Mino Maccari

Luogo: Colle di Val d’Elsa

Comune: Colle di Val d’Elsa

Settore di riferimento: Letteratura, giornalismo, pittura

Data/periodo: XX secolo

Descrizione: Mino Maccari nacque a Siena nel 1898, da una famiglia di origine colligiana che era solita far trascorrere al figlio lunghi periodi presso i parenti ancora residenti a Colle. Da qui si è sviluppato il rapporto complesso e controverso di Mino Maccari con questa città, un luogo più volte ritratto nei suoi primi dipinti d’impronta cézanniana e nelle sue incisioni su legno e su rame: forse il prototipo di Strapaese, esempio di paesaggio toscano come luogo della memoria, di un vissuto collettivo, che riporta in concreto alla geografia rurale dei piccoli comuni, alla storia popolare, alle tradizioni locali.

Maccari visse a San Marziale, cominciando a dedicarsi all’incisione quando abitava in quella casa sopra la segheria nei pressi dell’Elsa, che Romano Bilenchi ricorda «imbiancata a calce», e dove (tra gli altri) si recò ad incontrare l’artista anche Leo Longanesi.

Ed è a Colle che Maccari svolse l’attività di praticante avvocato presso lo studio dell’avvocato Dini all’inizio degli anni Venti del Novecento: professione che abbandonerà nel 1926 per dedicarsi alla pittura, alle tecniche di stampa e al giornalismo. Nel 1924 insieme al poggibonsese Angiolo Bencini fondò la rivista “Il Selvaggio” (la redazione era in via dell’Arringo, l’odierna via Garibaldi): una testata con originarie connotazioni politico-interventiste, schierato apertamente con il fascismo, assumendo posizioni fortemente critiche verso lo Stato liberale, con scoperte simpatie antiborghesi e rivoluzionarie. Questi caratteri sono lo specchio dell’indole di Maccari che, per la sua spregiudicata vena satirica e tagliente, ebbe anche non pochi problemi di tipo politico con Mussolini, tanto che si vide costretto a cambiare i contenuti della rivista, abbandonando i temi politici per dedicarsi più specificatamente a problematiche di tipo culturale. Questo cambiamento d’intenti coincise con lo spostamento della redazione da Colle a Firenze nel 1926, così “Il Selvaggio” dal 1926 al 1943 (nelle varie redazioni di Firenze, Siena, Torino, e Roma) divenne una delle testate più interessanti del panorama italiano. La vena satirica e il finissimo humor di questo periodico hanno finito per conquistare non solo uomini di cultura come Longhi, Ragghianti, Bilenchi, Brancati, Tobino, ma anche artisti come Morandi, Carrà, Rosai, Soffici; fino a diventare l’organo del movimento letterario di “Strapaese” sostenuto da Leo Longanesi, che con Maccari fece della rivista una pubblicazione di levatura internazionale.

In questi periodo Maccari collaborò anche con molte altre testate: “La Stampa” di Malaparte, “Omnibus” di Longanesi, “Primato” di Bottai ecc.; nel dopoguerra arrivò la collaborazione con “Il Mondo” di Pannunzio, poi diverrà lui stesso redattore capo de “Il Popolo d’Italia”.

La sua attività nel campo della pubblicistica e della grafica fu vastissima, dalle pubblicazioni per “Il Selvaggio”, all’Album di Vallecchi, a Il Trastullo di Strapaese (1928), alle cartelle di incisioni Linoleum e le illustrazioni di La Vecchia del Bal Buller di Baldini (entrambi per L’Italiano editore), dalla linoleografie della cartella Album a quelle del Concilium Lithographicum, alle incisioni della cartella On s’amuse! (quest’ultima pubblicata con lo pseudonimo di Jeane Barbe) ecc.

Nel 1948 ottenne il Premio Internazionale dell’Incisione alla Biennale di Venezia. Oltre ad una numerosa serie di mostre collettive e varie esposizioni, Maccari già dal 1928 aveva cominciato ad esporre alla Biennale di Venezia, e dal 1931 anche alla I Quadriennale d’Arte a Roma.

A Venezia si presentò anche nel 1934 e nel 1938 quando gli fu dedicata una personale: in quell’occasione la National Gallery di Londra acquistò ben quattro suoi disegni. Sempre la Biennale veneziana gli dedica una personale nel 1948, presentata da Roberto Longhi.

Dagli anni Cinquanta Maccari cominciò anche a curare le scenografie e i costumi di alcune opere teatrali: il Turco in Italia di Rossini per il Teatro Eliseo di Roma, la Commedia sul ponte di Martinu per il XIV Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Venezia, instaurando collaborazioni con il Maggio musicale fiorentino e il Piccolo Teatro di Milano.

L’opera di Mino Maccari continuò ininterrottamente fino alla morte (avvenuta a Roma nel 1989), con una produzione copiosa di disegni, incisioni, acquerelli e oli, presentati in numerosissime mostre e occasioni espositive monografiche e collettive.

Particolarmente importanti sono state le esposizioni antologiche allestite a Lugano nel 1991 e a Macerata del 1993; nonché le mostre Mino Maccari l’avventura de “ Il Selvaggio” del 1998 e Mino Maccari e l’ illustrazione letteraria (1928- 1989) del 2010 dedicategli dalla città di Colle di Val d’Elsa, a seguito delle quali gli eredi Maccari hanno donato all’Amministrazione comunale libri, matrici e strumenti per la stampa appartenuti all’artista.

Bibliografia:

Bilenchi, Amici, Torino, Einaudi, 1976

Bilenchi, M. Maccari, Il gusto della fucileria. Lettere 1927-1982, a cura di M. A. Grignani, Firenze, Cadmo, 2010.

Bolzoni, Mino Maccari. Un selvaggio nel paese dei bugiardi, Roma, Rai- Eri, 1993

Busini, La passione politica di Mino Maccari nelle pagine de «Il Selvaggio», Colle di Val d’Elsa, Boccacci, 2002

Colle di Val d’Elsa negli anni di Mino Maccari, a cura dell’Associazione culturale Mino Maccari, Poggibonsi, Lalli, 1998

Mino Maccari e l’avventura de «Il Selvaggio». Artisti da Colle a Roma (1924-1943), catalogo della mostra a cura di D. Capresi, B. Cinelli, Firenze, Maschietto Editore, 1998

Mino Maccari e l’illustrazione letteraria (1928-1989), catalogo della mostra a cura di R. Donati, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010

L. Ragghianti, Il Selvaggio di Mino Maccari, Venezia, Neri Pozza, 1955

Tugnoli, Mino Maccari. Gli anni del «Selvaggio» Bologna, Clueb, 1996

Note: Nel 1995 è nata l’Associazione Culturale ‘Mino Maccari’, con lo scopo di sostenere e “promuovere manifestazioni culturali che mettano in luce prevalentemente l’opera e l’attività dell’artista ed acquisire al riguardo ogni tipo di valida documentazione”.

Nel corso degli tempo l’associazione ha organizzato varie attività tese ad approfondire alcuni aspetti del personaggio, analizzando anche le vicende storico artistiche a lui vicine, promuovendo altresì produzioni artistiche influenzate dalla sua opera.

Nel 1998 ha curato una sezione della mostra storica dedicata al pittore presso i locali del Museo San Pietro Colle di Val d’Elsa negli anni di Mino Maccari; ha organizzato per molti anni un concorso di grafica sul tema della satira rivolto alle scuole secondarie.

Ha collaborato insieme alla Fondazione Musei Senesi alla mostra Mino Maccari e l’illustrazione letteraria (1928- 1989) del 2010.

L’Associazione organizza dibattiti, presentazioni di libri, iniziative legate a Mino Maccari e alla sua attività.

Autore scheda: Federica Casprini

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