Santa Fina: l’arte della cura e della conservazione

Luogo: San Gimignano

Comune: San Gimignano

Data/periodo: La spezieria fu fondata nel 1253, ampliata e ristrutturata tra il XV e il XVII secolo. Le ceramiche, sia di importazione sia di produzione propria, sono datate a partire dal XV secolo

Descrizione: La spezieria di Santa Fina è intitolata, appunto, alla beata di San Gimignano. A lei si riconoscono diversi miracoli, ma il ‘prodigio’ più grande è sicuramente la realizzazione dello spedale e della spezieria, tirati su in pochissimo tempo, dopo la sua morte, grazie ai beni lasciati dai pellegrini alla tomba della santa. Lo spedale era già in funzione, probabilmente, nel 1250; più volte ristrutturato nel corso dei secoli, le sue funzioni si allargarono poi anche alla produzione di medicinali e alla loro conservazione.

Gli strumenti per la conservazione dei medicinali di Santa Fina sono principalmente vasi di ceramica di dimensioni variabili, caratterizzati da decorazioni floreali più o meno complesse. Inoltre, su ogni contenitore, era   dipinta un’etichetta riportante le informazioni sul contenuto e spesso anche lo stemma della spezieria di produzione. Lo spedale, avendo il proprio stabilimento di produzione, vantava anche una grande quantità di medicinali propri.

Il contenuto delle ceramiche non era casuale, possiamo quindi distinguere due tipologie di contenitori: i medicinali solidi come spezie, radici e scorze di frutti venivano conservati negli albarelli o orcioli. I primi fungevano solo da contenitori di ingredienti per la produzione di medicinali ed erano di forma allungata, mentre i secondi avevano forma tondeggiante e spesso anche dei manici.

Gli utelli, invece, erano i contenitori di oli, unguenti, sciroppi e creme. Avevano forma tondeggiante ed erano caratterizzati da uno o più manici e un beccuccio, per versare i liquidi direttamente dal loro contenitore. La ceramica che formava questi elementi era spesso lavorata in modi particolari, così che apparivano anche eleganti esteticamente.

In base alla loro struttura e alle loro decorazioni, tra le ceramiche di Santa Fina distinguiamo diverse serie, appartenenti a periodi diversi. La prima è quella dei vasi di produzione precedente alla fondazione della spezieria: comprende per lo più ampolloni decorati “a foglia di quercia”, “a foglia di prezzemolo”, o senza alcun decoro. Questi vasi, recano i monogrammi di produzioni valdelsane, e   probabilmente giunsero a Santa Fina solo tramite i commerci.

Il secondo gruppo comprende le ceramiche del periodo della fondazione della spezieria e quindi di produzione propria. Ancora oggi sono presenti in numero considerevole e recano tutti il medesimo decoro: una ghirlanda che ricopre quasi interamente la rotondità del vaso e, al suo interno, lo stemma della farmacia. Erano destinati alla conservazione di acque distillate o aromatizzate, sciroppi e unguenti.

Dal Cinquecento in poi, a Santa Fina cominciarono nuovamente a confluire ceramiche di produzione esterna (principalmente da Montelupo), recanti decori del tutto nuovi. É questo il periodo di maggior arricchimento della collezione sangimignanese. Infine, con il rinnovamento della farmacia del XVII secolo, si ha anche un’ulteriore serie vascolare, con decorazione “a foglia blu” che comprende anche ceramiche di dimensioni più piccole.

Uno dei vanti maggiori della spezieria di Santa Fina è la vasta dotazione di contenitori in vetro. Considerata la fragilità del materiale e il considerevole numero di pezzi intatti, la collezione della spezieria sangimignanese è anche molto rara e preziosa.

Le varie ampolle, boccette o albarelli in vetro chiaro o colorato, contenevano pillole o oli profumati. Spesso erano destinati ad uso domestico: venduti insieme ai medicamenti che contenevano, erano quindi soggetti ad un continuo ricambio.

Anche per questo averne una collezione intatta ancora oggi è molto raro.

Bibliografia:

A.A.V.V., Una farmacia preindustriale, Certaldo, Città di San Gimignano, 1981

Berti F., La Farmacia Storica Fiorentina, Firenze, Polistampa, 2010

Santini D., Spezieria di Santa Fina e Museo Archeologico, Siena, Fondazione Musei Senesi, 2003

Autori scheda: Niccolò Bocci, Simone Castaldo, Matteo Manni, Alessandro Vannini, Istituto Roncalli Poggibonsi

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