Pieve di San Giovanni Battista a Mensano – Casole d’Elsa

Luogo: Mensano

Comune: Casole d’Elsa

Descrizione: L’ecclesia di San Giovanni Battista a Mensano viene ricordata per la prima volta nel 1171 in una bolla di Papa Alessandro III, che confermava la proprietà dell’edificio e del castello al Vescovo di Volterra. Una lapide (oggi murata sul fianco della chiesa, ma rinvenuta nel corso di scavi ottocenteschi) attesta una non meglio specificata partecipazione di maestro Buonamico alla fabbrica della pieve. Il documento ha indotto la critica a riferire allo stesso artista, attivo nella cattedrale di Pisa nel terzo quarto del XII secolo, i capitelli delle quattro colonne vicine all’altare che si distinguono per qualità e soluzioni decorative classicheggianti, presentando, come i coevi esempi pisani, una rosa di foglie d’acanto sulla parte bassa su cui poggiano le figurazioni della porzione superiore: un vario e realistico repertorio di animali quali draghi, caproni, arieti alternati generalmente a protomi umane o animali. Unico poi è il capitello della terza colonna a destra, per il filo narrativo che ha per protagonista una figura di vecchio nel quale si è voluto riconoscere Giacobbe in alcuni episodi della sua vita. I motivi decorativi presenti sui capitelli della prima e della seconda colonna a destra, nonché quelli all’esterno, sono invece riconducibili all’intervento di maestranze senesi. Una figura umana del tutto simile a quelle presenti a Badia a Isola e a Badia a Coneo è scolpita su un semicapitello della navata sinistra.

Un altro elemento che lega la fabbrica di Mensano a Badia a Coneo è la soluzione adottata per la realizzazione del transetto, con uno schema iconografico d’influenza alto-laziale che incassa le due absidi laterali nello spessore della muratura. Per il resto, la pieve presenta una planimetria a tre navate divise da colonne circolari in cinque campate a tutto sesto; tre archi trasversali dividono il presbiterio dalle navate.

Nella facciata bicroma, in marmo e arenaria, si apre il portale articolato da quattro semicolonne su cui poggiano mensole decorate da motivi geometrici e fitomorfi. Un occhio con la cornice in cotto e due finestrelle si aprono nella parte alta della facciata, visibilmente rimaneggiata. Sul fianco meridionale è presente un portale articolato agli stipiti da due semicolonne con basi ad anelli sovrapposti e capitelli decorati da motivi zoomorfi. Nel fianco settentrionale sono presenti delle monofore con ghiera e mensole modanate, secondo il modello d’influenza pisano lucchese; gli stipiti sono ulteriormente arricchiti da figure antropomorfe scolpite.

Nell’interno, sulla parete sinistra, resta un affresco frammentario del Trecento, raffigurante una Santa nel sepolcro, riferibile all’ambito culturale dei fratelli Lorenzetti.

Bibliografia:

AA.VV., Chiese medievali della Valdelsa, I territori della Via Francigena tra Siena e San Gimignano, Empoli, Edizioni dell’Acero, 1996

Autore scheda: Patrizia La Porta

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