Il Maggio della Montagnola Senese

Luogo: Montagnola Senese

Comune:  Sovicille

Data/periodo: Dal 1994 al 2014

Descrizione: Il Maggio lirico è un canto rituale di questua, diffuso un tempo, un po’ in tutto il bacino del Mediterraneo nel mondo agricolo, con formule performative diverse da luogo a luogo. Le radici di questa tradizione si perdono nella notte dei tempi. Segnava, ed in alcune realtà continua ancor oggi, il passaggio dal freddo e sterile inverno, alla primavera con le sue promesse di raccolto e di relativa sicurezza alimentare. Il rituale era “necessario” per garantirsi una stagione migliore e comunque di abbondanza. È un canto non religioso che, come molti altri rituali legati al ciclo dell’anno, ha visto il tentativo, spesso riuscito da parte della chiesa, di venire sostituito con rituali religiosi “affini”, in questo caso la benedizione delle case.

Il Maggio viene cantato nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio. Il gruppo o squadra dei maggiaioli (o maggerini, o maggianti ….) inizia il proprio “giro” la sera del 30 aprile andando di podere in podere a portare il saluto e l’augurio di “una buona annata e un buon raccolto”, ricevendo in cambio doni in natura (uova, salumi, dolci …) e un buon bicchiere di vino. Il gruppo di musicisti e cantori è accompagnato dal poeta improvvisatore in ottava rima, che chiede il permesso di poter entrare in casa, l’alberaio che porta il ramo fiorito, simbolo del Maggio, il corbellaio che raccoglierà i doni. In provincia di Siena, se si eccettua la Val d’Orcia e la zona di Radicondoli, l’unica altra realtà in cui si esegue è la Montagnola senese.

Dal 1994, anche grazie ad un lavoro di ricerca sulla realtà mezzadrile nella Montagnola senese, si è costituito il gruppo di riproposta del Maggio. Nel primo periodo di questa nuova esperienza i cantori sono stati incoraggiati dalla maestra della tradizione popolare toscana: Caterina Bueno che ha seguito nel nascere questo tentativo. I suoi suggerimenti sono stati preziosissimi e li hanno aiutati a realizzare una riproposta che fosse rispettosa e corretta. Mancava il poeta …
Nel 1997 a Grosseto, c’è stato un importante convegno sull’ottava rima che per gli studiosi si rivelerà una presa di coscienza sullo stato del loro oggetto di studio e al gruppo aprirà il nuovo mondo della poetica di Altamante Logli, uno dei massimi esponenti dell’arte dell’improvvisazione poetica con cui hanno percorso le strade del Maggio per un decennio.

Dal 1994, tutti gli anni il gruppo percorre un itinerario nei poderi della Montagnola, iniziando dalla scuola elementare, dove bambini e maestre ascoltano e cantano con i maggerini. La sera del trenta aprile gli abitanti del borgo di Simignano organizzano una splendida festa: tavole imbandite animano il centro della borgata e i canti della tradizione popolare toscana s’intrecciano con quelli suonati da altri musicisti che si trovano ormai tutti gli anni in questo appuntamento. I canti e gli auguri di Maggio proseguono per tutta la giornata seguente. L’elemento che maggiormente caratterizza questo gruppo è il testo del Maggio stesso, che ogni anno viene scritto in base agli avvenimenti socio politici che si sono verificati e che interessano la memoria collettiva. Quando la situazione lo consente, eseguono anche balli della tradizione popolare toscana che coinvolgono un grande numero di persone, come si può vedere dalle foto.

Bibliografia:

Clemente P., De Simonis P. a cura di, Visibili tracce, Arcidosso (GR), Effigi, 2011

Clemente P., Tozzi M., Fantacci A. e altri, Omaggio ad Altamante, Calenzano (PO), Gli Ori, 2005

Fresta M. a cura di, Vecchie segate ed alberi di maggio, Montepulciano (SI), Ed. del Grifo, 1983

Tozzi M., Fantacci A., Venti di Maggio, Arcidosso (GR), Effigi, 2013

Tozzi M., Fantacci A., Altamante: una vita all’improvviso,Iesa (SI), Gorée, 2008

Links:

Sito dell’associazione culturale “Le Radici con le Ali”

Autore scheda: Andrea Fantacci