia:

Centini M., Caratteristiche della biodiversità nel Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa, in Muscò D. (a cura di), Reti Ecologiche. Le vie della biodiversità, Associazione “La collina”, Monteriggioni, Tipografia Il Torchio, 2009, pp. 41-48

Fonti:

Intervista al direttore del Parco fluviale dell’alta Val d’Elsa, M.llo A.R. Marino Centini, raccolta da Serena Caswtignoni per l’Ecomuseo Val d’Elsa, ottobre 2014

Note: Emergenze floristiche: Digitalis ferruginea, Melampyrum italicum, Vitis vinifera, Mespilus germanica, Tralictrum aquilegifolium, Asparagus tenuifolius, Lilium bulbiferum, Polygola flavescens, Satureja montana, Silene parodoxa, Samolus valerandi, Potagometon pectinatus, Adiantum capillus-veneris, Cyperus longus, Carex acutiformis, Carex punctata, Carex pendula, Veronica anagallis-aquatica, Scriphularia auricolata, Scirpus lacustris forma fluitans.

Emergenze faunistiche: Belgrandia thermalis, Solatopupa Juliana, Unio elongatulus, Somatochlora meridionalis, Zerinthia polyxena, Percus paykully, Leuciscus souffia, Padogobius nigricans, Triturus carnifex, Natrix tessellata, Nycticorax nycticorax, Eliomys quercinus, Moscardinus avellanarius. 

Autore scheda: Serena Castignoni

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