Pier Luigi Nervi
Luogo: Chianciano Terme
Comune: Chianciano Terme
Settore di riferimento: Architettura
Data/periodo: 1891-1979
Descrizione: Pier Luigi Nervi nacque a Sondrio il 21 giugno 1891 da genitori liguri e, a causa del lavoro del padre (direttore postale), durante l’infanzia, fu costretto a cambiare più volte residenza. Si iscrisse alla Facoltà di Ingegneria presso l’Università di Bologna, conseguendo la laurea nel 1913, dopo la quale, trovò lavoro nell’ufficio tecnico della Società per Costruzioni Cementizie, dove si formò professionalmente. Durante la Prima Guerra mondiale svolse poi servizio nel Genio Militare.
Nel 1923 fondò a Roma una sua prima impresa, la Società per costruzioni Ing. Nervi e Nebbiosi, che nel 1932 divenne Nervi e Bartoli.
Nel 1924 sposò Irene Calosi, da cui ebbe quattro figli, tre dei quali, successivamente, lo affiancarono nel lavoro, mentre il quarto, Carlo Nervi, divenne invece oncologo a Roma.
La prima struttura da lui realizzata, il Ponte sul fiume Cecina nel comune di Pomarance (PI), porta la data 1920. Il Teatro Augusteo di Napoli fu invece effettuato tra il 1926 e il 1927 insieme all’Ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci, ma il primo lavoro a destare interesse a livello internazionale fu lo Stadio Berta di Firenze Campo di Marte (attualmente Stadio Artemio Franchi) con le particolari scale elicoidali e la famosa Torre Maratona. Il concorso per l’opera si svolse nel 1930 e il suo progetto fu giudicato il migliore per la raffinatezza strutturale, per l’impatto delle strutture totalmente a vista e per l’attenzione al contenimento dei costi di costruzione.
Nervi continuò la sua ricerca nello sviluppo delle costruzioni anche con progetti e studi di tipo programmatico. Così nel 1932 espose a Firenze lo studio per un albergo galleggiante progettato insieme all’architetto Rubens Magnani. L’albergo (non realizzato) disponeva di 16 camere ed era pensato come luogo, di soggiorno tipo, da ancorarsi al largo in prossimità di città marine. Esso fu studiato per gli abitanti di quelle città che non avevano la possibilità di assentarsi, per villeggiatura, dal loro luogo di residenza: l’idea contiene anche un originale aspetto funzionale che ulteriormente pone in evidenza la multiforme ricerca condotta dall’ingegnere.
La stessa attenzione al controllo tecnico ed economico rese vincenti anche i progetti per aviorimesse, realizzati per conto della Regia Aeronautica Italiana. Gli hangar generalmente erano costruiti in legno o metallo, ma all’epoca questi materiali erano preziosi e venivano destinati alla produzione bellica. Restano tuttora visibili i famosi hangar in galleria realizzati sull’isola di Pantelleria. Applicando innovative soluzioni nella progettazione delle ampie volte di copertura, caratterizzate da archi incrociati di cemento, tra il 1935 e il 1943 costruì due dei quattro hangar dell’idroscalo di Orbetello, i due dell’ idroscalo di Marsala e i quattro dell’aeroporto di Castel Viscardo (Orvieto), impiegando l’avveniristica ed elegante struttura “geodetica”. Tali realizzazioni consentivano di ridurre il numero dei punti di appoggio, aumentando considerevolmente le luci interne destinate ad ospitare gli aerei. Nulla resta delle costruzioni di Orvieto ed Orbetello, distrutte dai tedeschi, in ritirata, alla fine dell’ultimo conflitto. Dopo una prima realizzazione con la tecnica tradizionale che prevedeva il getto di calcestruzzo su centine, in quelle successive sfruttò dei conci prefabbricati, collegati con getti di solidarizzazione nel corso della messa in opera, riducendo ancor di più i costi di costruzione. Da Orbetello partì un’importante spedizione di idrovolanti Savoia-Marchetti S.55 che, alla guida di Italo Balbo, attraversò l’Atlantico con scalo in Islanda. Oggi del meraviglioso complesso resta solamente qualche muro malridotto. Sono invece in buono stato di conservazione le aviorimesse coeve da lui costruite presso l’idroscalo di Marsala e all’aeroporto di Pantelleria, in Sicilia.
La produzione degli anni Trenta e Quaranta (stadio di Firenze, aviorimesse), con la sua chiarezza compositiva, impose all’attenzione del pubblico Nervi, che ben presto divenne il simbolo dell’evoluzionismo in architettura, il simbolo di un continuum tra il grande passato artistico del nostro Paese e il presente. In questo senso la figura di Nervi fu utilizzata dal regime fascista per propagandare il “progresso” e proposta all’opinione pubblica come un idolo, tanto che le sue opere erano conosciute anche da coloro che a malapena sapevano i nomi dei grandi maestri del Rinascimento.
Sebbene figura particolarmente poliedrica, Nervi era comunque legato al Razionalismo Italiano e nel 1945, insieme a Bruno Zevi, Luigi Piccinato, Mario Ridolfi ed altri, fu tra i fondatori a Roma dell’Associazione per l’Architettura Organica.
Nel dopoguerra, la prima opera significativa, fu il Salone per Torino Esposizioni, in cui sfruttò la nuova tecnologia del ferro-cemento per realizzare la grande volta a botte trasparente. Tra il 1953 e il 1958 si occupò della realizzazione della sede dell’UNESCO a Parigi e, con l’affermarsi della sua figura di progettista al di fuori dell’Italia, a questa fecero seguito numerosi incarichi internazionali.
La costante attenzione nei confronti del rapporto tra forma e struttura, tra architettura e ingegneria, tra etica dei costi ed estetica della costruzione, contraddistinse anche la produzione dei suoi scritti e il suo impegno come docente universitario: fra il 1945 e il 1962 fu professore incaricato di Tecnica delle Costruzioni e Tecnologie dei Materiali presso la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
Nel 1951-1952 Nervi, grazie alla fama che ormai aveva raggiunto, fu chiamato a realizzare anche il nuovo Salone delle Feste all’interno del Parco Acqua Santa di Chianciano Terme.
A seguito dell’approvazione della Legge Quadro, nel giugno 1938, relativa alla riforma dei compendi termali delle aziende del Demanio, si provvide, infatti, alla predisposizione di piani di sviluppo attuati tramite l’esproprio dei terreni e dei fabbricati, determinando così il passaggio di proprietà, dai Comuni allo Stato, di gran parte delle stazioni termali italiane.
Anche Chianciano seguì la stessa sorte tanto che nel 1941 il Demanio, divenuto proprietario delle Terme, ne affidò la gestione alla Società Anonima Regie Terme di Chianciano, tramite una convenzione venticinquennale, che prevedeva l’esecuzione di opere e di lavori destinati all’incremento e alla valorizzazione del compendio termale.
Nel 1943 fu quindi elaborato un piano di sviluppo che, oltre ad interessare l’intera cittadina, prevedeva scelte urbanistiche e puntuali progetti relativi alle strutture termali, che nel 1949 si trasformò nel nuovo Piano Regolatore. Con la sua adozione ed il finanziamento da parte del Ministero del Piano di Sviluppo Termale, ebbe inizio una fase di forti investimenti che durò fino al 1958. In tale contesto, uno dei primi interventi realizzati fu proprio la ristrutturazione del Parco Acqua Santa, a seguito della quale si decise di demolire le costruzioni neoclassiche del Tarchi e di edificarne delle nuove. In quell’occasione si pose mano al Salone delle Feste la cui progettazione fu predisposta dagli architetti Marchi e Loreti, mentre la vera e propria realizzazione fu affidata a Pier Luigi Nervi (di forma ellittica e dotata di una doppia volta, Nervi effettua una sala in cui, ancora una volta, l’equilibrio tra forma e struttura dialogano brillantemente). Il Salone fu inaugurato nel settembre 1952 alla presenza dell’allora Ministro delle Finanze, Vanoni e successivamente intitolato al grande Ingegnere.
Tra il 1956 e il 1961 collaborò alla progettazione del Grattacielo Pirelli a Milano e, nello stesso periodo, alla progettazione del complesso di opere per le Olimpiadi di Roma del 1960.
Sempre del 1961 è il Palazzo del Lavoro per l’esposizione Italia 61 a Torino e la progettazione delle Cartiere Burgo a Mantova. L’incarico più prestigioso per Pier Luigi Nervi fu comunque quello conferitogli, nel 1964, da Papa Paolo VI per la costruzione della nuova Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano, tuttora nota come Aula Nervi.
Il 9 gennaio 1979 morì a Roma, all’età di 87 anni.
Bibliografia:
Angeli B., Betti R., Fregoli A., Sorella Acqua, Montepulciano, Editori del Grifo, 1990, pp.384-413
Autore scheda: Silvia Reali
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