Comunità del cibo a Radicondoli

Luogo: Radicondoli

Comune: Radicondoli

Denominazione: Filiera corta

Data/periodo: La Comunità del cibo nasce ufficialmente nel 2009, ma il processo di incubazione è stato molto più lungo e articolato

Descrizione: Il progetto prende vita in Toscana nel Distretto delle Energie Rinnovabili, il territorio della cosiddetta “area geotermica tradizionale” a cavallo delle province di Pisa, Siena e Grosseto dove, fin dai primi anni del ‘900, si utilizza la risorsa geotermica per la produzione industriale di energia elettrica. I primi passi furono mossi nel 2007 quando CoSviG (Consorzio per lo sviluppo geotermico), Slowfood Toscana e la Fondazione Slowfood per la Biodiversità firmarono un protocollo d’intesa per la promozione di una Comunità di imprenditori aventi come priorità la sostenibilità ambientale e l’utilizzo delle energie rinnovabili all’interno dei propri processi produttivi.

Allo stato attuale il progetto è in continua espansione su tutto il territorio toscano: è la prima Comunità mondiale del cibo a garantire un prodotto finale realizzato con energia pulita e rinnovabile e che insiste sui metodi di produzione legati alla sostenibilità ambientale oltre che sulla qualità dei prodotti. Infatti ne possono far parte solo coloro che rispettano i seguenti criteri: utilizzo di energie rinnovabili in maniera dominante nel proprio processo produttivo, utilizzo di materie prime provenienti esclusivamente dal territorio toscano e avere sede produttiva all’interno della Regione Toscana. Riassumendo le aziende che fanno parte (o intendono far parte) della Comunità del Cibo necessitano di una filiera corta, del rilancio di forme di agricoltura sostenibile e del recupero di produzioni tradizionali tipiche di alta qualità e a rischio scomparsa.

Le aziende attualmente associate al gruppo acquisiscono il diritto di esporre sui propri prodotti il marchio collettivo della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili a garanzia dell’utilizzo di energia pulita e del rispetto dei principi di Slow Food: “buono, giusto e pulito”. Con questi criteri gli agricoltori e gli imprenditori locali producono formaggi, cereali, basilico, allevano maiali di razza cinta senese e garantiscono sulla qualità delle materie prime e del prodotto finale.