Propositura di San Michele Arcangelo e Reliquiario di San Galgano

Luogo: Chiusdino

Comune: Chiusdino

Data/periodo: 700. Si presume che la chiesa risalga al periodo compreso tra il VII e l’VIII secolo, dopo il 1820, un ampliamento della parte absidale, ha portato a un congiungimento con il lato sinistro dell’attigua Chiesa di San Sebastiano

Descrizione: Nella parte più antica dell’abitato di Chiusdino si trova la Propositura di San Michele Arcangelo con facciata in pietra, rosone circolare e portale sormontato da una lunetta tamponata in laterizio. Gli interni sono stati radicalmente trasformati nel restauro del 1964 che ha stravolto l’architettura originale e ha distrutto gli altari seicenteschi.
Le vetrate che danno luce all’edificio sono recenti, realizzate dalla vetreria La Diana, su modelli d’ispirazione Quattrocentesca, mostrano i Santi Angelo e Giovanni Battista a destra, San Giuseppe a sinistra, San Michele Arcangelo che schiaccia il drago al centro della parete absidale e Santa Barbara tra due minatori nell’occhio della facciata.

L’allestimento attuale, abbastanza anonimo, presenta un pavimento in travertino e le pareti in bozze di calce. Della precedente struttura rimangono solo le due tele che sono esposte ai lati dell’altare maggiore, entrambe opere senesi, realizzata tra la fine Cinquecento e gli inizi del Seicento. Alla sinitra si può ammirare la celebre tela con la Madonna del Rosario di Alessandro Casolani. Quest’opera si contraddistingue per l’atteggiamento devoto della Vergine circondata da angioletti festosi ed entusiasti, caratteri tipici della prima maniera del Casolani. A destra dell’altare si vede San Galgano in preghiera, nelle vesti di un nobile cavaliere, dietro alla figura si apre un paesaggio tenebroso che, insieme al grande realismo che caratterizza gli abiti del santo, fa pensare che l’autore sia stato vicino alla produzione giovanile di Rutilio Manetti. Sulla stessa parete, a destra, entrando in chiesa c’è un’altra tela, essa raffigura San Galgano in abiti da cavaliere su un cavallo bianco mentre soccorre un povero, l’opera è stata realizzata nel 2006 dal pittore Nino Gorni di Brescia ed è corredata da una targa con la dedica di Don Vito, attuale parroco di Chiusdino.

Nella parete di fondo della chiesa, vicino alla tela con il santo in preghiera, si apre una nicchia chiusa da una ghiera in ferro, essa ospita la reliquia della testa di San Galgano che dal 1977 è stata ornata di un reliquiario bronzeo, opera dello scultore e medaglista fiorentino Bino Bini. Il nuovo reliquiario è stato realizzato in occasione della restituzione della reliquia alla popolazione di Chiusdino. La testa del santo è rimasta per secoli all’interno del prezioso reliquiario in oro e pietre preziose che è esposto al Museo dell’Opera del Duomo di Siena.
La nuova teca è in lamina d’argento con porzioni dorate, la base è una pietra raccolta nel fiume Merse e il corpo della struttura appare cavo con delle fenditure dai bordi dorati che incorniciano i vetri policromi da cui si intravede la reliquia.
Dietro all’altare maggiore è esposto il Crocifisso ligneo policromo seicentesco, che una volta si trovava nella vicina chiesa di San Martino.

La casa parrocchiale conserva molti oggetti liturgici della propositura di San Michele Arcangelo, tra questi merita di essere ricordata la croce astile trecentesca, in stile ottoniano, caratteristica per la presenza di Gesù Crocifisso, rappresentato secondo le due iconografie del Christus Patiens e del Christus Triumpans. Sul fronte è inciso il Cristo che trionfa sulla morte e ai lati ci sono i dolente Maria e San Giovanni, sulla sommità si vede Dio Padre e alla base il Monte Golgota. Nella parte retrostante c’è il Cristo morente sulla croce e ai lati ci sono i Quattro Evangelisti. Tra gli oggetti da menzionare va ricordata una navicella in rame dorato che sulle valve riporta un disegno inciso con motivo decorativo vegetale, riconducibile al XIII secolo. Nelle vetrine ci sono due calici di bella fattura in stile neogotico, donati alla chiesa dalla popolazione di Chiusdino e da quella di Ciciano, in ricordo dello scampato periodo dei due centri nel terremoto del 1909.

Bibliografia:

Carli E., Il Nuovo reliquiario di San Galgano, Montecatini Terme, Kartos, 1977

Conti A., San Galgano, il santo, l’eremo, l’abbazia, Firenze, Aska, 2011

Guiducci A.M., Murlo, in Le Crete Senesi, la Va d’Arbia e la Val di Merse, collana I Luoghi della Fede, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1998, p. 16

Marini M., Chiusdino e il suo territorio e l’abbazia di San Galgano, itinerari storico naturalistici, Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 53

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385112 (compilata da R. Pes, 1994)

Links:

Sito della Confraternita di San Galgano

Sito dell’Abbazia di San Galgano

Note: La testa di San Galgano è stata descritta in maniera appassionata da un agiografo cinquecentesco che la ricorda bella, con le sembianze gentili d un nobile cavaliere morto giovane: “E’ questa testa delle belle reliquie che i possono vedere. Conciosia che si veggia è schietta, e intera in tutte le sue parti, eccetto che ha un piccolo graffio nella parte destra del naso, fattole da un di coloro,  che primieramente la cercarono sotto terra (onde divenne rattratto ma immediatamente fu dal Santo a preghiera da’circostanti risanato) e senza barba ma con folte chiome di color’oro: al tatto quasi di seta, di giocondo aspetto, più presto piena che asciutta, di colore accesa come se fusse viva, come alcune lentiggini sparse per la faccia”.

Autore scheda: Irene Sbrilli