I “nostri vecchi”

Luogo: Via Santa Caterina, 57 – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Oca

Descrizione: La Contrada è per sua stessa natura luogo fortemente legato alla tradizione orale: è grazie al continuo rapporto tra giovani e meno giovani, infatti, che anche in Fontebranda si tramanda quell’enorme bagaglio costituito dall’esperienza di chi ha vissuto prima degli altri situazioni analoghe.

Trattandosi di un insieme di persone che si identificano nell’appartenenza ad un popolo, ai suoi colori, al suo territorio, è di tutta evidenza come le Contrade necessitino di regole per una civile convivenza; per cui un ruolo determinante è senza dubbio rivestito dalla “codificazione” di certe fonti normative in vere e proprie carte fondamentali quali sono gli Statuti di Contrada.

È altrettanto vero che assume pari dignità, se non addirittura superiore (per lo meno nel forgiare le generazioni future), l’insieme di saperi, conoscenze, consuetudini, prassi consolidate nel tempo, esempi di vita vissuta, che i giovani possono e devono apprendere trascorrendo del tempo con i meno giovani.

Le motivazioni di questo fondamentale interscambio sono molteplici. Prima di tutto perché tanti aspetti della vita di Contrada si possono in questo modo tramandare nel modo più genuino e corretto possibile quanto ai contenuti: l’attendibilità e l’autorevolezza della fonte è in questo modo assicurata.

Inoltre perché la società dei nostri giorni, con le sue conquiste e con i suoi problemi, è certamente ben diversa da quella dei nostri genitori e dei nostri nonni; a ciò non sfugge ovviamente la realtà delle Contrade, per cui è determinante avere ben presente cosa possa aver significato tutelare i nostri colori e la nostra storia con i vari “mezzi” a disposizione delle diverse generazioni nel corso del tempo.

Forse alcuni strumenti sono migliorati, ma certi pericoli per le nostre Contrade sono se possibile aumentati; le armi a nostra disposizione sono il rispetto, la lungimiranza, la dedizione, l’amore.

Perché se ancora oggi è possibile respirare un’aria diversa in certi luoghi della nostra città, in certi periodi dell’anno, e vivere delle emozioni forse sconosciute a tutto il resto del mondo, lo dobbiamo all’utilizzo di quelle “armi” da parte di chi ci ha preceduto, e che con saggezza e pazienza le lascia in eredità per ottenere sempre maggiori fortune.

Solo così si può spiegare, all’osservatore esterno, quel continuo interscambio tra giovani e meno giovani, soprattutto nei momenti di più autentica quotidianità quali una partita a carte, una cena o un “gotto” seduti insieme, una bella cantata, sempre all’insegna dell’armonia e del rispetto, per condensare quegli aneddoti e quei racconti in vere e proprie lezioni di vita.

Per questo motivo, senza alcuna retorica, in ogni momento più o meno ufficiale della rispettiva attività, i Dirigenti di Fontebranda di ogni tempo fanno costante riferimento alla saggezza di chi ha i capelli bianchi in testa, definendoli con enorme orgoglio (in un modo che per noi è da intendere in senso tutt’altro che dispregiativo)  “i nostri vecchi”, a testimonianza dell’enorme dignità che da noi è conferita al più anziano: un rispetto mai vuoto, mai forzato, piuttosto affetto sincero e profonda riconoscenza.

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Oca, Duccio Amandolini

 

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