Le cassette postali

Luogo: Casole d’Elsa

Comune: Casole d’Elsa

Descrizione: Forse un po’ dimenticate nella contemporaneità, che si affida alla comunicazione telematica, le cassette postali sono spesso ridotte a contenitori di pubblicità e bollette. D’altra parte, la cassetta delle lettere ha una sua fisionomia, un suo carattere e un suo stile; le sue decorazioni, i suoi colori spesso esuberanti, le sue forme fantasiose raccontano qualcosa delle abitudini e dei gusti delle persone che le hanno scelte e personalizzate.

Poeti e scrittori di ogni tempo hanno raccontato molto di questi oggetti banali della vita quotidiana, mediatori silenziosi tra l’universo privato dell’interno domestico e il mondo esterno.

Billy Morgan ci racconta ad esempio di come Allen Ginsberg, uno dei più autorevoli esponenti della Beat Generation americana, avesse un rapporto quasi ossessivo con questo oggetto: Non sopportava di non rispondere a ciascuna delle lettere che riempivano la sua cassetta della posta, piena di lettere di amici e di nemici nello stesso numero. Rispondeva a tutte, o almeno ci provava, e passava molto del suo tempo a dire alla gente che non aveva tempo per rispondere. Scriveva lettere su lettere per spiegare la propria decisione di non accettare denaro per i reading, e la filosofia di fondo si espandeva a ogni lettera sull’argomento (Morgan 2010: 300).

Nella poesia Il geco nella cassetta delle lettere, Giuseppe Conte racconta di una cassetta della lettere trasformata in rifugio da un ospite inatteso:

Ricordi come fu tardi, dopo quasi

due mesi di consultazioni,

che ottenemmo la cassetta delle lettere?

C’era da ridere. I padroni

di casa, anziani, intenti

a tener alto il decoro della

proprietà – i muri imbiancati

di fresco, gli stemmi in alto, la lunga

merlatura, il giardino,

erano incerti, un poco

tormentati per decidere dove

metterla. […]

E divenne in primavera la casa

di chi sai tu, era

inevitabile. “Si affezionano,

ritornano ogni anno al caldo e al sole

in un punto, sempre in quello, c’è

una specie di bussola che li guida”.

E si appostano, e aspettano

lì, solitari, più

fermi di una spilla su una cravatta.

Divenne la casa di un geco, la nostra

cassetta delle lettere, di uno appena

nato, e non so perché

solo, senza padre né madre né fratelli

un gechino ancora rosa, traslucido quasi, e morbido,

corto più di un mignolo, magro

appena meno di una foglia.

(Conte 1988: 50-51)

Le lettere, spesso, parlano d’amore… e le cassette postali possono contenere passioni controverse, come in questi versi tratti dalla poesia La rivale di Sylvia Plath:

Anche la luna umilia i suoi sudditi,

ma di giorno è ridicola.

Le tue insoddisfazioni, d’altra parte,

arrivano tramite la cassetta delle lettere

con amabile regolarità,

bianche e vuote, espansive come ossido di carbonio.

(Marinelli 2002: 589)

Talvolta, la cassetta delle lettere diventa addirittura luogo di scontro e di rivendicazione. Nel suo L’Écosse avec Kenneth White (1980), lo scrittore scozzese Kenneth White scrive:

Non è poi passato così tanto tempo da quando in Scozia si facevano saltare le cassette della posta fabbricate in Inghilterra e marcate Elisabetta II. Con un libro di storia in una mano e un candelotto di dinamite nell’altra, gli scozzesi facevano notare che la prima Elisabetta non era la sovrana del Regno Unito, ma dell’Inghilterra, dunque (gli Scozzesi sono dotati di immaginazione ma si sanno anche difendere sul piano della logica) se la presente regina è Elisabetta II di Inghilterra, deve essere Elisabetta I di Scozia e, quindi I del Regno Unito. Ovviamente tali argomentazioni storiche e intellettuali lasciavano i pratici ed empirici inglesi perfettamente imperturbati. Allora gli Scozzesi infilavano il candelotto di dinamite dentro la cassetta delle lettere e basta. Perciò, prima di imbucare la vostra cartolina, fate attenzione a cosa c’è scritto sulla cassetta delle lettere. Non si sa mai.

(Touring Club 2001: 103)

Bibliografia:

Conte G., Le stagioni, Milano Rizzoli 1988

Marinelli E., (a cura di) Antologia illustrata della poesia. da quando l’uomo imparò ad amare ai giorni nostri, Firenze, Demetra 2002

Morgan B., Io celebro me stesso. La vita quasi privata di Allen Ginsberg, Milano, Il Saggiatore 2010

Touring Club Italiano, La Scozia, Milano, Touring Editore, 2001

Autore scheda: Pietro Meloni

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