Palazzo Minutelli a Cetona

 

Luogo: Via Roma 

Comune: Cetona 

Denominazione: Palazzo Minutelli-Cioli, Palazzo Comunale 

Data/periodo: Seconda metà XVI secolo-fine XX secolo  

Descrizione: Palazzo Minutelli, sede del Comune di Cetona già dal 1876 (anno di acquisto delledificio, come si evince dal Registro delle deliberazioni del Consiglio Comunale nellArchivio Storico) venne edificato nella seconda metà del XVI secolo, lungo lattuale via Roma. Una serie di strette e lunghe celle abitative dimpianto medievale, divenute infatti della stessa proprietà, vennero sapientemente unite fra loro mediante lorganizzazione di un unico prospetto e la realizzazione di uno scalone centrale che distribuiva i percorsi interni del nuovo palazzo nobiliare della famiglia Minutelli. 

La facciata, che si sviluppa in lunghezza aderendo al tracciato viario curvilineo, ha unimpostazione semplice, ma allo stesso tempo aulica, conferitale dalla sapiente ritmicità e dai caratteri formali delle aperture e del coronamento superiore. Le finestre del primo piano, infatti, di forma rettangolare, sono incorniciate da essenziali profilature in travertino, mentre quelle del piano nobile, di dimensione più ampia rispetto alle altre, presentano invece larchitrave sporgente arricchito da modanature. 

Si accede alledificio attraverso otto portali, caratterizzati da un coronamento curvilineo, che sono da ascrivere al tardo XVI secolo e, sebbene alcuni di essi abbiano subito sostanziali modifiche in epoche successive, larmonia e lunitarietà del prospetto e quindi la sua forza” formale, non sono stati alterati. Gli interventi di maggior rilievo furono il rifacimento di due portali al piano terreno e soprattutto quello risalente alla fine del XVIII secolo con cui si intervenne sul portale centrale e quindi con la realizzazione del terrazzo soprastante. 

A questultimo periodo sono infatti riconducibili, oltre al portale centrale delineato da plastiche bozze in travertino e calcarenite locale, anche la lunetta a raggiera in ferro battuto e la sezione conclusiva del terrazzino a pianta semicircolare, arricchito da unelegante ringhiera, sempre in ferro battuto, dalla struttura molto sinuosa.  

I due portali laterali, simmetrici rispetto a quello centrale, sono invece sottolineati da una semplice e piatta ghiera in travertino, conservando così le originarie linee tardo cinquecentesche.  

Il portale allestrema sinistra della facciata, morfologicamente simile a quello centrale, appare, rispetto a questo, più tardo; esso infatti presenta, nelle bozze in travertino che lo delineano, un sesto che tende a rialzare, particolarmente in presenza del concio di chiave di volta, secondo la tendenza dei revivals tardo ottocenteschi. Il portale alla destra del suddetto, invece, appare coevo e mostra una piatta e semplice ghiera sempre in travertino. 

La tipologia degli ambienti a piano terra riflette, nel taglio stretto e allungato delle planimetrie, le preesistenti strutture medievali. Il piano nobile ed il secondo piano, presentano invece spazi ampi e dilatati secondo la concezione spaziale tardo seicentesca. 

Il luogo che attualmente ospita la Sala del Consiglio Comunale ha una decorazione, di gusto classicheggiante, affrescata con tele inserite al suo interno, riferibile a metà XIX secolo.  

Nel Gabinetto del Sindaco sono invece presenti pitture parietali con soggetti ad imitazione pompeiana realizzate dal pittore Antonio Castelletti (sullaffresco centrale della volta sono state apposte la firma e la data 1806) il quale richiama stilisticamente la maniera di Luigi Sabatelli (1772-1850), autore, tra le altre, del grande apparato decorativo della Sala dellIliade di Palazzo Pitti a Firenze. 

Lampio edificio Minutelli, incuneato tra le case del borgo di Cetona, conserva infine, sul retro, un ampio cortile lastricato, sul quale si affacciano le finestre del prospetto posteriore del palazzo il quale, divenuto sede del Comune nel tardo Ottocento, in quelloccasione fu oggetto di modifiche strutturali e formali che proseguirono anche successivamente ed in particolare quando alcuni ambienti furono adibiti a scuole pubbliche. 

Attualmente, oltre al Municipio, ospita la Biblioteca ed il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona. 

Bibliografia:  

Cinelli M., Cetona un viaggio nel tempo itinerari turistici tra storia, arte e natura, Città di  Castello, Litogrf, 1999, p. 13 

Corticelli C., Notizie e documenti sulla storia di Cetona, Firenze, Società per le industrie grafiche Spinelli & C., 1926, p. 72

Grassini P., Cetona e il suo ambiente, Roma, Laziografik, 1986, p. 57 

Mancini F.F., Zappia C., Arte in Umbria nellOttocento, Milano, Silvana Editoriale, 2006, pp. 25- 26

Martini F., Sarti L., La preistoria del Monte Cetona. Materiali e documenti per una Guida del 

Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, Firenze, Polistampa, 1990, pp. 11-14 

Archivio Storico del Comune di Cetona, Registro delle deliberazioni del Consiglio Comunale,  1876 

Note:  Antonio Castelletti (1764-1840) è un artista rivalutato dalla critica solo di recente in quanto, fino a qualche anno fa, era del tutto sconosciuto, mentre oggi sappiamo che nacque nel 1764 a Paciano, dunque sul confine tra Umbria e Toscana. In queste due regioni – salvo le parentesi a Roma e a Torino, ancora tutte da ricostruire – svolse la maggior parte della propria attività di pittore e restauratore, ruolo questultimo che nel corso dellOttocento fu una costante per molti degli artisti umbri. A tal proposito abbiamo infatti un documento, datato giugno 1828, nel quale si attesta la presenza di Antonio Castelletti, denominato il pittore di Perugia, ad Assisi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dove ha il compito di restaurare per cento scudi, i dipinti della Cappella dellAnnunziata.  

Per quanto riguarda la sua attività di pittore invece, sappiamo che iniziò a dipingere sullo scorcio del Settecento nella chiesa parrocchiale del paese natale, per poi trasferirsi a Siena, dove era in atto il rinnovamento culturale ed artistico promosso dal lombardo Luigi Ademollo.  

Fu cosi che il giovane, fino a quel momento legato ancora a stilemi tardo barocchi, rapidamente accolse la lezione neoclassica. Lo dimostrano i lavori nel Palazzo Chigi-Zondadari, Ricci-Campana, e soprattutto in Palazzo Chigi-Saracini, forse la sua più importante impresa.  

Dal capoluogo si spostò anche nei centri limitrofi, cimentandosi con dipinti di soggetto mitologico e religioso (Cetona, Palazzo Comunale, 1806; San Rocco a Pilli, Villa Pannocchieschi-dElci; Montalcino, Pieve di Santa Restituta).  

Ormai padrone del nuovo linguaggio, agli inizi del secondo decennio del XIX secolo, rientrò in Umbria, dove nel 1812 realizzò affreschi di quattro stanze del Palazzo Della Penna, due dei quali firmati ed un terzo datato, appunto, 1812. Le decorazioni, influenzate dalla cultura neoclassica, si ispirano a soggetti mitologici, quali il Giudizio di Paride, la Fuga di Elena da Sparta, Apollo 

In seguito, nel 1816, Castelletti realizzò un ciclo pittorico della stessa foggia in Palazzo Conestabile. Di tale lavoro esiste una ricevuta stilata dall’artista stesso, datata 4 luglio 1817, che elenca le opere eseguite: Alessandro e Taide, la Morte di Sofònisba, Trittolemo e Lineo. Sempre per Francesco Conestabile, eseguì nello stesso periodo le decorazioni, con semplici ornamentazioni, di alcuni ambienti nella Villa di Montemelino (Magione). Nel 1815 realizzò poi pitture, a soggetto religioso, nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Panicate. Nel 1820, infine, eseguì alcuni affreschi, le sue ultime opere note, in Palazzo Ranieri, nelle cui scene principali rappresentò Ettore rimprovera Paride alla presenza di Elena e Saul accusa Davide davanti a Micol. 

Autore scheda: Silvia Reali 

 

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