Chiesa di San Lorenzo in San Pietro a Montalcino

Luogo: Montalcino

Comune: Montalcino

Data/periodo: Una prima attestazione farebbe risalire la chiesa all’anno 814. Della Compagnia dei Disciplinati, sotto il titolo di San Pietro si ha notizia dal 1368

Descrizione: Della Compagnia dei Disciplinati sotto il titolo di S. Pietro si ha notizia fin dal 1368 allorché stava portando a compimento la bellissima cappella dell’Annunziata, oggi quasi completamente scomparsa all’interno ma ben riconoscibile dall’esterno.

Non si hanno notizie certe sulla sua origine anche se una prima attestazione che potrebbe risalire alla stessa chiesa ma con il titolo di  “San Pietro in Montalcino in creta” si trova nel trattato di Liutprando  nell’814. Nella struttura si riconosce una parte più antica e l’innalzamento subito, forse proprio ad opera della compagnia di San Pietro, che l’ebbe come sede fino alla sua soppressione avvenuta per decreto di Pietro Leopoldo dei Lorena  Granduca di Toscana il 1 maggio 1785. Dopo la soppressione la chiesa divenne sede della parrocchia di San Lorenzo e da allora è conosciuta dai montalcinesi  come chiesa di San Lorenzo in San Pietro.  La struttura è caratterizzata da una semplice facciata alta e slanciata in pietra, tetto a capanna e campanile a vela ed è a navata unica.

Il portale in travertino con due scale a rampa opposte e sempre sulla facciata all’interno di un occhio circolare  è collocato un busto in terracotta di San Pietro. L’interno dell’edificio mostra i notevoli rimaneggiamenti attuati nel Seicento con l’innalzamento della chiesa e il rifacimento degli altari  che si presentano con architettura barocca. Sappiamo che nel 1665 si stava portando a completamento la costruzione dell’altare maggiore in marmo realizzato dagli scalpellini Francesco Costantini, senese, e Lorenzo Tozzi presumibilmente  di Montalcino.

All’interno della chiesa sono conservate tre opere di Ventura Salimbeni eseguite far il 1600 e il 1604: sull’altare maggiore la Consegna delle chiavi a San Pietro; nell’altare di sinistra una Crocifissione  e a destra la Disputa del Santissimo Sacramento. Proprio questa tavola ha trovato molta notorietà dovuto alla divulgazione dell’immagine in trasmissioni televisive poiché  presenta delle particolarità interessanti extra pittoriche e oggetto  di studio da parte degli “ufologi” tanto da divenire un documento rilevante della clipeologia italiana. Nell’opera è rappresentato un globo sospeso tra le nubi con curiose “antenne”. Le aste non sono altro che gli scettri appoggiati di Gesù Cristo a sinistra e Dio Padre a destra ma somiglianti alle antenne ricetrasmittenti di un satellite artificiale tipo lo Sputnik sovietico oltre a questo ad accentuare la somiglianza con la sagoma di un satellite nella parte in basso della sfera è collocato un occhio che sembra una telecamera.

Bibliografia:

Santi B. (a cura di), L’Amiata e la Val d’Orcia, collana I Luoghi della Fede, Milano, Mondadori, 1999, pp. 66

Comune di Montalcino, Montalcino Città delle eccellenze, Litograf Editor srl, Città di Castello 2009

Autore scheda: Valentina Pierguidi

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