Il Palio della Libertà del 2 luglio 1945

Luogo: Via Vallerozzi – Siena

Contrada: Contrada della Lupa

Data/periodo: 2 luglio 1945

Descrizione: A Siena il Palio è vita, e vincere il Palio significa rinascere a nuova vita. Non deve sorprendere se appena terminata la seconda guerra mondiale in Europa con la resa incondizionata della Germania (8 maggio 1945) in città si pensò a riprendere la Festa appena fosse stato possibile. Il 2 luglio 1945 rappresentava la data perfetta. Era la naturale collocazione per il Palio dedicato alla Madonna di Provenzano e il modo migliore per festeggiare il primo anniversario della liberazione di Siena (3 luglio 1944).

Lo sforzo economico e organizzativo non fu di poco conto. A Siena, come in gran parte d’Italia, scarseggiavano i generi di prima necessità e il Comune dovette ingegnarsi persino per trovare la biada per i cavalli. Ma le contrade fremevano dal 9 giugno 1940, quando erano state estratte le tre contrade a completare il lotto delle partecipanti alla carriera del 2 luglio 1940, mai disputata. Il giorno dopo l’estrazione, l’Italia dichiarò guerra alla Francia. Con le stesse dieci contrade si riprese il 2 luglio 1945. I fantini protagonisti erano i medesimi degli anni pre-bellici (Ganascia, il Biondo, Tripolino, Pietrino), mentre tra i cavalli l’unico rimasto era Folco, il più ambito alla Tratta. Alla prima presenza sul tufo tutti gli altri. Anche alcune dirigenze di contrada si erano rinnovate. Alla guida della Lupa c’era un capitano giovane, Giulio Cinquini. Alla contrada toccò in sorte il cavallo Mughetto, un roano potente quanto impreciso nelle insidiose curve della Piazza. I fantini più esperti rifiutarono le offerte della Lupa per montare un soggetto così difficile. La carriera di avvicinava e capitan Cinquini non trovava un fantino, mentre la Giraffa con Folco e Tripolino (già vincitori di sei carriere a testa) si affermava come favorita indiscussa. In soccorso a Cinquini venne un lupaiolo molto noto, Mario Bracci. Questi era un illustre giurista senese, docente (e poi rettore) dell’ateneo cittadino, antifascista e membro del Partito d’Azione, successivamente ministro del commercio con l’estero nel primo governo De Gasperi (1946) e giudice della Corte costituzionale (1955). Bracci era proprietario di un’ampia tenuta nella campagna senese, in località Pontignano, e suggerì a Cinquini di affidare Mughetto a Renzo Provvedi, suo dipendente che cavalcava molto bene. Non avendo altra scelta, la Lupa si presentò al canape con il Provvedi, soprannominato ‘Renzino’. Alla carriera assistettero le truppe alleate ancora in città, che avevano incoraggiato e supportato la ripresa della Festa. Il drappellone dipinto da Bruno Marzi rendeva loro omaggio. Vi era rappresentato in primo piano il drago nazista colpito a morte da un missile alleato e sullo sfondo, a far da corona al profilo della città, apparivano le bandiere dei paesi che avevano sconfitto la Germania. Era l’allegoria del Palio della Libertà, come fu ribattezzata la prima carriera del secondo dopoguerra. Le fasi della mossa furono lunghe e movimentate con la caduta al canape di Oca, Tartuca e Selva. La Lupa era di rincorsa. Quando il canape si abbassò Giraffa e Lupa dettero vita a un’appassionante giostra di sorpassi e controsorpassi, fino a quando Mughetto e ‘Renzino’ uscirono dall’ultimo Casato nettamente in testa andando a vincere. Quella del 2 luglio 1945 fu l’unica partecipazione al Palio per ‘Renzino’, mentre il cavallo Mughetto corse le altre due carriere del 1945 (il 16 agosto nella Giraffa e il Palio straordinario della Pace nel Bruco) senza per riportare altra vittoria.

Bibliografia:

Luchini, L., Siena (1944-1950), Le Contrade tornano a sorridere, Siena, Il Leccio, 2010, pp. 14-25

Fonti:

Gigli G., Una corsa senza precedenti, in “il Nuovo Corriere dell’Italia centrale”, 3 luglio 1945, p. 2

Lettera di Folco ai Lupaioli, in «Daccelo», 13 agosto 1945, p. 3

Autore scheda: Contrada della Lupa, Simonetta Michelotti

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