Autenticità chiantigiana

Luogo: Chianti

Comune: Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga

Descrizione: Il Chianti, nel tempo, ha subito molte trasformazioni a livello paesaggistico, di composizione sociale e di economia produttiva. Ciò rende particolarmente arduo identificare un principio anche vago di “autenticità locale”.

Con Pier Giorgio Solinas (professore di etnologia all’Università di Siena) abbiamo parlato di come, in seguito alla fine della mezzadria, sia sorto in effetti un nuovo Chianti, nella cui immagine confluiscono molte proiezioni formali ed estetiche:

Io non sono completamente distruttivo, vorrei essere più razionale, perché questa riconfigurazione del paesaggio significa anche una sorta di nuovo ordine, non tanto perché è erede della minuta attività pratica ed estetica mezzadrile legata alla sussistenza (ne riceve forse qualche eco pallida), quanto per una sorta di “economia della produzione di successo”, della produzione aperta, di mercato.

Perché insieme alla vendita di un prodotto che deve competere sul mercato con altri […] deve vendere anche un altro tipo di risorsa che è fondamentale in questo tipo di mercato, ed è precisamente questa specie di indefinibile aura estetico-culturale, spesso legata ai luoghi comuni, agli stereotipi (si pensi al banale “saperi sapori”).

L’unicità, la “chianticità”, la tipicità: questa non si pesa, non è che la puoi quantificare e mettere in bottiglia, ma deriva da una sorta di gioco sul principio, sul meccanismo di autenticità: ti sto vendendo l’autentico ma, attenzione, l’autentico lo sto facendo io, lo sto imbottigliando, lo sto costruendo. Per mimesi? Per imitazione? Per ricostituzione? Per amplificazione anche: il gioco dell’agriturismo, del bel mangiare e del far godere, del promettere la tranquillità […] e così posso assicurare al turista un’immersione nell’arte, nella bellezza del paesaggio, nel gusto, e vivere a contatto con questa natura “rifatta”. Io non credo che sia rifatta del tutto artificialmente, credo che sia fatta e rifatta naturalmente, che sia ricostituita, che sia ricomposta.

Certo, occorre ricordare che l’eredità del passato è selezione di ciò che, nel presente, appare bello, meritevole di essere conservato e perfino inserito nel mercato, ma è anche ciò che ci tocca semplicemente in dote. Forse in questo equilibrio è rintracciabile quella indefinibile “autenticità chiantigiana” che è frutto di sincretismi e trasformazioni.

Fonti:

Intervista a Pier Giorgio Solinas raccolta da Valentina Lusini e Pietro Meloni a Siena l’8 maggio 2013

Autore scheda: Pietro Meloni

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