Facciata della ex chiesa di San Francesco a San Gimignano

Luogo: San Gimignano

Comune: San Gimignano

Denominazione: Già chiesa di San Giovanni

Data/periodo: Nel 1221 si fa riferimento per la prima volta a un sacerdos Johannes hospitalis S. Johannis. Da quel momento si susseguono numerose le testimonianze legate alla chiesa e al connesso ospedale gerosolimitano, che nel corso del Duecento usufruì di consistenti donazioni da parte di privati

Descrizione: La chiesa fu probabilmente edificata entro la seconda decade del XIII secolo da una maestranza locale, legata a quelle volterrane, ma con influssi pisano-lucchesi.

Nel Trecento, la chiesa di San Giovanni vantò gran prestigio, tanto che nel 1334 l’Arte della Lana vi si riunì in consiglio per rinnovare il proprio costituto; per questo motivo, ancora oggi, nell’edificio adiacente alla chiesa si trova una formella circolare con la raffigurazione dell’Agnus Dei, simbolo di questa corporazione, databile al XIV secolo.

Nel 1448 la famiglia Ridolfi, che all’epoca abitava nel palazzo alla destra della chiesa, commissionò al celebre pittore senese Sano di Pietro un trittico per il proprio altare, raffigurante la Madonna col Bambino, San Giovanni Battista e San Bartolomeo.

Nel Cinquecento la chiesa contava ben sette altari. All’inizio del XVI secolo i gerosolimitani iniziarono a impoverirsi. Nel 1553 subentrarono quindi i francescani, che avevano perso il loro convento collocato fuori porta San Giovanni, distrutto per volontà di Cosimo (che lo aveva smantellato per far costruire un bastione difensivo durante la guerra contro Siena).

Il numero di frati fu sempre molto ridotto, tanto che nel 1782 il convento fu soppresso e i frati si trasferirono presso la comunità francescana di Colle di Val d’Elsa; la chiesa fu venduta a un privato chiamato Savorelli, che la distrusse per fini privati.

La chiesa doveva essere a navata unica senza abside. Oggi della struttura originaria resta solo la parte inferiore della facciata; il coronamento fu aggiunto nella prima metà del Novecento, riutilizzando conci scolpiti a basso rilievo con decorazioni a giunchi intrecciati, anelli e rosette di provenienza ignota. Gli elementi decorativi probabilmente non si trovano nella loro collocazione originaria (la croce di Malta a otto punte inserita in una circonferenza, ad esempio, che oggi è collocata al centro dell’arco di ingresso, fu casualmente ritrovata in un orto adiacente).

La facciata, in stile romanico pisano, è in travertino, interrotta nella parte inferiore da due fasce orizzontali in gabbro. Ha cinque arcate a tutto sesto. Quella centrale più grande, con arco estradossato, inquadra il portale di ingresso ed è sorretta da due mensole (quella di destra è decorata con una testa di ariete). Le altre arcate poggiano su colonne coronate da capitelli; i due ai lati del portale sono scolpiti con raffigurazioni di teste umane, mentre i due più esterni presentano decorazioni con elementi vegetali. L’attenzione nella realizzazione degli elementi decorativi testimonia l’importanza che l’ordine gerosolimitano doveva avere a San Gimignano tra XIII e XIV secolo.

Bibliografia:

AA. VV., I luoghi della fede. Il Chianti e la Valdelsa senese. La storia, l’architettura, l’arte della città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico religioso, Milano, Mondadori, 2000, p. 88

AA. VV., Chiese medievali della Valdelsa. I territori della via Francigena tra Siena e San Gimignano, Empoli, Editori dell’Acero, 1996, pp. 192-194

Bartolini V., Borghini G., Mennucci A., San Gimignano. Contributi per una nuova storia, Certaldo, Arti Grafiche Nencini, 2003, pp. 122-124

Razzi R., Le chiese dei frati minori a San Gimignano, Poggibonsi, Nencini editore, 2009

Salmi M., Architettura romanica in Toscana, Roma, Bestetti e Tuminelli, 1925, p. 19

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo 09/00361659 (compilata da G. Comi, 1998)

Autore scheda: Alessia Quercioli

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento