Il tumulo del Molinello ad Asciano

Luogo: Situato lungo la strada tra Poggio Pinci (Asciano)  e Serre di Rapolano

Comune: Asciano

Descrizione: Nel territorio di Asciano, poco distante dalle cave di travertino di Serre di Rapolano, sorge il tumulo etrusco del Molinello, indagato tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento: un esempio monumentale di architettura funeraria etrusca.

Il tumulo, di forma circolare, è ricavato su un banco di travertino e ha un diametro di circa 50 metri. Quindici sono le sepolture rinvenute, databili fra VII e I secolo a.C., tutte accomunate dall’uso del travertino come materiale costruttivo; particolarità, questa, che consente di collocare un primo sfruttamento delle cave al periodo orientalizzante.

Le tombe centrali del tumulo sono le più antiche (fine VII, inizio VI secolo a.C.), divise in celle e separate da ante lapidee, con pareti realizzate a lastroni verticali. Le altre tombe sono disposte lungo il margine del tumulo, mentre le ultime, costruite con blocchi di pietra e coperte da un soffitto con volta a botte, dal IV fino al I secolo a.C. ospitarono diverse generazioni della famiglia dei Marcni, proprietaria del tumulo.

Quando negli anni Sessanta fu aperta la tomba A, furono rinvenute sette casse di urne, di cui sei iscritte, e più di trenta coperchi, dei quali quindici iscritti, tutti in travertino o in tufo; la grande discrepanza numerica fra il numero delle casse e quello dei coperchi ha fatto ipotizzare che molte casse fossero in legno, dunque soggette a un deterioramento più rapido. Nella tomba L, di fine VII e inizi VI secolo a.C., furono rinvenuti frammenti di lamine d’oro e d’argento, un alabastron (contenitore per unguenti di forma allungata, privo di anse e con collo stretto) del corinzio antico, resti di alabastra e aryballoi (piccoli contenitori per oli profumati di forma globulare e con un’unica ansa). Dalla tomba B proviene il sarcofago in tufo con coppia di sposi che sembra risalire al periodo tra la fine del VII e la fine del VI secolo a.C.; nel dromos fu rinvenuta anche una statua acefala maschile in calcare, databile attorno agli inizi del VI secolo a.C. Dalle tombe B, G e H provengono inoltre una serie di oggetti di ambito femminile come la fibula aurea, un bacile bronzeo con protomi di grifo, usato per scaldare l’acqua, laminette d’oro e di rame decorate a sbalzo che dovevano ornare cofanetti lignei. Anche dalle tombe E e Q provengono oggetti riconducibili a una sepoltura femminile: calici di bucchero su alto piede, una pisside in avorio e ben 64 rocchetti, di cui alcuni recanti incisioni cruciformi.

Bibliografia: 

Carandini A. e Cambi F., Paesaggi d’Etruria. Valle dell’Albegna, Valle dell’Oro, Valle del Chiarone, Valle del Tafone, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002

Mangani E., Il tumulo dei Marcni ad Asciano. Le epigrafi, in “Studi Etruschi”, L, 1982, pp. 103 e sgg

Mangani E., Asciano. Le sculture tardo-orientalizzanti del Tumulo del Molinello, in “Studi Etruschi”, LVI, 1991, pp. 57 e sgg.

Salvadori E., Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra Palazzo Corboli. Sezione archeologica, in Paolucci G. (a cura di), In viaggio con i grandi archeologi. Sulle tracce degli Etruschi nelle Terre di Siena, Milano, Silvana Editoriale, 2010, pp. 94-98

Autore scheda: Giulia Losi

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