Ferdinando Morozzi

Luogo: Colle di Val d’Elsa

Comune: Colle di Val d’Elsa

Settore di riferimento: Cartografia, matematica, architettura

Data/periodo: 1723-1785

Descrizione: Ferdinando Morozzi nacque a Siena nel 1723 da Orsola Sorri e Giuseppe Morozzi, studioso di scienze matematiche. La sua formazione scolastica avvenne a Siena e solo nel 1746, a causa di alcune vicissitudini del padre, si trasferì a Colle, luogo natio della famiglia. Qui, nello storico palazzo posto in via del Castello, aveva abitato il nonno, Pietro Antonio, anch’egli cartografo e autore, nel 1698, della splendida carta raffigurante le gore e gli edifici da carta colligiani.

In quell’anno il padre di Ferdinando, ragioniere dell’Uffizio delle Collette di Siena, fu arrestato (e successivamente scagionato) perché creduto colpevole di peculato; gli fu vietata la residenza a Firenze e Siena e il figlio dovette occuparsi delle sorti della famiglia.

Ferdinando proseguì i suoi studi a Firenze dove, nel 1749, divenne ingegnere; non trovando un impiego, preferì imbarcarsi come lettore di Mattematica (insegnava nautica e cartografia) su uno dei tre vascelli da guerra dei Cavalieri Carovanisti di Santo Stefano che solcavano il Mediterraneo. Nel 1751 ricevette l’incarico di formare la Carta Generale dello Stato del Granducato di Toscana, essenziale per conoscere il territorio e la consistenza delle risorse e stabilire gli interventi per la ristrutturazione amministrativa ed economica dello Stato. Questo progetto, iniziato già autonomamente prima di ricevere l’incarico ufficiale, impegnò Ferdinando Morozzi per molti anni. Nel 1767, l’ingegnere cercò di vendere al Granduca la sua raccolta di disegni, circa 2556 carte. La raccolta, intitolata Atlante, fu molto apprezzata ma non acquisita. L’anno successivo, Morozzi ottenne l’incarico di Secondo Ingegnere dello Scrittoio delle RR. Possessioni. Suo grande estimatore fu Giovanni Targioni Tozzetti, per il quale compilerà diverse tavole.

Nel 1775, la raccolta di Morozzi aveva raggiunto le 2900 carte: mappe geografiche e topografiche, vedute di città e castelli, disegni e stampe di edifici, rilievi e pitture e ogni altra memoria pregevole, degna di essere raffigurata. Le mappe erano molto dettagliate, precise, ricche di riferimenti architettonici e idraulici, decorate con cartigli e legende; l’intento di Morozzi era quello di comporre, con queste carte, un Dizionario Istorico-Alfabetico di tutti i luoghi della Toscana, un progetto molto ambizioso e oneroso, realizzabile soltanto con l’appoggio del Granducato.

Oltre all’attività di cartografo, Morozzi compilava relazioni e trattati. Tra il 1762 e il 1770 pubblicò Dello Stato Antico e Moderno del Fiume Arno e delle cause e dei rimedi delle sue inondazioni e Dei pregiudizi delle Terre frigide e loro rimedi, uno studio sull’agricoltura nelle terre di bonifica. Il più interessante resta Delle case de’ contadini, un manuale di progettazione dell’edilizia rurale con un’attenta analisi del territorio, dei venti e delle colture.

Morozzi affrontò spesso il problema dei paduli e della bonifica, venne coinvolto nei progetti per la Maremma e per la bonifica tra il Serchio e il Fiume Morto, affrontata ed analizzata dettagliatamente con varie proposte d’intervento. A Colle di Val d’Elsa, ricoprì numerose cariche pubbliche e produsse relazioni inerenti il funzionamento delle gore cittadine, proponendo migliorie, sistemazioni dei docci e lavori alla Gora Maestra. Progettò e iniziò a edificare anche il Teatro dei Varii, che fu poi terminato da Antonio Galli Bibiena.

Fondamentale anche una pubblicazione del 1775, Istoria della Badia di S. Salvatore a Spugna, che permette di ricostruire con esattezza la consistenza dell’antica chiesa (i rilievi furono infatti eseguiti nel 1760, poco prima che la chiesa fosse demolita e inglobata nella residenza della famiglia Dalla Rovere).

Le precarie condizioni finanziarie spinsero più volte Ferdinando Morozzi a proporre al Granduca l’acquisto del suo Atlante, che col tempo aveva raggiunto la consistenza di oltre 6000 carte. Dopo la sua morte, avvenuta a Colle di Val d’Elsa (nella frazione di Campiglia) il 3 dicembre 1785, i suoi eredi cercarono invano di vendere le carte. Attualmente, circa trenta carte fanno parte dell’Archivio Pre Unitario del Comune di Colle, in deposito presso l’Archivio di Stato di Siena, mentre una raccolta più consistente si trova nell’Archivio di Stato di Praga.

Bibliografia: 

Bastianoni C., Casprini F., Ninci R., Guida Storica illustrata di Colle di Val d’Elsa, Pisa, Pacini, 2011

Dini F., Le cartiere in Colle e la famiglia Morozzi, in “Miscellanea Storica della Valdelsa”, IV, 1901, pp.189-199

Francovich R., Materiali per una storia della cartografia Toscana: la vita e le opere di Ferdinando Morozzi, in “Ricerche Storiche”, anno VI, n. 2, luglio-dicembre 1976, pp. 445-512

Gelli A., Acque vive: le gore di Colle di Val d’Elsa e gli edifici andanti ad acqua, in “Storia Urbana”, anno XXXII, n. 125, ottobre-dicembre 2009, pp. 133-149

Gelli A., Le relazioni sullo stato delle gore di Colle di Val d’Elsa nel Settecento, in Bastianoni C. (a cura di), Studi e memorie per Lovanio Rossi, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 277-283

Guarducci A., Cartografie e riforme. Ferdinando Morozzi e i documenti dell’Archivio di Stato di Siena, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2008 (estratto)

Guarducci A., L’utopia del catasto nella Toscana di Pietro Leopoldo. La questione dell’estimo geometrico-particellare nella seconda metà del Settecento, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2009, p. 22 e p. 222

Orefice G., Ferdinando Morozzi architetto e ingegnere toscano 1723- 1785, Firenze, Alinea, 1988

Autore scheda: Annica Gelli

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