Soprannomi a Cetona

Luogo: Cetona 

Comune: Cetona

Data/periodo: Come riporta il Molaioli, alcuni soprannomi cetonesi si tramandano da oltre trecento anni

Descrizione: Incerta è lorigine dei soprannomi. Sappiamo che già gli antichi greci vi facevano riferimento e ne troviamo traccia in Omero, distinguendoli in soprannomi propriamente detti, che erano da intendersi come cognome, in soprannomi satirici, caratteristici o irrisori. I romani facevano riferimento a più nomi con i quali venivano identificate le famiglie, i tratti distintivi e caratteristici delle persone. Si partiva dal nome di famiglia, il nomen, che indicava la stirpe di discendenza; seguiva poi il praenomen, che serviva a distinguere le persone di una stessa famiglia; il cognomen era invece il soprannome, un titolo onorifico per indicare le virtù o i vizi di una persona; infine lagnomen, un altro soprannome, che però si avvicinava allattuale cognome (Moroni 1747: 77). 

Nel Medioevo i nobili cominciano ad identificarsi con luso di nome e soprannome, solitamente cognomi di famiglia o ricavati dalla classe sociale. Molaioli ci dice che è soltanto con il Concilio di Trento del 1564 che vengono invitati i parroci a tenere un registro dei battesimi nel quale indicare il nome ed il cognome. Questo provvedimento impone lereditarietà del nome: molti cognomi derivavano da nomi propri [] Altri nascono direttamente dai soprannomi che venivano spontaneamente dati alle persone per le loro specifiche caratteristiche: Rossi a chi aveva i capelli di questo colore, Bianchi a indicare individui con la carnagione chiara []. Altri cognomi vengono dati perché ricordano lattività svolta o il ruolo sociale esercitato: Vegni e Vignozzo si ricollegano alla vite (Molaioli 2005: 38).  

A Cetona, come del resto in ogni paese, i soprannomi sono molto diffusi e alcuni hanno origini che si spingono indietro nel tempo anche di tre secoli. Luso dei soprannomi era dovuto al fatto che in centri di dimensione modeste molto spesso le famiglie potevano essere ricondotte, se non ad un unico ceppo originario, a poco più di un paio. Angelo Molaioli, grazie allaiuto di Massimo Cinelli, esperto di storia e tradizioni locali, ne ha ricostruito la storia, individuando origini ed evidenziando come, nella vita quotidiana, il soprannome molto spesso sostituisce il nome e il cognome, divenendo il modo più immediato per identificare una persona: a Cetona moltissimi soprannomi, indicanti non i singoli ma le famiglie, si sono tramandati fino ai nostri giorni, quando diventa ormai difficile spiegare la loro origine e spesso anche il significato. Se infatti molti soprannomi sono chiari dal punto di vista linguistico, è però impossibile conoscere perché e in quale occasione il nomignolo viene dato per la prima volta a una persona e poi al suo gruppo familiare, quale contesto storico, sociale o culturale è alla base della sua nascita (Molaioli 2005: 38). 

Troviamo dunque soprannomi provenienti da nomi propri (Beppetti, Giomarelli, Pieretti), altri da animali (Ghiro, Lepre, Gatto), altri ancora da oggetti (Boccale, Camicino, Chiodino), alcuni derivanti da caratteristiche fisiche (Rossi, Bianchi,  Bellacoda, Moro) e infine per motivi di natura ironica o irrisoria (Chiacchiera, Mangiavino). 

Molaioli, infine, riporta un interessante elenco di soprannomi cetonesi precedenti al 1900. Ne riporto alcuni, rimandando il lettore al testo integrale: 

Babbogiubba, Bavaglino, Bellacoda, Biscottino, Brache Nere, Braciolo, Camicino, Campitina, Carnaiola, Cellicchia, Chiodo, Colonnello, Dodò, Fiasca, Fratino, Fucila, Giomo, Lelo, Lepre, Mencuccio, Occhione, Panico, Parrucca, Peperosso, Pizzichino, Poccione, Rosticcio, Sculaccia, Vitalotto, Zappanocchi, Zuccarino. 

Bibliografia  

Molaioli A., Cetona ricordi per il futuro. Testimonianze foto cartoline depoca per una storia scritta dalla gente,  Roma, Emmecipi Edizioni 2005 

Moroni Romano G., Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1747

Autore scheda: Pietro Meloni 

 

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