L’eco di Montaperti

 

Luogo: Via di Città – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Aquila

Data/periodo: 4 settembre 1260

Descrizione: C’è un’ eco della battaglia di Monteaperti nel territorio della Nobile Contrada dell’Aquila. Risuona nello slargo di via di Città, fra l’albero che proietta i suoi rami sulla strada e la torre di palazzo Chigi Saracini, appena un poco più in là.

Quella torre, forse più alta di quanto non sia oggi, alla metà del Duecento apparteneva ai Marescotti, famiglia dell’antica aristocrazia consolare, dedicatasi in seguito ai commerci e alla banca, il cui stemma sta probabilmente all’origine dell’emblema della Contrada.

Il 4 settembre del 1260 sulla torre dei Marescotti – quella del Palazzo Pubblico, come si sa, non c’era ancora – salì un araldo con il suo tamburo. Se ne tramanda il nome. Si chiamava Cerreto Ceccolini.

Dotato di vista particolarmente acuta, da lassù poteva scorgere la piana fra la Malena e l’Arbia, dove l’esercito fiorentino e di tutti i guelfi toscani stava per scontrarsi con quello senese, coadiuvato dai cavalieri imperiali di re Manfredi di Svevia.

Sotto la torre c’era una folla in trepidante attesa, inginocchiata a pregare. Ed ecco l’araldo annunciare, “con grande boce”,  che “i nostri sono mossi e vanno verso i nemici” e poi “ora si muovono i nemici e vengono verso de’ nostri”. Ed ancora, “e nostri hanno passato l’Arbia e salgono dallo lato del poggio; e nemici salgono dall’altro lato; gridate misericordia; ora sono a le mani co’ nemici, ora sono a le mani; la battaglia è grande da ogniuna delle parti; pregate Iddio che dia forza e aiuto al popolo di Siena”.

Fino a quando, ormai a sera, poté gridare della rotta fiorentina e della carneficina che l’accompagnava. E finalmente scendere in strada per partecipare al  tripudio generale, fra pianti liberatori e ringraziamenti alla Madonna.

Così narra una cronaca illustrata della prima metà del XV secolo, riprendendo fonti più antiche. Si tratta ovviamente di uno dei tanti racconti epicizzanti fioriti, nel tempo, intorno a Monteaperti. Una leggenda dunque, più vicina alla favola che al verisimile.

Eppure, nella quiete della notte, quando via di Città è deserta, la voce di Cerreto la si può sentire per davvero, se si vuole. Basta sapere di vecchie storie senesi e coltivarle nel cuore.

Bibliografia:

Niccolò di Giovanni di Francesco Ventura, La sconfitta di Montaperto, Siena, Biblioteca Comunale, ms. A.IV.5

Raveggi S., La vittoria di Monteaperti, in Storia di Siena, vol. I: Dalle origini alla fine della Repubblica, a cura di Barzanti R., Catoni G., De Gregorio M., Alsaba, Siena, 1995

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Aquila, Alessandro Orlandini

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