La collezione Bargagli a Casole d’Elsa

Luogo: Casole d’Elsa

Comune: Casole d’Elsa

Denominazione: Collezione Bargagli di Querceto

Data/periodo: Dalla metà del VI secolo a.C. al VII secolo d.C.

Descrizione: La Collezione Bargagli si è formata nel corso del XIX secolo a seguito degli scavi condotti nella tenuta di famiglia a Sarteano ed in Valdelsa da Giuseppe Bargagli prima e da Piero Bargagli poi: in particolare se il primo è rimasto celebre per la scoperta nel 1835 della tomba dei Sentinate Cumere nel podere Le Tombe a Sarteano, il nome di Piero è intimamente legato allo scavo della necropoli di Sferracavalli a Sarteano e a quelli nella fattoria di Querceto a Casole d’Elsa.

Per quanto concerne la parte valdelsana, nell’ultimo trentennio del XIX secolo Piero Bargagli condusse ricerche in diversi poderi tra Casole d’Elsa e Colle di Val d’Elsa (Le Ville, Le Poggiola e Sant’Antonio), che portarono ad incrementare in maniera consistente la sua collezione, che venne ospitata nella villa di famiglia a Sarteano.

La puntuale descrizione di Luigi Pernier mostra come nel palazzo Bargagli, ex convento di San Francesco, fossero confluiti, oltre ai materiali provenienti dalla Valdichiana, anche i reperti dalla Valdelsa, che risultano sistemati tra le stanze al piano terreno e la galleria al secondo piano.

Alla morte di Piero Barbagli (1918) la collezione archeologica fu legata per lascito testamentario al Museo Archeologico di Firenze, ma la sede espositiva prescelta non fu Sarteano, bensì Siena dove, grazie all’azione congiunta di Fabio Bargagli Petrucci (sindaco e podestà di Siena), di Ranuccio Bianchi Bandinelli (incaricato dell’allestimento scientifico del nuovo museo), e del Soprintendente alle Antichità dell’Etruria Antonio Minto si stava allestendo il nuovo Regio Museo Archeologico.

Non tutti i materiali della collezione dei marchesi Bargagli giunsero a Siena. Nella fattoria di Querceto, infatti, furono lasciati alcuni reperti rinvenuti negli scavi valdelsani (e mai andati a Sarteano): le urne ed i vasi, come attestato da alcune fonti locali e come sistematicamente segnalato da Ranuccio Bianchi Bandinelli, furono sistemati ad arredo della fattoria.

Il recente riordino e restauro della Villa di Querceto ha permesso di recuperare tutto il materiale lì conservato, donato nel 2010 al Comune di Casole d’Elsa: grazie allo studio comparato tra i frammenti (in parte ricostruibili)  ed i vasi trovati negli scavi de Le Ville (ospitati nel Museo Archeologico di Colle di Val d’Elsa), è stato possibile constatare la pertinenza della maggior parte dei reperti casolesi al complesso della tomba n. 2, chiarendo in modo esemplare le vicende antiquarie che hanno portato alla formazione della collezione.

Bibliografia:

Baldini G., La tomba n. 2 ed il sepolcreto orientale in località Le Ville. Contributo alla definizione della necropoli in età etrusca, in Baldini G., Bezzini M., Ragazzini S. (a cura di), La Collezione Bargagli nel Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa. I materiali di proprietà comunale. I, Colle di Val d’Elsa, Salvietti&Barabuffi, 2012, pp. 45-71

Barbagli D., La Collezione Bargagli Petrucci, in Barbagli D., Cianferoni G.C., Siena, Santa Maria della Scala. Guida al Museo Archeologico, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2008, pp. 59-73

Barbagli D., Cianferoni G.C., Collezione Bargagli Petrucci, in Barbagli D., Cianferoni G.C., Museo Archeologico. Siena, Colle di Val d’Elsa, Protagon Editori Toscani, 2001, pp. 24-41

Barbagli D., Cianferoni G.C., La Collezione Bargagli. Scoperte archeologiche tra Sarteano e Casole d’Elsa, in Baldini G., Bezzini M., Ragazzini S. (a cura di), La Collezione Bargagli nel Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa. I materiali di proprietà comunale. I, Colle di Val d’Elsa, Salvietti&Barabuffi, 2012, pp. 35-43

Barbagli D., Cianferoni C., Storia e formazione della collezione, in Baldini G., Barbagli D., Bezzini M., Cianferoni G.C., Ragazzini S., La Collezione Bargagli di Querceto. Una piacevole riscoperta, in “Milliarium” X, 2013, pp. 70-81

Bianchi Bandinelli R., Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, foglio 113 (San Casciano Val di Pesa), Firenze, Regio Istituto Geografico Militare, 1927, pp. 16, 19 (s.v. Querceto)

Bianchi Bandinelli R., Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, foglio 120 (Siena), Firenze, Regio Istituto Geografico Militare, 1927, pp. 18-19 (s.v. Querceto)

Mattone-Vezzi E., Vestigia etrusche e romane nel colligiano, in “Miscellanea Storica della Valdelsa”, XXVIII, (1920) 1921, pp. 88-95

Minetti A. (a cura di), Museo Civico Archeologico di Sarteano, Colle di Val d’Elsa, Protagon Editori Toscani, 1997, pp. 32-36

Minetti A., I protagonisti: Piero Bargagli (1844-1918) a Sarteano, in Paolucci G. (a cura di), In viaggio con i grandi archeologi. Sulle tracce degli Etruschi nelle terre di Siena, Milano, Silvana Editrice, 2010, pp. 148-149

Paolucci G., La scoperta della tomba dei Sentinate Cumere e la formazione della collezione archeologica Bargagli, in Paolucci G. , Rastrelli A. (a cura di), Sarteano etrusca. Collezionismo antiquario e scoperte archeologiche ottocentesche, Montepulciano, Editori del Grifo, 1989, pp. 55-61

Pernier L., La raccolta archeologica Bargagli a Sarteano presso Chiusi, in “Rassegna d’Arte Senese” XIII, 1920, pp. 65-84

Pernier L., Raccolta archeologica Bargagli a Sarteano, in “Bolletino dell’Arte”, 1920, pp. 17-23

Fonti:

Archivio del Gruppo Archeologico Colligiano, Colle di Val d’Elsa

Archivio Storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Firenze

Archivio Tenuta Bargagli, Gropello Cairoli (Pavia)

Note: I materiali della Collezione Bargagli sono attualmente divisi in tre sedi museali: a Sarteano si trova il nucleo donato da Piero Bargagli nel 1892 al Regio Museo Archeologico di Firenze, mentre il resto della collezione è conservato nei locali del Santa Maria della Scala a Siena, sede del Museo Archeologico Nazionale di Siena. Un lotto significativo, inoltre, relativo ai materiali di provenienza valdelsana, si trova nel Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa, dove sono ospitati sia alcuni materiali oggetti della collezione  di proprietà statale, sia l’ultimo consistente lotto donato al Comune di Casole d’Elsa nel 2010.

Autore Scheda: Giacomo Baldini

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