Castello e Abbazia di Serena – Chiusdino

Luogo: Poggio della Badia

Comune: Chiusdino

Denominazione: La Badia

Data/periodo: 1004 -1290. L’abbazia di Santa Maria di Serena venne fondata nel 1004 da Gherardo e Willa dei Gherardeschi all’interno del castello di Serena; quest’ultimo venne raso al suolo nel conflitto della famiglia con il vescovo volterrana, avvenuto nel primo trentennio del XII secolo mentre l’abbazia rimase in vita fino alla seconda metà del XIII secolo

Descrizione: Nel 1004 Gherardo e Willa dei Gherardeschi fondano, all’interno del castello di Serena un cenobio maschile benedettino, intitolato a Santa Maria.
Essi possiedono altri tre castelli in Val di Merse: Frosini posto sul confine con la Diocesi senese, Miranduolo e Sovioli, non distanti da Serena, entrambi prossimi alle Colline metallifere e per questo minacciosi per le proprietà del vescovo di Volterra nella zona.

L’obiettivo dei conti è stabilire in Alta Val di Merse il fulcro del loro potere e per questo dotano il monastero di tutte le loro proprietà, 18 castelli e nove chiese, dislocate nella Toscana occidentale e meridionale; la fondazione monastica, lontana da finalità esclusivamente religiose, ha proprio lo scopo di unificare il patrimonio, legittimare la casata e radicarne la presenza sul territorio.
Agli inizi del XII secolo, il vescovo volterrano scende in guerra contro i Gherardeschi e durante un’azione rade al suolo il castello; i conti, sconfitti, sono costretti ad accettare pesanti condizioni e Serena non dovrà più essere ricostruita.
L’abbazia, sicuramente coinvolta nello scontro, rimane comunque in vita. I castelli inseriti nel patrimonio signorile passano così al Vescovo, che li concede di nuovo in feudo ai conti; perdono così anche il castello di Chiusdino, forse una loro fondazione, conservando solo la chiesa dei Ss. Jacopo e Martino.
Intorno alla fine del XII secolo, si compie la crisi: i monaci vengono inseriti nell’ordine vallombrosano e, privati della protezione delle mura castrensi, sono costretti a trasferirsi a Chiusdino, in San Martino; in più, ormai incapaci di gestire il loro esteso patrimonio, iniziano a cedere le proprietà più lontane.

La fondazione dell’abbazia di San Galgano aggrava la crisi. Nella prima metà del XIII secolo i documenti registrano frequenti contrasti fra le due abbazie che palesano il tentativo di Serena di sottrarsi alla sopraffazione dei cistercensi: il tentativo fallisce poiché questi ultimi progressivamente  subentrano nel controllo di molti nuclei insediativi e di tutte le strutture produttive, presenti nelle vicinanze (è il caso del Mulino delle Pile).
Nella seconda metà del XIII secolo si colloca la scomparsa dell’ente ecclesiastico.

I ruderi del castello e dell’abbazia si conservano sul Poggio della Badia. Le indagini archeologiche dei primi anni ‘Novanta hanno potuto constatare la presenza del circuito murario, in pessimo stato di conservazione, posto a circondare la sommità del poggio per un’estensione di circa 450 mq. Nella porzione sud della collina, sono state individuate tratti murari, meglio conservati, riferibili con tutta probabilità all’abbazia: indicano un edificio rettangolare, di dimensioni pari a 15 x 9 m, costruito in conci di travertino ben squadrati disposti secondo una tecnica costruttiva che rimanda ad una cronologia di inizi XI secolo.
Altre evidenze nella porzione nord della collina indicano la presenza di ulteriori edifici, alcuni addossati alla cinta muraria.

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Documenti:

Nardini A., Schedario topografico. Località Poggio della Badia, castello di Serena, in Nardini A., Carta Archeologica della provincia di Siena, vol.IV, Chiusdino, Siena, 2001, pp. 59-62.

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Autore scheda: Alessandra Nardini