Palazzo Bucelli a Montepulciano
Luogo: Via Di Gracciano nel Corso, 81
Comune: Montepulciano
Data/periodo: Seconda metà del XVIII sec.
Descrizione: Si tratta di un antico palazzo nobiliare situato nel centro storico di Montepulciano in via Di Gracciano nel Corso al civico 81.
La caratteristica peculiare, che rende questo palazzo un unicum nel pur splendido centro storico poliziano, sono i centosedici materiali archeologici tra urne, tegole e cippi, cinquantasette dei quali recanti iscrizioni, murati nel basamento della sua facciata. Murare urne o altri materiali archeologici nelle facciate dei palazzi era pratica comune nel XVIII secolo, ma solitamente si trattava di pezzi isolati e non del rivestimento dell’intero basamento del palazzo.
Il nome del Palazzo si lega a quello di Pietro Bucelli nato nel 1684 e divenuto in breve il più grande collezionista di antichità etrusche di Montepulciano. Sulla vita di Pietro non possediamo che isolate informazioni, specialmente per quanto riguarda il periodo precedente all’inizio della raccolta di antichità; quel che è certo è che dagli anni venti del XVIII secolo si dedico alla raccolta di materiali etruschi provenienti da scavi condotti, sia direttamente nei terreni intorno Montepulciano e nei comuni limitrofi quali Chiusi e Chianciano, sia in territori lontani ben oltre i confini del Granducato di Toscana, arrivando fino ad Orvieto e all’area del lago di Bolsena.
La capillare ricerca di materiale etrusco fu facilitata dalla costituzione di una rete di informatori, soprattutto fattori e contadini, i quali in occasione di ritrovamenti segnalavano la notizia al Bucelli sicuri di poter vendere gli oggetti recuperati.
Dopo anni di intense acquisizione Pietro inizia negli ultimi anni della sua vita un opera di catalogazione della sterminata collezione, in modo da poter arrivare alla pubblicazione del Museum Bucellium.
Alla morte di Pietro nel 1754 la collezione passa al fratello Orazio che ne continua l’opera, sia con nuove acquisizioni sul mercato antiquario, sia proseguendo il lavoro di inventariazione .
A lui si deve inoltre il merito di aver murato il materiale archeologico sulla facciata del palazzo di famiglia, scelta che ha consentito di conservare a Montepulciano almeno una piccola parte della collezione.
In effetti pochi anni dopo la morte di Orazio (1770) la collezione, passata nelle mani del figlio Ricciardo, venne da questi smembrata e venduta a vari acquirenti, fra cui le gallerie del Granduca di Toscana.
Bibliografia:
Paolucci–D. Pasqui, Il gentiluomo erudito, Pietro Bucelli collezionista di antichità, Montepulciano, 1989
Links:
Pagina web dedicata a Palazzo Bucelli
Autore Scheda: Luca Nasorri
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