Il torrente Staggia

Luogo: Val d’Elsa

Comune: Poggibonsi

Descrizione: Il torrente Staggia nasce in località Fonterutoli, nel comune di Castellina in Chianti, e scorre per 28 chilometri prima di confluire nell’Elsa a Poggibonsi. Suo affluente di destra è il torrente Gena. Il torrente Staggia, insieme al fiume Elsa, costituiscono il reticolo idrografico dell’area di Poggibonsi.

Dopo l’ingressione marina del Pliocene inferiore, il sollevamento tettonico sviluppatosi dal Pliocene superiore al Pleistocene ha portato alla totale emersione dell’area toscana. Alla fine di questa fase, che ha condotto all’instaurarsi di un sistema continentale (Pleistocene inferiore), si sviluppò un primo reticolo fluviale (paleo-Elsa) dove i fenomeni predominanti erano di tipo erosivo. A questa, ne seguì un’altra, durata tutto il Pleistocene, caratterizzata dall’alternarsi tra fasi deposizionali in ampi apparati lacustri e palustri e fasi prevalentemente erosive di sistemi fluviali con lo sviluppo di terrazzamenti. Questa ha condotto, ad esempio, alla formazione di depositi palustri e lacustri carbonatici, presenti nella zona di Campiglia dei Foci, Colle di Val d’Elsa e Staggia.

Mediante lo studio di questi sedimenti e dell’attuale sistema idrografico del fiume Elsa e dei suoi affluenti, è possibile fare una ricostruzione paleogeografica dell’area nel Pleistocene inferiore-medio. In particolare, è stato ipotizzato che il corso del paleo-Elsa abbia subito uno sbarramento, creando così un lago dove si riversavano tutti gli affluenti. Questo sbarramento (soglia) sarebbe stato localizzato nell’area tra Ulignano e Vico d’Elsa, parallelamente a un’importante faglia di oltre 100 chilometri di lunghezza che taglia trasversalmente la catena nord-appenninica estendendosi dal Tirreno all’Adriatico. Un segmento appartenente a questa importante faglia, chiamata linea tettonica Piombino-Faenza, si trova 2 chilometri a nord-ovest di Poggibonsi.

I movimenti tettonici generati dalle faglie innescarono anche circolazioni nel sottosuolo di acque ricche in carbonati, che determinarono l’inizio di una fase deposizionale carbonatica, con formazione di calcari lacustri prima e di travertini idrotermali poi. Il travertino è difatti una tipica roccia sedimentaria di origine chimica, di ambiente continentale, che si origina per precipitazione di carbonato di calcio proveniente da acque termominerali ricche o sovrassature di bicarbonato di calcio, quest’ultimo solubile nell’acqua.

In seguito, l’erosione della suddetta soglia ad opera del fiume Elsa portò allo svuotamento del paleolago e allo sviluppo di un nuovo sistema idrografico, più simile a quello attuale. La deposizione di travertini è continuata fino all’Olocene (travertini recenti) e attualmente solo in alcune zone lungo il corso dell’Elsa, a Staggia senese e vicino a San Gimignano continua la loro deposizione.

La città di Poggibonsi è stata costruita su un terrazzo fluviale che è stato reinciso dal torrente Staggia. Nei primi anni del 1900 fu fatta la deviazione del suo corso all’altezza del centro abitato, attraverso la costruzione di un canale artificiale. Lo scopo di questa imponente opera idraulica era duplice: proteggere le zone soggette a esondazione (in particolare la zona della ferrovia e le mura) e rendere più salubre la zona.

Leggiamo in merito a quest’opera: La deviazione incominciò all’incirca all’altezza della Magione, fino ad incrociarla nella via Pisana. Nello stesso tempo fu rialzato il piano della “via dei Mori” (viale Marconi) che fino ad allora correva all’altezza dei campi. Occorreva inoltre ricoprire il vecchio alveo del torrente. Tutti questi enormi lavori di sterro furono fatti a mano, impiegando un gran numero di operai, che dovettero venire anche dai paesi limitrofi, addirittura si trasferirono intere famiglie, e perdurando i lavori, addirittura rimasero in pianta stabile in paese […] alla trattoria della Morina, appunto vicino al passaggio a livello, trattoria detta anche “dei ferrovieri”, vi erano alla porta, in pianta stabile, murati una fila di tre mattoni, per prevenire i danni della piena. Chi entrava doveva scavalcare il muretto, ma “trattoria avvisata, mezza salvata”. (Cfr. Bruno Macchi, Il Brogliaccio, http://www.strapaese.it/brogliaccio/cap11.html).

Bibliografia:

Bossio A. et al., Geologia dell’area compresa tra Siena e Poggibonsi (“Bacino del Casino”), in “Atti della Società Toscana di Scienze Naturali”, Memorie, Serie A, 2000-2002, pp. 69 -85

Capezzuoli E. e Sandrelli F., I sedimenti quaternari del settore meridionale della Val d’Elsa (Provincia di Siena), in “Il Quaternario”, 17 (1), 2004, pp. 33-40

Francovich R. e Valenti M. (a cura di), Poggio Imperiale a Poggibonsi. Il territorio, lo scavo, il parco, Milano, Silvana Editoriale, 2007

Autore scheda: Serena Castignoni

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