Dal barroccio alla Topolino

Luogo: Sovicille

Comune: Sovicille

Data/periodo: Nel secondo dopo guerra

Descrizione: La fine della Seconda Guerra Mondiale, la crisi della mezzadria con il conseguente abbandono dei poderi da parte di molti giovani che si riversano in grandi e piccole città in cerca di diversi lavori, segnava anche la nascita di un differente stile di vita. Sono gli anni in cui si afferma una nuova classe sociale, il ceto medio, e con esso un nuovo modo di intendere il vissuto quotidiano. La nascente società di massa portava con sé speranze e desideri, molte delle quali si condensavano nei consumi. Tra i beni di consumo maggiormente ambiti in questa nuova generazione cerano, chiaramente, i mezzi di trasporto, una vera rivoluzione che garantiva velocità negli spostamenti ma, soprattutto, distinzione sociale, cioè la manifestazione del proprio agio economico, dellacquisita stabilità economica da esplicitare nel bien vivre.

Se la società mezzadrile si muoveva a piedi, sui muli e sul barroccio il carro trainato da buoi o da cavalli, indispensabile nelleconomia agricola , le nuove generazioni cominciavano a desiderare i nuovi mezzi di trasporto: la Lambretta, la Vespa, la Topolino. I giovani cominciavano, con sacrificio, a farsi vedere in giro sulla loro nuova Lambretta, che viene lanciata sul mercato nel 1947 e, insieme alla Vespa, incarnerà il desiderio di libertà e di indipendenza dei giovani del dopo guerra. Ma la Lambretta era anche il mezzo di trasporto preferito dei giovani sposini anche perché una valida e più economica alternativa allautomobile con lei che, immancabilmente, si sedeva incrociando le gambe di lato e non a cavalcioni perché allepoca nessuna donna indossava i pantaloni. 

Le famiglie più abbienti, o che avevano parsimoniosamente messo da parte i soldi necessari, investivano il loro patrimonio nella Topolino, la prima versione della 500, vero simbolo della rinascita italiana, di un immaginario collettivo di benessere. La Fiat 500 Topolino, che viene prodotta a partire dal 1936 (fino al 1955), avrà un vero e proprio successo nel 1946, con la versione Amaranto cantata anche da Paolo Conte. Desiderio segreto di ogni famiglia italiana, la Topolino comincia a fare la sua comparsa nelle strade di città, poi in quelle dei paesi più piccoli, divenendo un bene di consumo irrinunciabile.

Bibliografia:

Fontani M., Vagheggini G., Un secolo di immagini. Il 900 a Sovicille, Siena, Catagalli, 2009

Mazzanti D., Vespa. Unavventura italiana nel mondo, Giunti, Firenze 2010

Tessera V., Innocenti Lambretta, Nada, Milano 2012

Autore Scheda: Pietro Meloni