Museo Ricasoli al Castello di Brolio – Gaiole in Chianti

Luogo: Brolio

Comune: Gaiole in Chianti

Data/periodo: Dal 2009

Descrizione: La collezione Ricasoli organizzata in forma di museo presso la torre del castello di Brolio è stata inaugurata nel 2009 ed è composta da quattro stanze che, negli anni Sessanta dell’Ottocento, erano state restaurate e preparate per ospitare Re Vittorio Emanuele II, che si sarebbe recato in visita dal barone Bettino Ricasoli.

In realtà il Re non soggiornò presso il castello di Brolio, ma vi si fermò solo per alcune ore, proseguendo poi per Siena.

La prima stanza del museo è dedicata all’armeria della famiglia Ricasoli, una delle più importanti per quanto riguarda la conservazione di oggetti e la profondità temporale, seconda solo a quelle reali. Qui troviamo esposte armi da guerra, da caccia, da duello, che spaziano dal XIV al XIX secolo: coltelli e spade, elmi e armature, alabarde e balestre, pistole e archibugi offrono un suggestivo spettacolo di una delle più importanti collezioni nobiliari.

La seconda stanza è dedicata a Bettino Ricasoli. Qui troviamo diverse medaglie che sono state conferite al “Barone di ferro” durante il suo operato politico. Spicca la placca dell’ordine di Santissima Annunziata, l’ordine più alto della casa dei Savoia, che venne conferita a Bettino quando fu nominato Primo Ministro d’Italia per la prima volta. La placca dell’ordine dell’Aquila Nera gli è invece stata conferita per l’alleanza dell’Italia con la Prussia contro l’Austria insieme a una lettera scritta da Bismarck.

La terza sala, detta anche “stanza del Re”, era stata appositamente preparata per la visita di Vittorio Emanuele II nel 1863. Erano stati costruiti mobili in noce massiccio lavorati a mano su disegni di Pietro Marchetti, l’architetto senese che aveva anche progettato la ristrutturazione del castello e della cappella di famiglia. Nella stanza c’è anche la scrivania di Bettino, con i suoi libri sul vino e la vinificazione, tutti rigorosamente in francese, la “lingua del vino” di quegli anni.

La quarta sala, infine, è dedicata alla ricerca sul vino e alle passioni naturalistiche di Bettino Ricasoli, in particolare al suo amore per le scienze dell’ambiente. Qui è infatti presente una piccola parte della sua collezione di fossili e minerali, mentre la maggioranza delle collezioni è stata donata nel corso dell’Ottocento all’Accademia dei Fisiocritici di Siena.

Fonti:

Intervista a Camelia Liteanu raccolta da Valentina Lusini e Pietro Meloni presso il castello di Brolio, Gaiole in Chianti, il 2 maggio 2013

Note: La lettera di Bettino Ricasoli all’Accademia dei Fisiocritici per la donazione delle due collezioni, quella ornitologica e quella entomologica, è tratta dal sito del Comune di Siena.

Autore scheda: Pietro Meloni

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