Il borgo di Montisi – Montalcino
Luogo: Montisi
Comune: Montalcino
Denominazione: Monteghisi, Montegisi, Montechisi
Data/periodo: XII secolo
Descrizione: La leggenda fa risalire il nome di Montisi alla presenza, nella zona, di un tempio pagano dedicato ad Iside.
Il primo documento certo che attesta l’esistenza di Montisi è tuttavia la carta con cui i conti della Scialenga firmavano una pace con Siena, nel 1175, impegnandosi ad offrire annualmente un cero come riconoscimento della sovranità senese sul castello. La fedeltà a Siena venne ribadita di nuovo nel 1198, e poi nel 1213. Documenti del XIII secolo testimoniano che, almeno a partire dalla fine del Duecento, Montisi fu organizzato in Comune.
Nel 1289 Siena ordinò la distruzione delle mura del castello, che aveva ospitato i fuoriusciti ghibellini; le mura vennero tuttavia ben presto ricostruite. Dalla fine del Trecento il castello fu anche sede di un vicariato.
Nel 1291 le rendite del castello, ormai divenuto un borgo di accresciute dimensioni, vennero spartite tra tre fratelli della famiglia Cacciaconti, Simone, Fazio e Cacciaconte. Nel 1295 Simone lasciò in eredità la sua parte allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena che, acquisite nel corso degli anni successivi gran parte delle terre intorno al borgo, costruì qui una “grancia”, cioè una grande fattoria dotata di locali per la custodia dei prodotti delle terre di proprietà, la cui fortificazione risale probabilmente alla fine del Trecento.
Nel 1775, nel quadro delle alienazioni decise dal Granduca Pietro Leopoldo, anche la Grancia venne sottratta al Santa Maria della Scala e tre anni più tardi passò di proprietà a Iacopo Mannucci Benincasa, che poté vantare i suoi diritti di antico grancere. La Grancia appartiene tuttora agli eredi della famiglia Benincasa.
Un documento del Settecento descriveva la Grancia come “una bella fortezza a uso di palazzo con torre e più antiporti con ponte levatoio e chiostro in mezzo avente sotto una grande cisterna murata, il qual palazzo è circondato di fossi e controfossi con tutte quelle appartenenze che riecheggiano ad una fortezza. E nel detto circuito vi sono più abituri, cioè stanze di granai, ciglieri, cantine, ecc.”.
Durante la seconda guerra mondiale, nel giugno del 1944, la torre della Grancia venne abbattuta da un bombardamento tedesco. Ancora oggi la Grancia ospita un piccolissimo teatro, creato alla fine dell’Ottocento per volontà di Rosa Mannucci Benincasa e recentemente ristrutturato. Durante la seconda guerra mondiale i locali del teatro vennero adibiti a rifugio per gli sfollati, e nell’immediato dopoguerra divennero sede della scuola materna.
Bibliografia:
Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2006
Passeri V., Il castello di Montisi, in La chiesa di San Pietro in Villore ed altre emergenze architettoniche del territorio di San Giovanni d’Asso, Siena, 1981, pp. 99-100
Prezzolini C., La Grancia di Montisi, in La chiesa di San Pietro in Villore ed altre emergenze architettoniche del territorio di San Giovanni d’Asso, Siena, 1981, pp. 115-118
Rossi P., Documenti e statuti del castello di Montisi 1197-1552, Siena, Lazzeri, 1900
Statuto di Montisi del 1494, a cura di L. Gatti, Siena, 1994
Tuliani M., Montisi. Vicende storiche di una comunità medievale, Siena, Nuova Immagine Editrice, 1992
Autore scheda: Eleonora Belloni
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!